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Investire nel mondo immobiliare… in Russia
Il momento è più che favorevole per spostare o per aprire i propri affari in Russia, una nazione che cresce costantemente in un mercato di grande stabilità
Quando un imprenditore decide di investire all’estero, deve scegliere in maniera oculata, la zona in cui creare il nuovo “impero”. Ovviamente la scelta non è sempre facile, per tale ragione devono essere seguiti dei criteri, che conducono alla migliore soluzione.
Innanzitutto è importante conoscere la situazione economico-finanziaria del paese dove si desidera investire, la legislazione ma anche le reali opportunità che il mercato in quel momento sa offrire. Attualmente, il mercato immobiliare russo offre interessanti opportunità per l’investitore, e a sostenere la positività dell’orientamento è anche il facile approccio.
Occorre considerare che la situazione economica attuale rende particolarmente vantaggioso l’investimento, si ha una forte domanda sul mercato immobiliare, e un’alta rimuneratività rispetto al capitale investito. La Russia, negli ultimi dieci anni, ha aumentato notevolmente le sue ricchezze e ha sviluppato un ottimo apparato dell’edilizia residenziale, ha creato spazi adibiti al commercio e spazi industriali.
In funzione anche di questa crescita, il mercato è stato maggiormente aperto agli investitori, sia locali sia esteri. Mosca è sicuramente la città per eccellenza, che ha una forte richiesta immobiliare, ma anche San Pietroburgo, Samara, Kazan, sono città dalla moderna concezione urbanistica.
Lo sviluppo è stato strettamente legato al miglioramento delle condizioni di vita, e la fase di crescita è in continua evoluzione. Il metro quadrato nel giro di pochi anni ha lievitato il suo prezzo, poiché molte zone abbandonate hanno preso l’aspetto di moderni quartieri alla moda. La positiva rimuneratività sul capitale investito permette anche di affrontare spese maggiori poiché l’investimento sostenuto avrà un ritorno molto alto. Il mercato è in pieno fermento, e i tempi di vendita di appartamenti di lusso, sono davvero brevi, si riesce a guadagnare circa il 30-35% del capitale investito.
A causa della crisi economica anche ha comunque coinvolto molte nazioni, il mercato immobiliare russo si presenta come una delle principali zone d’investimento, il mattone russo ha diminuito il costo del 60%, acquistare ora vuol dire pagare un costo al di sotto della media, e se la congiuntura sfavorevole, continuerà a durare per altri dieci mesi, si avrà un risparmio anche sulle spese di ristrutturazione. Quando la situazione tornerà a stabilirsi i prezzi inizieranno di nuovo a salire, e il valore dell’immobile aumenterà.
È solo in questo momento che vale la pena rivendere per guadagnare molto più di quanto si è speso. Sicuramente la crisi crea all’imprenditore serie difficoltà nella gestione del denaro, anche a causa delle restrizioni praticate dalle banche per la concessione di prestiti, ma proporsi ora sul mercato è sicuramente la scelta migliore. La Russia nei prossimi anni continuerà a “evolversi” e raggiungerà uno stile pari a quello dei paesi occidentali. È il momento quindi di scalare la vetta per essere sicuri del proprio investimento.
Fonte: Manageronline.it
http://www.manageronline.it/articoli/vedi/843/investire-nel-mondo-immobiliare-in-russia/
2009 nero per la casa: compravendite in calo del 15%, prezzi -8%
Fonte: Apcom.it
http://www.apcom.net/newseconomia/20090821_050907_4778be5_68786.html
Milano è sempre più città da affitto +25% di offerte, ma i prezzi restano alti
Rispetto all’anno scorso le locazioni in città sono aumentate del 25 per cento, confermano gli specialisti del settore. Che spiegano il fenomeno con la crisi economica che ha colpito anche il mercato immobiliare e fermato le vendite. Ma l’aumento di offerta di case, soprattutto in centro, non corrisponde a una crescita dei contratti stipulati
La maggior parte sono bilocali, «liberi subito e arredati». Ma è facile anche trovare mansarde «con angolo cottura», monolocali «con mobili di pregio» o trilocali «piano alto». Sono tantissimi i cartelli di «affittasi» apparsi nelle ultime settimane su molti palazzi del centro città, talvolta anche due o tre insieme sullo stesso ingresso. Annunci di agenzie immobiliari, ma anche di privati che preferiscono trattare direttamente con gli inquilini. Basta fare due passi da Ticinese al Duomo, fino a Cordusio e Cadorna, per rendersi conto della quantità di offerta. Decine di «affittasi» tappezzano i portoni e affollano i siti Internet specializzati, mentre sono quasi spariti i «vendesi». La sensazione è che il mercato a Milano sia un po’ cambiato.
A confermarlo sono gli specialisti del settore. Che parlano, concordi, di «un aumento del 25 per cento di offerte di affitto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso». Una crescita, però, che non corrisponde a un aumento di contratti stipulati. «Settembre è sempre un mese cruciale per gli affitti e il 30 per cento del mercato è legato agli studenti fuori sede, ma è vero che il numero delle locazioni è in continuo aumento — spiega Fabio Sandrini, responsabile del listino borsa immobiliare della Federazione italiana degli agenti immobiliari dell’Unione del Commercio — Primo perché le vendite sono ferme per la prima volta dopo anni e molti, piuttosto che abbassare i prezzi o tenere una casa vuota, preferiscono affittare. Secondo perché la crisi economica ha rallentato gli affitti da parte di società».
Ma la crescita della disponibilità non coincide con quella dei contratti. «Domanda e offerta non si incontrano — commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari — i canoni sono ancora alti e i proprietari chiedono sempre più garanzie. L’inquilino perfetto è single, vuole un contratto breve ed è assunto. Non sono graditi immigrati e studenti, ma anche la famiglia non è ben vista perché tende a occupare la casa per molti anni». Molti appartamenti, infatti, sono in affitto solo “provvisoriamente”: sono investimenti immobiliari fatti in attesa che i figli crescano, o case che i proprietari vorrebbero vendere appena il mercato riparte.
«I proprietari sono più selettivi perché spesso si sono scottati — racconta Francesca Greco, dell’agenzia Solo Affitti di via Rubens — . Molte agenzie non chiedono le dovute garanzie perché sono abituate alle vendite, mentre la parte principale del nostro lavoro è proprio la selezione dell’inquilino. Di fronte a un buon pretendente si può trattare sul prezzo». La qualità fa la differenza anche per Roberta Viganò, dell’agenzia Viganò, che spiega: «Quando il mercato è così saturo le case che vanno di più sono quelle in ordine, ben arredate, con proprietari disposti a scendere sul prezzo».
E per Guido Lodigiani, direttore dell’ufficio studi della Gabetti, l’abbondanza di affitti è dovuta, oltre che alla crisi economica, anche al fatto che «le giovani coppie in cerca di casa sono diminuite — dice — e spesso non hanno la possibilità di affittare in città, quindi scelgono l’hinterland. Ma abbiamo registrato una leggera diminuzione dei canoni: i proprietari partono con prezzi alti ma dopo mesi di casa sfitta si convincono a scendere».
Autore: Teresa Monestiroli
Fonte: Repubblica.it