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Il mercato immobiliare cinese
Crescita strutturale a lungo termine del mercato immobiliare cinese
Il potenziale di crescita strutturale del mercato immobiliare in Cina è, a nostro avviso, nel lungo termine, molto interessante dati alcuni fondamentali solidi quali l’urbanizzazione e la forte crescita economica. La Cina è uno dei pochi paesi nel mondo che presenta una bassa urbanizzazione e una forte crescita economica. Ciò implica una combinazione del meglio di questi due fattori: le persone che ogni anno migrano da aree rurali nelle città sono in media 20 milioni. L’obiettivo del governo è di raggiungere un tasso di urbanizzazione del 60% entro il 2020. Considerando per ogni migrante un fabbisogno medio annuo di 18 m2, già con questo dato si ricava una domanda di 310-440 m2 per anno per i prossimi 13 anni. A ciò si aggiunge la domanda generata dai re-insediamenti e dai passaggi ad alloggi di livello superiore derivante dai redditi in aumento. La domanda di alloggi quindi nel medio lungo termine offre prospettive molto interessanti.
L’accessibilità degli alloggi è migliorata gradualmente grazie all’emergere e all’affermarsi di una classe media e al miglioramento del livello del reddito nazionale. Inoltre, il tasso di risparmio resta relativamente basso. A mano a mano che l’economia si riprende e l’inflazione ricomincia a salire, molti potrebbero vedere nell’acquisto di un immobile una protezione contro l’inflazione.
Politiche governative
Le politiche governative condizionano in maniera considerevole il mercato immobiliare in Cina e quindi le quotazioni delle azioni immobiliari cinesi riflettono, nel tempo, l’impatto di queste politiche. Fino all’inizio della crisi finanziaria, nel 2008, la posizione del governo cinese è rimasta orientata verso le politiche restrittive. Nel 2006, per esempio, è stata introdotta la regola del 90/70, secondo la quale almeno il 70% del totale della superficie utilizzata per le nuove costruzioni residenziali doveva essere destinata ad appartamenti di superficie inferiore ai 90 m². Nel gennaio 2007, l’Amministrazione Fiscale Statale ha riconfermato la tassa sull’apprezzamento della terra (LAT) sulla base di uno scadenzario progressivo. Soltanto nel secondo semestre del 2008 il governo cinese ha cominciato ad allentare la sua posizione contestualmente all’introduzione di vari pacchetti di stimolo per l’economia. All’inizio del 2009, per esempio, è stato avviato il piano per l’edilizia popolare Rmb900bn e sono state liberalizzate le restrizioni per l’acquisto di proprietà immobiliari a Pechino da parte degli stranieri.
Nel breve termine, dato che la domanda e l’offerta di alloggi continuano a essere abbastanza equilibrate in molte città cinesi, non ci aspettiamo una politica nazionale di tipo restrittivo. Il parco immobiliare dell’offerta si è recentemente ridotto passando da una offerta che copriva un anno a una che copre solo pochi mesi. Vista l’incertezza riguardo al percorso della ripresa dell’economia globale, al primo posto tra gli obiettivi del governo cinese c’è quello di garantire la sostenibilità della ripresa economica e la stabilita dell’alto livello occupazionale. A lungo termine, il governo cinese mostra la volontà di sostenere il mercato immobiliare del paese.
Confronto regionale
La dinamica dell’offerta e della domanda varia tra le differenti regioni. Il mercato immobiliare cinese è vasto e può essere diviso in quattro zone geografiche principali:
1) Bohai Rim che include Pechino e Tianjin
2) Il delta del fiume Yangtze che include Shanghai, Wuxi, Suzhou, Hangzhou
3) Il delta del fiume Pearl che include Guangzhou, Shenzhen
4) La Cina Centrale che include Chengdu, Chongqing, Wuhan.
Le singole regioni o città hanno ciascuna un proprio sviluppo economico e dell’infrastruttura. Nel confrontare le differenti religioni, occorre prendere in considerazione i fattori succitati.
Outlook per i prezzi immobiliari
In generale, siamo convinti che i prezzi degli immobili cresceranno regolarmente nel breve termine per i seguenti fattori:
1.Ripresa della domanda sospesa: i compratori nel 2008 avevano adottato un atteggiamento di attesa a causa dell’incertezza delle prospettive nel mercato immobiliare. A mano a mano che i prezzi degli immobili vanno migliorando, molti compratori stanno nuovamente prendendo in considerazione l’acquisto.
2.Il pacchetto di stimolo del governo i cui effetti si vedranno nel secondo semestre del 2009.
3.La nuova ricchezza derivante dal rialzo dei mercati azionari e dall’abbondante liquidità.
4. Il ritorno degli investitori al mercato.
5.Un’offerta limitata nel breve termine: nel 2008, i costruttori, a causa dei problemi di liquidità, sono stati cauti nell’acquisto di terre. Nella prima metà del 2009, invece, i contratti di vendita hanno superato le aspettative. Ciò ha determinato un restringimento dell’offerta nel breve termine.
Selezione dei titoli e strategia di investimento
Anche se le quotazioni delle azioni immobiliari in Cina tendono a muoversi in tandem, la selezione delle singole azione è cruciale per sovraperformare. La ricerca sui fondamentali, la due diligence da parte del management per valutare la solidità delle aziende e le visite ai siti delle proprietà sono critici per una conoscenza approfondita delle società:.
In generale, riteniamo che le società di qualità debbano possedere le seguenti caratteristiche:
1. Un team gestionale qualitativamente valido con alle spalle un consistente numero di progetti realizzati e una conoscenza approfondita di investimenti in aree da sviluppare
2. Qualità, distribuzione geografica e costo degli investimenti in aree da sviluppare ottimali
3. Utili in crescita, con un margine netto e un ROE >20%.
La quotazione delle azioni e i catalizzatori della quotazione delle azioni a breve sono due elementi principali dei criteri d’investimento. Per generare ricavi superiori alla media, accumuliamo azioni di società costruttrici di qualità a quotazioni interessanti durante le correzioni del mercato o quando l’ambiente politico a breve termine è incerto, che teniamo a lungo termine. Data la volatilità del prezzo delle azioni e l’incertezza sulle politiche del governo, il settore immobiliare in Cina presenta molte opportunità per creare valore.
A cura di Winnie Chan portfolio manager, Legg Mason Hong Kong (società del gruppo Legg Mason)
Casa, la crisi spinge le vendite della nuda proprietà
ROMA – La crisi economica da una spinta alle compravendite di nuda proprietà. Da una parte ci sono proprietari anziani alle prese con le difficoltà giornaliere del tirare avanti. Dall’altra crescono gli acquirenti che, traditi dalla Borsa e ai Titoli di Stato, investono nel mattone “con ospite”. La tendenza è confermata da diverse analisi degli operatori del settore.
Secondo l’istituto di ricerche Scenari immobiliari quest’anno il numero delle compravendite, tra le 47 mila e le 48 mila, farà segnare il 6-7% in più sul 2008, a fronte di un calo pari al 15% delle vendite totali. Anche le agenzie immobiliari registrano una buona tenuta del mercato alla crisi, il centro studi Toscano mette in evidenza una significativa crescita dell’offerta nel corso dell’ultimo anno. “E’ un fenomeno in evoluzione – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari – dal 2000 al 2004 le transazioni di nude proprietà sono raddoppiate, da 18 mila sono passate a 35 mila per schizzare a 50 mila nel 2007”. E se ora tutta l’economia vede lontani i risultati pre-crisi, le transazioni di nuda proprietà stanno già recuperando il terreno perso nel 2008, anno in cui si è registrata “una discesa rilevante (-10%) ma comunque minore rispetto a quella del mercato immobiliare generale”. Quindi sempre più over-65 alle prese con la pensione troppo bassa, tipici venditori, e sempre più padri di famiglia benestanti inclini a investire sul mattone, tipici acquirenti.
Anzi si può dire che gli strascichi della Grande Recessione esercitino un effetto trainante sul settore. “Oggi gli anziani proprietari impoveriti possono trovare una soluzione al loro bisogno di liquidità proprio nella vendita della nuda proprietà, che consente di mantenere l’usufrutto”, così Breglia spiega l’aumento delle messe in vendita. Un incremento notato anche dall’agenzia immobiliare Toscano e da Confedilizia, l’organizzazione dei proprietari di casa, che ha registrato “una crescita di interesse su questo strumento”. Gioca a favore anche quello che viene definito un “doppio sconto”: il pagamento del 70% del valore dell’immobile solitamente previsto per la nuda proprietà e il calo dei prezzi del 15-20% dovuto alla crisi del mercato. La “nuda proprieta” rimane comunque un mercato ancora limitato. Nonostante l’evoluzione non rappresenta più del 5-6% sul totale delle compravendite. Per ragioni soprattutto culturali. “In molti casi l’ostacolo è il senso di vergogna che si prova, in fondo si tratta di una scommessa sulla morte, quanto più precoce, di un essere umano”, spiega Breglia.
A frenare la crescita c’é poi il senso di unità familiare tipico degli italiani. “Il venditore spesso agisce di nascosto dei parenti, che nella stramaggioranza dei casi data la vicinanza vengono a sapere e ovviamente si oppongono”, fa notare Breglia. L’Italia, avendo il 90% di ultrasettantenni con casa di proprietà, potrebbe essere un mercato potenzialmente molto forte per le nude proprietà, ma invece rimane indietro rispetto al altri paesi. Del resto questo tipo di acquisto si registra tipicamente dove i legami familiari tendono ad allentarsi, nelle grandi città metropolitane, specialmente in quelle dove l’invecchiamento della popolazione si fa sentire. Genova ha la percentuale più alta (6,1% degli acquisti di nuda proprietà sul totale delle compravendite) seguita da Roma (4,5%), Milano e Bologna (4%). Ecco le percentuali di nuda proprietà sul totale delle compravendite in alcune città italiane nel primo semestre 2009, secondo le stime di Scenari immobiliari. Genova 6,1% Roma 4,5% Milano 4,0% Bologna 4,0% Firenze 3,5% Torino 3,8% Venezia 2,0% Bari 1,5% Napoli 1,0% Palermo 0,5%.
Fonte: Ansa.it