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Quale futuro per il franchising immobiliare?
Anno dopo anno il franchising immobiliare in Italia perde quota, salvo eccezioni. A misurare questa tendenza arriva anche quest’anno il report di Gerardo Paterna. Ecco cosa gli abbiamo chiesto. Leggi il resto di questa voce
Quanto vale il proprio Brand nel settore immobiliare?
Dopo le chiacchierate “fuori campo” con Alessio Beltrami e Rudy Bandiera, chiudiamo il cerchio delle interviste ad esperti di marketing e web, parlando di brand con Riccardo Scandellari.
L’immobiliare divisa tra Guelfi e Ghibellini.
Da qualche anno vivo in Toscana e di questa Regione mi sono innamorato oltre che per i luoghi incredibili anche e soprattutto per quanta parte della storia italiana sia stata scritta tra Firenze e la Regione tutta.
E la Toscana m’è d’esempio con i suoi campanili e le sue rivalità per provare a descrivere il rapporto tra gli agenti immobiliari ‘indipendenti’ e quelli che per scelta si riconoscono in un gruppo, come se fossero appunto Guelfi e Ghibellini.
Lungi da me prendere le parti di una o dell’altra parte, vuoi soltanto perché la mia ‘appartenenza’ è nota e allo stesso tempo credo anche lo sia la mia oggettività, vorrei piuttosto trarre da una discussione tediosa e stucchevole lo spunto di una riflessione propositiva.
Una doverosa premessa in tal senso è quella per cui non esiste nessuno che sia davvero indipendente, in quanto essere partecipi di un’associazione professionale o di un qualsiasi consesso rende chiunque schierato da una o da un’altra parte. E questo è normale tanto quanto lo è schierarsi politicamente anche semplicemente esprimendo un voto (che bella cosa le libere elezioni).
Ed ecco quindi che gli agenti immobiliari, unici tra tutti i professionisti (o forse anche per questo non ancora considerati professionisti di diritto) si ritrovano contrapposti in fazioni. Da una parte i ‘no logo’ e dall’altra i brandizzati, ‘peggio’ ancora se aderenti a reti in franchising.
Fermo restando che la legge Italiana riconosce, regola e tutela le forme commerciali di partenariato o franchising (vedi Legge 129 del 2004) e allo stesso tempo promuove la libera iniziativa (articolo 41 della Costituzione Italiana), la spaccatura del settore è una delle profonde ferite che colpiscono a morte l’attività di mediazione immobiliare. In tutto ciò chi ne soffre davvero è il mercato, il quale piuttosto che scegliersi e schierarsi, opta per la terza via, l’astensione. Del resto anche questa è una forma di determinazione: n’è con gli uni n’è con gli altri, in quanto non mi rappresentate.
Ora, a prescindere da qualsiasi legge che combatta l’abusivismo, che sarebbe di certo un grande segnale verso un percorso di trasparenza e riordino dell’attività, pensate davvero che il problema del mercato sia legato alle insegne che campeggiano sulle agenzie immobiliari, o sia piuttosto da ricercare all’interno delle singole agenzie?
Come ho avuto modo di dire diverse volte è il mercato ad essere unico giudice ed arbitro, e di certo fintanto che vedrà gli operatori distratti da guerre intestine e divisioni affatto costruttive al mercato resterà sempre in mano l’opzione vincente di scegliere di non fidarsi.
Buona Pasqua