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Milano e Roma a metà classifica in Ue per Costo Affitti
Camcom Milano: su 32 città capoluogo lombardo 22°, capitale 16°
Chi si lamenta del costo degli affitti a Milano e Roma può consolarsi guardando in Europa: il capoluogo lombardo, secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sugli ultimi dati disponibili dell’Economist Intelligence Unit relativi a dicembre 2010, si posiziona al 22esimo posto su 32 città come costo degli affitti. Più cara Roma, al 16esimo posto, ma ben distante da altri capitali europee. Inarrivabili, infatti, Londra, con un indice dei costi pari a quasi tre volte quello di Milano. Seguono Parigi, Varsavia e Bucarest. La città europea più economica per le locazioni è Lione, seguita da Manchester e Sofia. A livello globale, la città al mondo con gli affitti più alti è Hong Kong, mentre la più conveniente è Cleveland. “Milano – ha dichiarato Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare – resta in una cornice europea un riferimento ancora solido e significativo nonostante la congiuntura di crisi economica. E in una fase così delicata diventa ancora più importante il lavoro e l’impegno congiunto delle istituzioni e degli operatori privati per un costante monitoraggio e per una promozione di Milano e delle sue opportunità anche a livello internazionale”.
Fonte: Virgilio.it
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Focus sul Mercato Immobiliare Internazionale
Troppo cari i nuovi immobili di Bratislava
Mentre gli immobili di nuova costruzione a Praga possono essere acquistati a partire dai 1.380 euro per metro quadrato, a Bratislava occorrono almeno 1.500.
Lo rileva una analisi del mercato immobiliare centro ed est europeo condotta dalla società TPA Horwath Valuation Services.
Secondo lo studioella TPA Budapest e Sofia sono tra le città meno care per gli immobili di nuova costruzione mentre Ljubljana e Vienna sono le capitali più costose, per questa tipologia immobiliare, dell’intero centro ed est Europa.
Fonte: LaVoce.sk
Svizzera: le banche cantonali minimizzano i timori espressi dalla banca Nazionale
Le 24 banche cantonali hanno visto diminuire la loro redditività nel primo semestre dell’anno, a causa dell’incertezza sui mercati, ma allo stesso tempo hanno consolidato il loro primato nel settore ipotecario.
Riguardo ai rischi di una bolla immobiliare gli istituti cantonali non ritengono che ve ne siano le condizioni, nonostante i timori espressi dalla Banca nazionale. La crescita dei prestiti è trainata dai bassi interessi, dall’evoluzione favorevole e dalla crescita della popolazione, ha sottolineato a Zurigo Martin Scholl, vicepresidente dell’Unione banche cantonali (UBCS). Del resto, ha osservato il dirigente, si sta delineando una politica del credito più selettiva e le banche “hanno imparato dalla crisi immobiliare degli anni ‘90”.
Gli istituti cantonali controllano un terzo del mercato ipotecario elvetico, con prestiti per un valore di 265 miliardi di franchi a giugno (+2,9% rispetto a dicembre 2009).
Fonte: Rsi.ch
Cina, real estate: le banche chiudono i rubinetti del credito
Le quattro principali banche cinesi non concederanno nuovi prestiti al settore immobiliare fino alla fine dell’anno…
Le quattro principali banche cinesi non concederanno nuovi prestiti al settore immobiliare fino alla fine dell’anno. A rivelarlo è stato un comunicato diffuso dall’agenzia pubblica China Real Estate Business, che ha citato – pur senza specificarne il nome – alcuni dirigenti degli stessi istituti di credito. Quest’ultimi sono l’Industrial & Commercial Bank of China, la China Construction Bank Corp., Bank of China e la Agricoltural Bank of China, che hanno preso tale decisione dopo aver raggiunto il livello massimo di crediti erogabili per l’anno in corso.
La chiusura dei rubinetti da parte delle banche – necessaria, secondo numerosi analisti, anche per evitare la crescita di pericolose bolle speculative – è stata ordinata già alla fine di ottobre. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, i quattro istituti finanziari hanno preferito comunque non rilasciare commenti, mentre una portavoce di Bi Jianling, ministro dello Sviluppo immobiliare ed urbano del governo di Pechino, ha dichiarato di non essere in grado di confermare la notizia.
Secondo un report pubblicato il mese scorso dalla banca centrale cinese, il totale dei prestiti erogati nella moneta locale ha raggiunto ad ottobre i 587,7 miliardi di yuan (89 miliardi di dollari): un dato superiore rispetto alle attese degli analisti, che avevano ipotizzato per lo stesso periodo un valore contenuto entro i 450 miliardi. Allo stesso modo l’M2, indice che misura la massa monetaria in circolazione nell’economia, è cresciuto rispetto ad un anno fa del 19,3%. Ciò nonostante, la crescita dei prezzi degli immobili ha segnato un rallentamento ad ottobre, conseguenza soprattutto del rialzo dei tassi di interesse (il primo in tre anni) e di altre misure volte a limitare l’espansione del settore.
Fonte: Valori.it
http://www.valori.it/italian/mondo.php?idnews=2913
Regno Unito. Prezzi case, la crescita rallenterà di due terzi.
La crescita dei prezzi delle case in Inghilterra subirà un brusco rallentamento nel corso del 2011, che sarà pertanto ricordato come un ulteriore anno di difficoltà per il mercato immobiliare d’oltre manica. I valori commerciali subiranno infatti un incremento di circa il 2,2% nel prossimo anno, dopo un “ricco” 2010, che dovrebbe chiudersi (così sostengono i dati pubblicati dal CEBR – Centre for Business Research) con un balzo in avanti del 6,9% nella crescita dei valori di mercato delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dell’area ora considerata.
Insomma, il 2011 sarà un ennesimo ritorno con i piedi per terra per gli operatori del settore, che a dir la verità mai si erano illusi che la ripresa fosse una corsa facile e priva di ostacoli da superare.
Se i dati CEBR dovessero tradursi in realtà, ciò significherebbe un incremento dei prezzi medi delle case molto vicino alla soglia delle 184 mila sterline, valore di mercato che non dovrebbe comunque essere superato dai picchi del 2011.
Mentre il prossimo anno costituirà così un periodo di consolidata stabilizzazione all’interno dell’immobiliare britannico, il 2012 e il biennio successivo si caratterizzeranno invece per un incremento più dinamico dei prezzi, che nel 2014 dovrebbero giungere a un livello superiore di circa il 16% rispetto agli attuali valori medi.
Fonte: VostriSoldi.it
http://mutui.vostrisoldi.it/articolo/prezzi-case-la-crescita-rallentera-di-due-terzi/8551/
Il mercato immobiliare israeliano
Il mercato immobiliare israeliano potrebbe essere una bomba a tempo? Osservatori nazionali e internazionali si stanno interrogando in proposito, mettendo in evidenza certi elementi che gettano un’ombra su questo settore.
Il business edilizio locale è tra quelli che stanno crescendo di più e più in fretta; ma per alcuni ci sarebbe anche un’altra faccia della medaglia da tenere in considerazione: la bolla speculativa starebbe per scoppiare. La “Global Property Guide”, fonte autorevole d’informazioni sul mercato immobiliare internazionale, nonché miniera di suggerimenti per gli investitori del settore, da due anni indica lo Stato ebraico come il mercato più interessante, e il sesto più veloce al mondo. Anche il settimanale americano New York Observer ha scritto di questo fenomeno nell’ultimo numero, sottolineando come la punta di diamante del mercato sia Tel Aviv, dove «i prezzi sono saliti del 46% dalla fine del 2008, con una media di 600mila dollari per una casa di tre stanze». E del resto, basta una passeggiata sul lungomare della città per rendersi conto che essa è punteggiata di cantieri in fermento e di annunci di agenzie che vendono case di tutti i tipi, comprese molte abitazioni di lusso. A Gerusalemme, invece, «l’incremento è stato del 15% nel corso del 2010, con prezzi medi intorno ai 415mila dollari». Sempre secondo il settimanale, però, «Israele teme di poter patire la stessa sorte toccata a mercati come Dubai e, ovviamente, gli Stati Uniti. La Banca centrale israeliana – nota ancora il NY Observer – ha alzato i tassi d’interesse più volte negli ultimi sei mesi con la speranza di raffreddare il boom». Invano. Boom che è frutto sia del sistema bancario locale, finora stabile, sia dell’afflusso negli ultimi anni di oltre un milione di immigrati russi, che hanno cambiato la fisionomia del Paese, non solo politicamente, ma anche per le loro esigenze abitative. Alle speculazioni, e ai rischi che gli eccessi comportano, gli esperti invitano a riflettere anche su un altro fattore di pericolo: l’instabilità geo-politica della regione, minaccia sempre presente: «La pace è fragile, e di conseguenza anche l’economia israeliana».
Fonte: FocusMo.it
http://www.focusmo.it/economie-nazionali/6156-il-mercato-immobiliare-israeliano.html
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I prezzi degli immobili a Sofia hanno smesso di scendere
I prezzi degli immobili residenziali si sono stabilizzati, così come quelli dei piccoli appartamenti e già non c’è più il calo dei prezzi. Questo è stato riportato dall’agenzia immobiliare “Bulgarian Properties” e la società di credito “Krediteks & HypoCredit” ha scritto il quotidiano Dnevnik.
La ragione principale di ciò è la diminuita costruzione di nuovi appartamenti (1/3 in meno del numero di permessi di costruzione nell’ultimo anno su informazioni della NSI), che crea progressivamente un vuoto nel mercato e ha impedito un calo dei livelli delle vendite di case finite. Un altro presupposto è la ripresa dei finanziamenti, facendo i venditori più tenaci nella negoziazione, indica “Krediteks & HypoCredit”.
“Nel 2010 nessun cambiamento significativo sia nel volume delle transazioni, sia nei prezzi degli immobili venduti e acquistati per il 2009”. ha detto Polina Stoykova, direttore operativo di “Bulgarian Properties”.
Il prezzo medio degli appartamenti venduti a Sofia nel terzo trimestre del 2010 è di 840 €/m², che è di 30 euro minore rispetto al secondo trimestre, riporta “Bulgarian Properties” sulla base di transazioni reali.
Autore: Milla Assenova
Fonte: SofiaOggi.com