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Notizie su Mutui e Tassi di Interesse
Euribor a 1 mese in crescita allo 0,78%
I tassi di breve del denaro interbancario crescono ancora: l’Euribor a una settimana passa dallo 0,687% allo 0,701 per cento. L’Euribor a un mese cresce oggi allo 0,78% dallo 0,776% del fixing di ieri. In aumento anche il tasso a tre mesi, che passa all’1,014% dal precedente 1,012%. L’Euribor a 6 mesi cresce all’1,256% dal precedente 1,254 per cento.
(GD)
Fonte: LaStampa.it
http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,417435/Euribor_a_1_mese_in_crescita_allo_0_78_.aspx
Crif: in aumento le erogazioni di mutui nel 2010
Secondo l’ultimo osservatorio sul credito di Crif, società che gestisce la più grande banca dati di centrale rischi finanziari, nei primi 9 mesi del 2010 le erogazioni di mutui immobiliari sono cresciute (+14,6%) rispetto allo stesso periodo del 2009, favorite dai bassi tassi di interesse.
I mutui per costruzione e ristrutturazione dell’abitazione, di surrogazione e di sostituzione, nel primo semestre 2010, hanno rappresentato circa un terzo della produzione (31% dell’erogato, contro il 28% del 2009).
Sempre nel primo semestre 2010 si è evidenziata una preferenza da parte delle famiglie italiane per il tasso variabile, sfiorando i tre quarti delle erogazioni (73% del totale), mentre nel 2009 rappresentavano circa la metà (48%).
Fonte: Euribor.it
Nel tunnel del mattone c’è un po’ di luce
Se è vero che la Borsa anticipa le tendenze del mercato, allora nel tunnel del comparto immobiliare, forse, si incomincia a intravedere un po’ di luce. L’indice Msci del comparto a livello mondiale nell’ultimo mese (fino al 12 agosto e calcolato in euro) ha guadagnato il 18,5%, portando a +15,5% l’andamento da inizio anno.
“Gli investitori stanno approfittando dello sconto di molti titoli del settore per mettere qualcosa nel cassetto”, spiega una nota di Morningstar in cui si ricorda anche che l’indice Msci del comparto nel 2008 ha perso quasi il 50%. “Si tratta di qualcosa di molto simile a una scommessa. Ma se, come molti dicono, dall’anno prossimo l’economia ripartirà, allora anche il real estate si rimetterà in marcia”.
Sul fronte del “mercato fisico”, intanto, la situazione resta difficile. Negli Stati Uniti, secondo uno studio della società di consulenza immobiliare Zillow quasi un quarto dei titolari di un mutuo casa, deve alle banche molto di più del valore dell’immobile. Per metà del 2010 potrebbe arrivare al 30%. Il valore medio di una casa monofamiliare nel secondo trimestre è sceso del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta della decima frenata consecutiva. “In questa situazione potrebbe aumentare il numero delle confische”, spiega lo studio.
A far da contorno a questo scenario c’è la difficile situazione macroeconomica in cui si trovano gli Usa anche se, da questo punto di vista, la situazione sta lentamente migliorando. Secondo i dati del Dipartimento del lavoro, il numero di chi ha perso l’occupazione a luglio è sceso a 247mila contro i 443mila del mese precedente.
Notizie più confortanti sul mattone arrivano dal Vecchio continente. Secondo uno studio della Royal Institution of Chartered Surveyors (RICS) in Inghilterra sta diminuendo il numero di agenti immobiliari che registra diminuzioni nei prezzi della case. Il dato è importante, soprattutto considerando da dove arriva. Il Regno Unito, infatti, viene considerato la cartina di tornasole dell’intero settore europeo di cui, storicamente, anticipa di un anno le tendenze.
Nel frattempo è aumentato del 23% il numero dei mutui approvati dalle banche inglesi. “Se i compratori continuano a tornare sul mercato i prezzi dovranno obbligatoriamente salire rispetto all’inizio dell’anno”, dice lo studio RICS. “Questa tendenza, almeno nel breve termine, dovrebbe continuare”.
Fonte: Trend-online.com