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Acquistare all’asta: con o senza incanto? – Matteo Rizzo
Come ho già avuto modo di spiegarvi più volte, investire nell’ambito delle aste giudiziarie permette di comprare immobili anche con il 50/60% di sconto rispetto al valore indicato nella perizia di stima.
Quando si decide di acquistare una casa all’asta si deve però considerare il fatto che esistono solitamente due diverse tipologie di aste giudiziarie: l’asta con incanto e l’asta senza incanto. Entrambi i tipi di vendita prevedono una gara aperta a tutti i potenziali interessati, con esclusione del solo debitore.
L’asta senza incanto è un tipo di asta in cui la domanda di partecipazione presentata alla Cancelleria è vincolante: ciò significa che una volta presentata un’offerta (contenuta in una busta sigillata), questa non può essere ritirata, perciò in caso fossimo gli unici offerenti saremmo obbligati ad acquistare (pena la perdita dell’assegno di cauzione del 10%).
Se l’asta senza incanto dovesse andare deserta o dovesse contenere solo offerte non valide (ovvero se l’offerta è inferiore al valore determinato dell’immobile), allora si dovrà avviare un’asta con incanto. Per poter procedere con la gara e gli eventuali rialzi, il Tribunale deve prima di tutto disporre le regole del gioco e verificare la regolarità delle offerte. Infatti il giudice dell’esecuzione stabilisce, con ordinanza, le modalità con le quali effettuare la vendita, il prezzo base dell’incanto, il giorno e l’ora dell’asta, la misura minima dell’aumento da apportarsi alle offerte, l’ammontare della cauzione, le modalità e il termine entro il quale il prezzo deve essere depositato.
Quali sono dunque le principali differenze fra le due tipologie d’asta?
Nell’asta senza incanto l’offerta è immediatamente impegnativa per chi la fa; non è possibile revocarla e, se si è l’unico offerente, si è obbligati all’acquisto; in caso di rifiuto si perde la cauzione versata.
Nella vendita con incanto, invece, se si è l’unico offerente e non ci si presenta all’udienza per la gara, si perde solo un decimo della cauzione versata.
La vendita senza incanto si svolge in forme piuttosto semplificate,poiché le offerte di acquisto non vengono fatte in pubblica udienza davanti al Giudice.
Nella vendita con incanto è possibile, come precedentemente accennato, che altri, pur non avendo partecipato alla gara, facciano un’ulteriore offerta entro dieci giorni dall’aggiudicazione. Nella vendita senza incanto, invece, l’aggiudicazione fatta in udienza è definitiva.
Se siete interessati ad approfondire l’argomento, vi ricordo che è disponibile la mia “Guida Immobiliare di Successo” con moltissime informazioni utili per fare investimenti giusti e prolifici!
Matteo Rizzo
“Il mercato immobiliare non risponde al modello domanda/offerta”
I Nobel dell’economia e l’irrazionalità del mercato
Detto così sembra un azzardo. ma la frase è del premio Nobel dell’economia Paul Krugman: il mercato immobiliare non rientra nel classico paradigma della domanda e dell’offerta, nel quale i prezzi salgono o scendono così rapidamente da garantire che chiunque voglia vendere trovi qualcuno intenzionato a comprare.
La frase di Krugman è contenuta in un interessante articolo tradotto oggi da Il Sole 24 Ore, in cui commenta il nuovo premio Nobel all’economia, concesso quest’anno a Diamond, Mortensen e Pissarides. I tre studiosi hanno ottenuto l’ambito riconoscimento per delle importanti teorie sul mercato del lavoro.
Krugman esporta il modello dei tre studiosi dal mondo del lavoro a quello immobiliare, giudicando che hanno un elemento importante in comune: entrambi sono composti da operatori eterogenei e occorre tempo e impegno per trovare l’abbinamento più conveniente.
In pratica questo è il messaggio: il prezzo di mercato di una casa non esiste di per sé. Esiste un venditore con delle esigenze e dei vincoli. Può essere un ricco proprietario senza fretta di vendere. Può essere una famiglia che sta per avere un nuovo figlio e deve cercare in fretta una casa più grande. Può essere un lavoratore che ha perso il lavoro e non può più fare fronte al mutuo. e allo stesso tempo ogni acquirente ha le proprie caratteristiche.
Può avere un capitale da investire. Può richiedere un mutuo. Magari riceverà dalla banca un prestito inferiore a quello che desidera.
Questo vuole dire che gli attori del mercato immobiliare non sono tutti uguali ed ognuno deve trovare “la propria anima gemella”. Ogni compravendita è una storia a sé, che si risolve nell’incrocio tra una singola domanda ed una singola offerta, in un contesto di mercato, determinato soprattutto dalla disponibilità di credito, che orienta le singole scelte, ma non le determina del tutto.
Fonte: Idealista.it