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Outlet Immobiliare Italia
Da qualche anno in Italia abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare una formula commerciale che permette di acquistare beni (diffusissima nel settore dell’abbigliamento), spesso derivanti da stock, a prezzi davvero vantaggiosi. Sto parlando di Outlet, termine molto spesso sinonimo di buon affare e che è allo stesso tempo un’opportunità di “svuotare” negozi e magazzini da merce invenduta, con un beneficio reciproco per commercianti e clienti.
Un elevato stock di invenduto, o in genere di merce disponibile, genera naturalmente una caduta del prezzo, come da legge della domanda e dell’offerta. In buona sostanza è ciò che sta accadendo, con costante gradualità, al mercato immobiliare italiano, dove il patrimonio è oggetto di forte svalutazione da diversi anni proprio a causa dell’inversione del rapporto tra domanda e offerta e al crescente numero di immobili disponibili sul mercato.
Acquistare un immobile ad apparente prezzo di saldo è ciò che fa gola a chi oggi può e deve farlo.
Nelle vetrine dei negozi fanno bella mostra di sé i cartellini che sottolineano lo sconto sul prezzo sia in percentuale che con un raffronto con il prezzo precedente. Ciò non accade solo negli outlet o durante i periodi di saldo, in realtà sono diverse e molteplici le formule commerciali che sfruttano la leva dello sconto in diversi periodi dell’anno per attrarre i clienti. Pian piano anche qualche agenzia immobiliare ha adottato la strategia di sottolineare i cambi di prezzo dei vari immobili mettendoli in evidenza nella propria vetrina (RE/MAX già nel 2008 ha lanciato in Italia la campagna Saldi Immobiliari), incontrando le aspettative dei clienti che sono pronti ad acquistare a sconto.
Oggi le offerte sui prezzi di vendita tengono conto di una richiesta di trattativa che va dal 10-15% a quasi il 50%, e questo perché i clienti acquirenti sono nella maggior parte consapevoli di quanta offerta c’è in giro e di quali siano i reali valori di compravendita.
In effetti i prezzi medi di vendita si discostano dalla quasi totalità dei prezzi “di cartellino” degli immobili oggi presenti sul mercato.
Questo è il motivo per cui oggi chi vuole avere chance di vendita dovrebbe collocare il proprio immobile in vendita a prezzi competitivi rispetto alla “concorrenza”. Il compito del consulente immobiliare dovrebbe essere proprio quello di aiutare i clienti che siano davvero nella necessità di vendere ad individuare sin da subito un corretto prezzo di richiesta per evitare che l’immobile vada ad ingrossare lo stock immobiliare di invenduto e diventare prodotto da outlet.
Pensateci un attimo, voi chiedereste mai un considerevole sconto su un prezzo adeguato o addirittura vantaggioso?
Perché vendere non è mai svendere.
A.R.
Crisi: scendono i prezzi e scompaiono i mutui, cresce il rent to buy.
Secondo i dati forniti dagli operatori del mercato immobiliare, la crisi economica ha fatto sì che tra il 2007 ed il 2011 il numero dei mutui effettivamente erogati in Italia calasse del 22%, per poi dimezzarsi ulteriormente tra il 2011 ed il 2012. Ma non solo. Stando agli stessi dati si vede anche che solo una richiesta di mutuo su 20 viene accettata dalle banche e solo per un valore non superiore al 50% del valore dell’immobile. Tanto per capire l’entità del cambiamento in atto bisogna pensare che fino a pochi anni fa esistevano sul mercato mutui in grado di finanziare il 100% del valore dell’immobile.
In un tale scenario non c’è da stupirsi se anche il prezzo degli immobili in vendita abbia subito un drastico calo del 10%: basta fare un giro su un qualsiasi sito di annunci immobiliari per rendersi conto dell’abbassamento del prezzo, anche per quelle zone delle principali città (come Roma e Milano) prima considerate inacessibili.
Alla luce di tutti questi fattori la domanda che rimane è: come se ne esce da questo empasse che è economico ma anche forti risvolti di carattere sociale?
Una delle soluzioni che il mercato immobiliare sembra suggerire a chi vorrebbe comprare casa è il rent to buy (vedi glossario) o affitto con riscatto. Si tratta di una soluzione di acquisto innovativa che appare essere fatta apposta per quelle giovani coppie che non riescono ad accedere al mutuo.
Tramite l’affitto con riscatto si stipula un contratto per cui per un certo periodo di tempo, da definire, il richiedente diventa semplicemente “affittuario” dell’immobile ed il proprietario continua a mantenerne il possesso. Dopo un certo numero di anni l’affittuario può decidere di richiedere il riscatto dell’appartamento; in pratica acquista l’immobile ad un prezzo scontato rispetto al valore di mercato, uno sconto che rappresenta una parte di tutte le cifre versate sino a quel momento sotto forma di affitto.
Sono sempre di più, sia gli acquirenti sia i venditori che si stanno interessando all’affitto con riscatto; si stima ad esempio che solo nell’arco del 2012 questa forma parallela di acquisto sia aumentata del 12 % rispetto all’anno precedente.
Giacomo Rossini