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Notizie d’agenzia Gennaio 2011 / 3
Immobiliare: da single 35% richieste mutui per prima casa
Oltre un terzo di chi sottoscrive un mutuo per acquistare la prima casa sceglie di farlo da solo, senza aspettare di avere un partner con cui dividere spese e scelte di vita.
E’ questo uno dei dati che emerge dalle analisi di Mutui.it, broker online per la scelta del proprio mutuo. Secondo l’indagine, il single che vuole sottoscrivere un mutuo ha mediamente 35 anni, richiede un finanziamento pari a 134.000 euro (il 67% del valore dell’immobile), e’ disposto ad impegnarsi per 25 anni con l’istituto finanziatore, nel 78% dei casi richiede il mutuo per acquistare la prima casa e preferisce il tasso variabile (54% del campione) rispetto al fisso (35%). Restringendo il campo di analisi ai single che fanno domanda di mutuo prima casa, il valore medio finanziato rimane quasi invariato (135.000 euro), ma le cifre richieste si mantengono a valori piu’ bassi rispetto ai mutui di chi dichiara di essere sposato o convivente. Nel caso delle coppie il mutuo medio per la prima casa sale a 160.000 euro, segno che per acquistare immobili piu’ grandi e costosi occorre essere in due. Inferiore anche il valore dell’immobile che si intende acquistare; per i single 186.000 euro contro i 200.000 euro per chi e’ sposato o convive. Il 54% dei single opta per il tasso variabile, mentre tra le famiglie si arriva appena al 31%.
Fonte: BorsaItaliana.it
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=819161&lang=it
Immobili: accordo quadro Abi e Agenzia Territorio rilancia su formazione
Il direttore dell’Agenzia del Territorio, Gabriella Alemanno, ha sottolineato che “questo importante accordo, che si sviluppa su piu’ direttive, ha l’obiettivo di contribuire a migliorare la trasparenza del comparto immobiliare, che rappresenta uno dei piu’ importanti asset dell’economia italiana, oltre che il settore in cui risiede gran parte del risparmio delle famiglie del nostro Paese. Uniformita’ dei sistemi di valutazioni immobiliari, scambi informativi sui dati relativi alle compravendite, facilitazioni nei pagamenti e programmi di formazione congiunta costituiscono un insieme di attivita’ fondamentali nell’ottica di una sempre maggiore semplificazione delle procedure in campo immobiliare a favore del sistema Paese“, ha aggiunto. Per il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, il progetto sottostante all’accordo tra Abi e Agenzia del Territorio intende attivare un circuito virtuoso” sul tema dell’informativa al mercato e ai risparmiatori. “La creazione di un sistema di scambio di dati, elementi, analisi, studi riferiti a una componente fondamentale della ricchezza del nostro Paese, ovvero gli immobili – ha aggiunto Sabatini – non puo’ che condurre, in ultima analisi, verso un complessivo miglioramento dei rapporti tra cittadini e Istituzioni”.
Fonte: IlSole24Ore.com
http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-892379/immobili-accordo-quadro-abi-agenzia/
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Casa, Mutuo Prima Casa si chiede poco prima degli “anta”
Ha in media 36 anni chi chiede un mutuo per la prima casa.
Secondo i dati diffusi oggi da Mutui.it l’indipendenza economica in Italia si raggiunge molto tardi. Chi vuole sottoscrivere un mutuo per la sua prima abitazione ha mediamente 36 anni, richiede un finanziamento di 160.000 euro (pari al 75% del valore dell’immobile che intende acquistare), è disposto ad impegnarsi per 25 anni e preferisce un tasso fisso (47% del campione).
L’indagine, che ha preso in considerazione oltre 1.000.0000 di richieste arrivate a Mutui.it negli ultimi mesi, ha anche messo in evidenza le notevoli differenze tra Nord e Sud che si registrano nella sottoscrizione dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa: in primis la durata media del mutuo, che nelle regioni settentrionali cresce di 10 anni rispetto alla media, arrivando a 35 anni.
Si registra, invece, una sostanziale uniformità nella richiesta di finanziamenti a rata costante (circa il 12% del totale in tutta la Penisola), al Sud oltre il 54% di chi richiede un preventivo di mutuo lo fa per un finanziamento a tasso fisso.
Inoltre, è emerso che gli importi più alti per l’acquisto della prima casa vengono richiesti in Trentino Alto Adige, Lazio e Valle d’Aosta.
Decisamente più economici, per le banche, i finanziamenti in Basilicata, Calabria e Molise.
Fonte: Repubblica.it
http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=635&dt=2010-11-23&src=TLB
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Comprare casa inizia ad essere un affare: ma per chi e a quali condizioni?
Il mercato immobiliare italiano attuale svela l’ennesimo uovo di Colombo: chi può mai trarre vantaggio dalla situazione attuale dove crollano i prezzi, scompaiono posti di lavoro, e i tassi di interesse viaggiano ai minimi storici? Chi dispone di liquidità! Sembra ovvio, ma così non è. Sono circa 10 anni che il mercato non si presenta tanto vantaggioso per chi vuole investire in proprietà immobiliari, sia a mezzo di capitali propri che tramite l’utilizzo di leve finanziarie.
Quindi se dal 2000 al 2007 sono esplosi i prezzi degli immobili e i redditi nello stesso periodo sono cresciuti rispettivamente del 30% nel settore privato e del 40% in quello pubblico, è chiaro come il crollo dei prezzi che ha lentamente eroso i valori immobiliari negli ultimi 3 anni e il ritorno di tassi di interesse veramente vantaggiosi, spingano le famiglie, che mantengono così un ottimo potere d’acquisto, a investire nel mattone.
Il mercato immobiliare è così ripartito, anche se con il silenziatore. Sintomatico il +9% di erogazione di mutui finalizzati all’acquisto casa e soprattutto il fatto che il capitale medio erogato sia salito da € 122’000 a € 135’000 (stime di MutuiOnLine importante broker on-line).
Il potere d’acquisto delle famiglie che hanno dei risparmi, e di coloro che hanno mantenuto i redditi raggiunti nella prima metà di questo decennio, spingono in avanti il mercato immobiliare di città come Genova, Palermo, Napoli, Torino, dove secondo le stime del Corriere della Sera si riesce ad acquistare con i prezzi e i tassi variabili attuali si riescono ad acquistare mediamente fino a 35 mq in più rispetto al periodo del boom. Diverso discorso con i tassi fissi, dove si va dal +6/10 mq di Milano al + 18 mq di Torino, che è sempre un buon comprare. Con il tasso fisso l’unica città dove non si riesce a realizzare l’affare è Roma, che invece mantiene ancora alti valori immobiliari e nel mutuo a tasso fisso decennale si scopre meno conveniente del passato, con il variabile invece anche Roma consente buone opportunità.
Andrea Russo
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