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Immobili le case
Dalle rilevazioni dell’agenzia del territorio il valore medio al metro quadro, a livello nazionale, nel primo semestre del 2010 è fermo a 1.574 euro. Prezzi stabili sia nei capoluoghi sia nei piccoli centri, con ovviamente enormi differenze di valore tra città e quartieri della stessa città.
COMPRAVENDITE IMMOBILIARII: Leggeri movimenti si registrano per la seconda metà dell’anno in corso che ha registrato un aumento nel numero delle compravendite residenziali intorno al 4,5% mentre restano in calo il terziario, il commerciale e il produttivo. La nota dell’Osservatorio del mercato immobiliare che fa capo all’Agenzia delle Entrate fotografa egregiamente una tendenza che affonda le radici negli anni ante crisi.
INVESTIMENTO NEL “MATTONE”: La casa, per gli Italiani, resta e sarà sempre il primo investimento cui s’indirizza il massimo del risparmio e dello sforzo. La casa come bene rifugio, come riparo, come cassaforte, come paracadute per il futuro. Tutto questo incarna la CASA ed è per questo che l’immobile residenziale riesce a superare i periodi di crisi mentre gli immobili destinati alle attività produttive vengono, evidentemente presi meno in considerazione.
DECLINO? Questo è, però un segnale di scarsa vitalità economica e indica un declino da cui bisogna uscire immediatamente. Se non c’è lo stimolo a investire in attività che producano reddito impegnando il lavoro, il Paese intero s’impoverirà, a quel punto non ci saranno in molti a potersi comprare la casa e anche quest’ultima, al venir meno della richiesta, diminuirà di valore.
VIA D’USCITA: La via d’uscita passa per l’investimento pubblico cui agganciare una ripresa delle attività produttive e di servizio. Se poi, però, è “immobile” anche lo Stato. Amen.
Autore: Alessandro Di Napoli
http://www.professionefinanza.com/Articoli/ViewArticolo.php?idArticolo=2252&idcategoria=51
Via al dl incentivi: bonus per cucine, case e moto. Ma Confindustria: “Poche risorse e molti esclusi”
Roma – Via libera del Consiglio dei ministri al dl incentivi con gli aiuti per i settori industriali in crisi. Il fondo che sarà attivo dal 6 aprile prevede un pacchetto di misure a sostegno dell’economia produttiva per 420 milioni di euro: 300 milioni sono gli incentivi al rilancio dei consumi e i restanti 120 milioni sono sgravi fiscali e altri interventi (70 milioni al tessile e 50 alla cantieristica e l’emittenza privata). “Non lasceremo nessuno senza lavoro – ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – siamo consapevoli che la crisi continua ed è globale. Ma il nostro paese la sente meno di altri paesi europei. Ne stiamo uscendo non con estrema rapidità ma in maniera certa”.
Via al dl incentivi Il decreto attuativo del dl incentivi “sarà firmato entro domani e avrà partenza nella data del 6 aprile”. A darne l’annuncio è stato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, assicurando però che la ripresa c’è, sebbene sia “lenta e intermittente”. Il Consiglio dei ministri ha così dato il via a un decreto molto “leggero”. La parte che riguarda l’aiuto ai settori in crisi prevede la costituzione di un fondo da 200 milioni di euro, che arriveranno dal recupero dell’evasione fiscale. A questo fondo è stato poi affiancato da una dote aggiuntiva di 100 milioni di euro.
I bonus stanziati per decreto “Abbiamo indicato le risorse del decreto incentivi senza toccare i conti pubblici”, ha spiegato Scajola elencando i settori agevolati: moto, elettrodomestici a basso consumo, cucine, abitazioni ecologiche, gru per l’edilizia, trattori, motori nautici. Fino a mille euro per chi acquista una cucina nuova e fino a 1.500 per chi compra una due-ruote elettrica e ne rottama una inquinante. L’obiettivo del decreto è quello di “sostenere” la ripresa economica per raggiungere nel 2010 una “crescita dell’1-1,2%”. Scajola ha poi sottolineato che per il decreto le “risorse disponibili sono poche” e, per questo, “abbiamo fatto un attento lavoro per mirarle in maniera chirurgica”.
Attuazione del piano casa “Possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria nelle case e gli interventi di natura straordinaria che non riguardino parti strutturali dell’edificio e l’aumento dei parametri urbanistici”, ha spiegato Berlusconi. “In questo decreto c’è anche un articolo che riguarda i cittadini che sono sottoposti a lunghe procedure burocratiche – ha continuato il premier – Dopo un attento studio della legislazione europea abbiamo inserito questo articolo che dice che ci sono interventi che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria nelle case e gli interventi di natura straordinaria che non riguardino parti strutturali dell’edificio e l’aumento dei parametri urbanistici”. “Il nostro motto è ‘Tutti padroni in casa propria’; questa è l’attuazione di quel concetto”. I padroni di casa “anche per via telematica dovranno soltanto comunicare l’impresa che realizzerà i lavori”. Si tratta di un “tonico per nostre aziende edilizie”.
Gli sconti previsti nel dl attuativo che disciplina i contributi:
CUCINA NUOVA, FINO A 1.000 EURO SCONTO E’ previsto un contributo, sotto forma di riduzione, “per il 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a mille euro, per la sostituzione dei mobili per cucina in uso con cucine componibili ed elettrodomestici da incasso ad alta efficienza”.
DA 750 A 1500 EURO PER MOTOCICLI Se si cambia il vecchio due-ruote (euro 0 o euro 1) con “un motociclo fino a 400 cc di cilindrata ovvero con potenza non superiore a 70 kw nuovo di categoria euro 3” si potrà avere uno sconto “per il 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 750 euro”. Lo sconto raddoppia se si acquista un motociclo dotato di alimentazione elettrica doppia o esclusiva: vale il 20% sino ad un massimo di 1.500 euro.
7.000 EURO PER ECO-CASA Fino a 7mila euro per l’acquisto di eco-case, che consentono un risparmio consistente di energia. La norma prevede un contributo pari a 83 euro per metro quadrato di superficie utile (con un massimo di 5mila euro) per immobili che garantiscono un risparmio di energia del 30% rispetto ad alcuni valori standard identificati in un decreto del 2005. Lo sconto sale a 116 euro al metro quadrato e ad un tetto di 7mila euro se i consumi energetici migliorano del 50%.
SEMAFORO ROSSO SE FINISCONO I SOLDI Lo sconto viaggerà sul web e una sorta di semaforo bloccherà gli incentivi non appena finiranno le risorse individuate dal decreto attuativo: così per chi arriva tardi potrebbe non scattare l’aiuto. E’ questo il meccanismo previsto dal decreto attuativo degli incentivi predisposto dal ministero dello Sviluppo Economico. In pratica il venditore dovrà collegarsi ad un apposito sito internet e fornire i dati identificativi e quelli dell’acquisto. Successivamente dovrà fornire le fotocopie dei documenti di identità e copie degli scontrini emessi. L’operazione sarà però “automaticamente inibita in caso di esaurimento delle disponibilità del fondo”.
SCONTI PER LAVASTOVIGLIE E FORNI Se invece di cambiare la cucina si opterà per la sostituzione di un singolo elettrodomestico, è prevista una serie differenziata di sconti. La condizione è che si tratti di acquisti di elettrodomestici ad alta efficienza energetica e dotati delle più aggiornate misure di sicurezza. Per le lavastoviglie lo sconto è del 20% fino ad un massimo di 130 euro, per i forni elettrici e i piani cottura il 20% fino a 80 euro, per la cappa elettrica si arriva ad un tetto di 500 euro, sempre con il 20% di sconto.
DAI TRATTORI AI FUORIBORDO Previsti anche aiuto per le gru nell’edilizia e i rimorchi.
Maggiore controllo fiscale Stop all’uso dei crediti Iva “come fossero un bancomat”. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha illustrato la parte fiscale del decreto incentivi a parziale “copertura” del provvedimento: “Le Finanze hanno destinato solo una parte dei fondi che vengono raccolti in applicazione delle politiche europee di contrasto ai paradisi fiscali e alle frodi Iva”. In particolare per l’Iva si vuole colpire il suo “utilizzo un pò come fosse un bancomat prendendo crediti che non competevano”. Quindi ora “chi scarica l’Iva con fatture fatte in paesi della black list si porta a casa anche un controllo fiscale. Se le fatture hanno una base economica, bene. Se no meglio che smettano perchè non ha più senso”. Tremonti ha annunciato, quindi, che a breve il Tesoro e l’Agenzia delle Entrate definiranno gli elenchi dei paesi black list. Inoltre quanto previsto nel decreto è “largamente sottostimato rispetto alle frodi in atto”.
Confindustria: “Aiuti economicamente limitati” Confindustria prende atto dell’impegno del Governo a sostegno dei consumi e dei settori produttivi maggiormente colpiti dalla crisi. Le misure adottate, si rileva però in una nota, “sono finanziariamente limitate e molti settori in difficoltà non possono beneficiare dei vantaggi previsti dagli interventi. Ci rendiamo tuttavia conto che la situazione della finanza pubblica non permette il varo di misure più consistenti. Chiediamo che le risorse tolte al credito d’imposta per la ricerca – prosegue Confindustria – siano al più presto ripristinate per garantire quelle imprese che hanno già realizzato gli investimenti in innovazione, necessari al superamento della difficile congiuntura economica”.
Fonte: IlGiornale.it
Milano, si ferma il mercato della casa compravendite in calo del 15 per cento
Sono i dati forniti dalla Borsa immobiliare, le abitazioni più convenienti sono a Santa Giulia-Montecity- Rogoredo e Salomone-Bonfadini con 1.800 euro mq
Il mercato immobiliare milanese è rimasto fermo nella seconda metà del 2009. Nonostante la crisi internazionale e una riduzione dei prezzi delle case su molte piazze, i prezzi a Milano rimangono sostanzialmente stabili in città (+0,2 per cento in sei mesi, anche se in leggera ripresa rispetto al primo semestre, quando la diminuzione era stata dello 0,3). I prezzi diminuiscono invece dello 0,8 per cento in provincia. Sono i dati forniti dalla Borsa immobiliare di Milano, azienda speciale della Camera di commercio, che ha compiuto la rilevazione semestrale in collaborazione con gli agenti di Fimaa.
Comprare casa in città costa in media 3.646 euro al metro quadro, considerando tutte le tipologie di immobili residenziali in vendita. Le case più care, considerando gli appartamenti con meno di 40 anni, sono in Spiga-Montenapoleone con 8.750 euro al metro quadro (+2,3 per cento) e Vittorio Emanuele-San Babila con 7.700 euro (+2 ). Le più convenienti sono a Santa Giulia-Montecity- Rogoredo e Salomone-Bonfadini con 1.800 euro al metro quadro.
Fra mutui e prezzi che non diminuiscono, i consumatori aspettano prima di acquistare, allungando i tempi di vendita che in media superano i 6 mesi. In un anno il numero delle compravendite in città si è ridotto di circa il 15 per cento (terzo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo 2008). Uno dei problemi chiave è che “manca il supporto finanziario da parte delle banche, che hanno drasticamente ridotto il credito” a chi vuole acquistare una casa, secondo Antonio Pastore, presidente di Borsa immobiliare. Claudio Lossa, presidente del Comitato prezzi della Camera di commercio, chiede “alla politica di convincere le banche, che sono piene di soldi, a concedere mutui, dando loro garanzie supplementari”.
Fonte: Repubblica.it