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Chi ha paura dell’home staging
Rieccomi con un secondo articolo. Proseguo con piacere raccogliendo l’invito di Blogimmobiliare.com a una presenza periodica perché spero che questa sia un’occasione per confrontarmi con agenti immobiliari, colleghi home stager e utenti del mercato immobiliare. Home Staging, più che argomento a cui attenermi rigorosamente, lo considero punto da cui partire, a cui arrivare, a cui girare intorno e non necessariamente da affrontare a muso duro nei suoi aspetti tecnici. Per questo vorrei proporre qualche riflessione che si ricollega ad un punto sfiorato nel post precedente.
Due volte Capodanno
Credo che sia ormai ufficiale, in Italia il Capodanno lo si festeggia (almeno) due volte l’anno! E se la data che sancisce, secondo il calendario, l’inizio di un nuovo anno resta sempre il giorno 1 di Gennaio, è altrettanto vero che il 15 Agosto non è da meno, fuochi pirotecnici compresi.
Così, ecco che il sistema Italia (quel claudicante mix di economia-politica-società) si ferma per un mese con una programmazione scientifica della cosa, spesso più scientifica di ogni altra programmazione aziendale.
La prima settimana di Agosto (ultimi giorni di Luglio compresi) serve tendenzialmente ad aggiustare gli ultimi accorgimenti per le due/tre settimane successive (ovvero quelle del meritato riposo), mentre l’ultima settimana di Agosto (primi giorni di settembre compresi) è necessaria per riassorbire il jet lag (ovvero il riprogrammare la sveglia) e il trauma del post ferie. Premesso che è giusto riposare, viaggiare, svagarsi e soprattutto fuggire ad una canicola estiva insopportabile, sarà anche corretto ammettere che nel frattempo il Mondo va avanti e non aspetta? Che poi, la scusa “tanto ad Agosto non c’è nessuno” non vale, in quanto, primo non è esattamente vero e, secondo, se tutti decidiamo di andare bellamente in vacanza nello stesso momento, non è mica colpa più del prossimo che nostra. Eppure, ad Agosto, l’Italia è chiusa per ferie e al rientro i proclami sull’inizio del nuovo anno lavorativo si sprecano; come se fossimo tutti calciatori, o studenti, per cui rispettiamo calendari calcistici o accademici. In realtà, i giorni di un anno sono 365 da Gennaio ad Dicembre, e se iniziamo a depurarli da tutti quei giorni (domeniche, festività, ferie e capodanni vari) in cui non si è produttivi, non è che ne restino poi tanti, ma devono essere comunque sufficienti a rendere produttivo un intero anno e non frazioni dello stesso.
Del resto in Italia è tutta colpa dei politici, che anche loro vanno in ferie tutto Agosto, con la solita polemica anti-casta, e ci fanno ritrovare al nostro rientro un’Italia uguale a quella pre-ferie. Come se qualcun’altro dovesse lavorare per noi mentre noi ci riposiamo, politici inclusi.
Fortunatamente non vale per tutti, o meglio, non tutti interpretano il fatto che abbiamo scoperto di avere due Capodanni (adesso manca solo che ci dicano che abbiamo due Soli) come una valida ragione per giustificare la voglia di festa (!)
Dato che questo è un blog che ha come focus il mondo immobiliare, è chiaro che questo post è riferito agli operatori del settore immobiliare e non certo a tutti quei lavoratori che hanno riconosciuto da contratto il diritto a ferie retribuite, che quindi sono autorizzati per legge a rallentare i ritmi dell’Italia durante il sacro mese d’Agosto. Ma chi questo diritto non lo ha per legge fugge ad ogni logica che vorrebbe un uso meno scanzonato di diverse settimane di un anno difficile. Certo, il mercato langue, è al lumicino, l’immobiliare è ridotto ad un campo di battaglia in cui si spara perfino sulla croce rossa impersonata dalla categoria degli agenti immobiliari passati nel giro di brevissimo tempo dalle stelle alle stalle. Ed è diventato uno sport nazionale accanirsi contro gli operatori del settore, rei di lamentarsi troppo e ingegnarsi troppo poco. Facciamo che questo rientro, questa ripartenza, questo nuovo anno lavorativo (sic!) possa essere davvero quello della riscossa? Che tante voci che all’unisono intonano canti di guerra al rientro lavorativo paragonandolo a missioni militari e battaglie epiche, trovino motivazione e forza per riprendere in mano il proprio lavoro, senza vituperarlo, ma accettando che non bastano proclami e reclami per migliorare questa situazione, ma occorre consapevolezza e visione perché due volte Natale non significhi anche duri e lunghi inverni di fredda inattività.
A. R.
twitter @andrearussore
Dire, Fare… Immobiliare
Anche quest’anno è giunto Agosto, altra conferma che in realtà la “crisi”, quanto meno per adesso, non è coincisa con la fine del Mondo.
Puntuale anche quest’anno – vedi che poi alla fine la storia si ripete? – è giunto il tempo delle ferie e dei primi bilanci.
Facciamo che rompiamo almeno una routine, e questo post agostano, quindi, non sarà sul cosa si possa fare per affrontare questo momento – che non è più soltanto un momento, ma è ormai la normalità -, anche perché, altrimenti, basterebbe rileggere il post di un altro agosto qualsiasi.
Riscontro, del resto, da più parti inviti e indicazioni, tutte giuste e condivisibili, su come si potrebbe e si dovrebbe gestire la professione immobiliare oggi, quindi sarebbe pressoché inutile sciorinare ricette e suggerimenti vari, che in questi anni sono stati più volte argomento d’interesse già anche di questo blog.
Piuttosto, in corrispondenza ai primi 100 giorni del Governo Letta, prendendo le mosse da uno dei provvedimenti adottati, ovvero il cosiddetto Decreto del Fare, lo spunto che mi viene da condividere con voi è, appunto, quello per cui, forse, è giunta l’ora di mettere da parte le teorie e le analisi, e affondare nuovamente le braccia fino ai gomiti dentro la quotidianità.
La quotidianità è tutte quelle cose che non ci piacciono. La quotidianità è tutte quelle cose che non si possono procrastinare. La quotidianità è accettare che viviamo in questo mercato, e che un altro ad oggi non ci è dato averlo.
Del resto, noi siamo il mercato. Tutti viviamo le stesse difficoltà, e siamo tutti spettatori e attori dello stesso momento storico.
La differenza, l’unica differenza che riesco a cogliere, è nell’atteggiamento che si adotta, nel modo in cui si sceglie di essere mercato, nel modo in cui ciascuno di noi sceglie di collocarsi rispetto alla realtà in cui vive, in cui tutti viviamo.
Il mercato è domanda e offerta, il mercato è modi d’acquisto, il mercato è prodotto, il mercato è competenza.
Il mercato c’è, esiste, è vivo come tutti noi che affrontiamo lo stesso mese d’Agosto, ma reagisce soltanto se sollecitato in maniera corretta da chi si dà veramente da fare.
Sono finiti i tempi del “Ci penserò domani”, perché, se ad altri livelli è concesso (?) rimandare le scelte e le decisioni importanti (soprattutto se influenzano i destini di terze persone), quando in ballo ci siamo noi non è concepibile aspettare.
Qualche giorno fa, su queste pagine è stato pubblicato un post sulla ripresa dei mutui, che ha attirato diversi giudizi negativi da parte degli scettici “Ma chi vuoi che creda che i mutui ripartano?”. Negli ultimi giorni, però, molti sono i media (ben più quotati rispetto a questo blog) che indicano come in atto una timida ripresa. Qualcuno inizia a vederci del vero, molti preferiscono negare fermamente che questa situazione possa cambiare. D’altronde il cambiamento spaventa sempre!
Nel 2006 pochissimi avevano intuito che la corsa dell’immobiliare stava per vivere una brusca frenata, la maggioranza pensava (o meglio sperava) che quegli anni potessero durare in eterno.
Eppure, oggi ormai contiamo l’anno quinto della crisi economica, che fa il pari con anni 5 o poco più di crescita costante. Ma quando ripensiamo alla prima parte degli anni Duemila è come se fossero durati 50 anni per quanto ci mancano, e allo stesso modo oggi questi 5 anni di contrazione ci pesano come fossero 50, per l’incapacità di fare sistema e di creare un modello di business che sia sostenibile, e, soprattutto, per l’assenza di strategie che ci possano condurre fuori da questa situazione.
L’Immobiliare ha bisogno di gente del fare, gente che scuote dalla base un mercato che sembra volersi arrendere piuttosto che reagire.
Per questo per me Agosto non è mai stato il mese delle ferie, il mese in cui “ne riparliamo a Settembre”, ma è il mese del “fare prima degli altri”, perché a Settembre, anche quest’anno, sarà tardi.
twitter @andrearussore