Archivi Blog
Via al dl incentivi: bonus per cucine, case e moto. Ma Confindustria: “Poche risorse e molti esclusi”
Roma – Via libera del Consiglio dei ministri al dl incentivi con gli aiuti per i settori industriali in crisi. Il fondo che sarà attivo dal 6 aprile prevede un pacchetto di misure a sostegno dell’economia produttiva per 420 milioni di euro: 300 milioni sono gli incentivi al rilancio dei consumi e i restanti 120 milioni sono sgravi fiscali e altri interventi (70 milioni al tessile e 50 alla cantieristica e l’emittenza privata). “Non lasceremo nessuno senza lavoro – ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – siamo consapevoli che la crisi continua ed è globale. Ma il nostro paese la sente meno di altri paesi europei. Ne stiamo uscendo non con estrema rapidità ma in maniera certa”.
Via al dl incentivi Il decreto attuativo del dl incentivi “sarà firmato entro domani e avrà partenza nella data del 6 aprile”. A darne l’annuncio è stato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, assicurando però che la ripresa c’è, sebbene sia “lenta e intermittente”. Il Consiglio dei ministri ha così dato il via a un decreto molto “leggero”. La parte che riguarda l’aiuto ai settori in crisi prevede la costituzione di un fondo da 200 milioni di euro, che arriveranno dal recupero dell’evasione fiscale. A questo fondo è stato poi affiancato da una dote aggiuntiva di 100 milioni di euro.
I bonus stanziati per decreto “Abbiamo indicato le risorse del decreto incentivi senza toccare i conti pubblici”, ha spiegato Scajola elencando i settori agevolati: moto, elettrodomestici a basso consumo, cucine, abitazioni ecologiche, gru per l’edilizia, trattori, motori nautici. Fino a mille euro per chi acquista una cucina nuova e fino a 1.500 per chi compra una due-ruote elettrica e ne rottama una inquinante. L’obiettivo del decreto è quello di “sostenere” la ripresa economica per raggiungere nel 2010 una “crescita dell’1-1,2%”. Scajola ha poi sottolineato che per il decreto le “risorse disponibili sono poche” e, per questo, “abbiamo fatto un attento lavoro per mirarle in maniera chirurgica”.
Attuazione del piano casa “Possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria nelle case e gli interventi di natura straordinaria che non riguardino parti strutturali dell’edificio e l’aumento dei parametri urbanistici”, ha spiegato Berlusconi. “In questo decreto c’è anche un articolo che riguarda i cittadini che sono sottoposti a lunghe procedure burocratiche – ha continuato il premier – Dopo un attento studio della legislazione europea abbiamo inserito questo articolo che dice che ci sono interventi che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria nelle case e gli interventi di natura straordinaria che non riguardino parti strutturali dell’edificio e l’aumento dei parametri urbanistici”. “Il nostro motto è ‘Tutti padroni in casa propria’; questa è l’attuazione di quel concetto”. I padroni di casa “anche per via telematica dovranno soltanto comunicare l’impresa che realizzerà i lavori”. Si tratta di un “tonico per nostre aziende edilizie”.
Gli sconti previsti nel dl attuativo che disciplina i contributi:
CUCINA NUOVA, FINO A 1.000 EURO SCONTO E’ previsto un contributo, sotto forma di riduzione, “per il 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a mille euro, per la sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza”.
DA 750 A 1500 EURO PER MOTOCICLI Se si cambia il vecchio due-ruote (euro 0 o euro 1) con “un motociclo fino a 400 cc di cilindrata ovvero con potenza non superiore a 70 kw nuovo di categoria euro 3” si potrà avere uno sconto “per il 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 750 euro”. Lo sconto raddoppia se si acquista un motociclo dotato di alimentazione elettrica doppia o esclusiva: vale il 20% sino ad un massimo di 1.500 euro.
7.000 EURO PER ECO-CASA Fino a 7mila euro per l’acquisto di eco-case, che consentono un risparmio consistente di energia. La norma prevede un contributo pari a 83 euro per metro quadrato di superficie utile (con un massimo di 5mila euro) per immobili che garantiscono un risparmio di energia del 30% rispetto ad alcuni valori standard identificati in un decreto del 2005. Lo sconto sale a 116 euro al metro quadrato e ad un tetto di 7mila euro se i consumi energetici migliorano del 50%.
SEMAFORO ROSSO SE FINISCONO I SOLDI Lo sconto viaggerà sul web e una sorta di semaforo bloccherà gli incentivi non appena finiranno le risorse individuate dal decreto attuativo: così per chi arriva tardi potrebbe non scattare l’aiuto. E’ questo il meccanismo previsto dal decreto attuativo degli incentivi predisposto dal ministero dello Sviluppo Economico. In pratica il venditore dovrà collegarsi ad un apposito sito internet e fornire i dati identificativi e quelli dell’acquisto. Successivamente dovrà fornire le fotocopie dei documenti di identità e copie degli scontrini emessi. L’operazione sarà però “automaticamente inibita in caso di esaurimento delle disponibilità del fondo”.
SCONTI PER LAVASTOVIGLIE E FORNI Se invece di cambiare la cucina si opterà per la sostituzione di un singolo elettrodomestico, è prevista una serie differenziata di sconti. La condizione è che si tratti di acquisti di elettrodomestici ad alta efficienza energetica e dotati delle più aggiornate misure di sicurezza. Per le lavastoviglie lo sconto è del 20% fino ad un massimo di 130 euro, per i forni elettrici e i piani cottura il 20% fino a 80 euro, per la cappa elettrica si arriva ad un tetto di 500 euro, sempre con il 20% di sconto.
DAI TRATTORI AI FUORIBORDO Previsti anche aiuto per le gru nell’edilizia e i rimorchi.
Maggiore controllo fiscale Stop all’uso dei crediti Iva “come fossero un bancomat”. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha illustrato la parte fiscale del decreto incentivi a parziale “copertura” del provvedimento: “Le Finanze hanno destinato solo una parte dei fondi che vengono raccolti in applicazione delle politiche europee di contrasto ai paradisi fiscali e alle frodi Iva”. In particolare per l’Iva si vuole colpire il suo “utilizzo un pò come fosse un bancomat prendendo crediti che non competevano”. Quindi ora “chi scarica l’Iva con fatture fatte in paesi della black list si porta a casa anche un controllo fiscale. Se le fatture hanno una base economica, bene. Se no meglio che smettano perchè non ha più senso”. Tremonti ha annunciato, quindi, che a breve il Tesoro e l’Agenzia delle Entrate definiranno gli elenchi dei paesi black list. Inoltre quanto previsto nel decreto è “largamente sottostimato rispetto alle frodi in atto”.
Confindustria: “Aiuti economicamente limitati” Confindustria prende atto dell’impegno del Governo a sostegno dei consumi e dei settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi. Le misure adottate, si rileva però in una nota, “sono finanziariamente limitate e molti settori in difficoltà non possono beneficiare dei vantaggi previsti dagli interventi. Ci rendiamo tuttavia conto che la situazione della finanza pubblica non permette il varo di misure più consistenti. Chiediamo che le risorse tolte al credito d’imposta per la ricerca – prosegue Confindustria – siano al più presto ripristinate per garantire quelle imprese che hanno già realizzato gli investimenti in innovazione, necessari al superamento della difficile congiuntura economica”.
Fonte: IlGiornale.it
I costi a Milano in crescita dell’8%
Secondo l’ultimo rapporto di Idealista.it, portale immobiliare del Sole 24 Ore, nel corso del 2009 i prezzi degli immobili a Milano sono cresciuti dell’8,6%. Il campione del rapporto sono circa 4.800 abitazioni in vendita inserite nel database da privati e professionisti del settore. Il valore medio della case in città ora è di 3.834 euro al metro quadrato, cioè 305 euro in più rispetto a un anno fa quando le quotazioni erano calate del 2,1%. La maggiore performance su base trimestrale, si legge in una nota, è stata registrata nell’ultima parte del 2009 con un +3,2%. I quartieri della città oggetto del monitoraggio hanno registrato incrementi nel 2009 in 11 casi su 16. Crescita a due cifre per Garibaldi-Porta Venezia (+13,3%; 5.323 euro al metro quadrato), la zona più cara della città dopo il centro storico, dove le quotazioni non vanno mai al di sotto dei 6.000 euro al metro quadrato. In rapida ascesa anche Vigentino-Chiaravalle (+8%; 3.320 euro al metro quadrato), Navigli-Bocconi (+7,8%; 4.945 euro al metro quadrato) e Porta Vittoria (+7,7%; 4.403 euro metro quadrato). Città Studi-Lambrate (3.540 euro al metro quadrato) e Forlanini (3.321 euro metro quadrato) a braccetto registrano un incremento del 5,1%.
Fonte: IlGiornale.it
Investire nel mondo immobiliare… in Russia
Il momento è più che favorevole per spostare o per aprire i propri affari in Russia, una nazione che cresce costantemente in un mercato di grande stabilità
Quando un imprenditore decide di investire all’estero, deve scegliere in maniera oculata, la zona in cui creare il nuovo “impero”. Ovviamente la scelta non è sempre facile, per tale ragione devono essere seguiti dei criteri, che conducono alla migliore soluzione.
Innanzitutto è importante conoscere la situazione economico-finanziaria del paese dove si desidera investire, la legislazione ma anche le reali opportunità che il mercato in quel momento sa offrire. Attualmente, il mercato immobiliare russo offre interessanti opportunità per l’investitore, e a sostenere la positività dell’orientamento è anche il facile approccio.
Occorre considerare che la situazione economica attuale rende particolarmente vantaggioso l’investimento, si ha una forte domanda sul mercato immobiliare, e un’alta rimuneratività rispetto al capitale investito. La Russia, negli ultimi dieci anni, ha aumentato notevolmente le sue ricchezze e ha sviluppato un ottimo apparato dell’edilizia residenziale, ha creato spazi adibiti al commercio e spazi industriali.
In funzione anche di questa crescita, il mercato è stato maggiormente aperto agli investitori, sia locali sia esteri. Mosca è sicuramente la città per eccellenza, che ha una forte richiesta immobiliare, ma anche San Pietroburgo, Samara, Kazan, sono città dalla moderna concezione urbanistica.
Lo sviluppo è stato strettamente legato al miglioramento delle condizioni di vita, e la fase di crescita è in continua evoluzione. Il metro quadrato nel giro di pochi anni ha lievitato il suo prezzo, poiché molte zone abbandonate hanno preso l’aspetto di moderni quartieri alla moda. La positiva rimuneratività sul capitale investito permette anche di affrontare spese maggiori poiché l’investimento sostenuto avrà un ritorno molto alto. Il mercato è in pieno fermento, e i tempi di vendita di appartamenti di lusso, sono davvero brevi, si riesce a guadagnare circa il 30-35% del capitale investito.
A causa della crisi economica anche ha comunque coinvolto molte nazioni, il mercato immobiliare russo si presenta come una delle principali zone d’investimento, il mattone russo ha diminuito il costo del 60%, acquistare ora vuol dire pagare un costo al di sotto della media, e se la congiuntura sfavorevole, continuerà a durare per altri dieci mesi, si avrà un risparmio anche sulle spese di ristrutturazione. Quando la situazione tornerà a stabilirsi i prezzi inizieranno di nuovo a salire, e il valore dell’immobile aumenterà.
È solo in questo momento che vale la pena rivendere per guadagnare molto più di quanto si è speso. Sicuramente la crisi crea all’imprenditore serie difficoltà nella gestione del denaro, anche a causa delle restrizioni praticate dalle banche per la concessione di prestiti, ma proporsi ora sul mercato è sicuramente la scelta migliore. La Russia nei prossimi anni continuerà a “evolversi” e raggiungerà uno stile pari a quello dei paesi occidentali. È il momento quindi di scalare la vetta per essere sicuri del proprio investimento.
Fonte: Manageronline.it
http://www.manageronline.it/articoli/vedi/843/investire-nel-mondo-immobiliare-in-russia/