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Mai più da soli
Il 2011 volge al termine. Un anno che ha visto stravolgimenti finanziari importanti, e la presa di coscienza di come la situazione economica mondiale e nazionale fosse ben più grave di quanto l’opinione pubblica immaginasse. Oggi non si fa gran fatica a individuare nel 2007 la data di inizio di questo percorso recessivo che in realtà ha soltanto riportato a livelli più reali la ricchezza che in questi ultimi anni era stata creata da una finanza ardita, di carta e affatto contro garantita. Gli investimenti immobiliari in tutto ciò hanno sofferto di una crescita dei prezzi legata appunto anche all’enorme disponibilità di liquidità sui mercati. La facilità di accesso al credito ha inondato le tasche dei cittadini di disponibilità di spesa che ha alimentato la crescita dei prezzi legati alla fame di proprietà immobiliare. La casa è un investimento duraturo, per la vita. I valori, invece, sono legati all’andamento dell’economia, per cui se operazioni di speculazioni di breve periodo hanno alimentato la crescita dei prezzi, investimenti di lungo periodo tengono comunque al riparo i capitali impegnati da perdite. Insomma, chi aveva pensato di fare soldi facili con la speculazione immobiliare, non soltanto ha drogato il mercato, ma ne è pure rimasto vittima perché era credenza diffusa che i prezzi potessero sempre soltanto salire.
Qualche anno fa, cinque per l’esattezza, dissi che questo trend non era sostenibile, e lo dissi alla luce di semplici fattori, legati proprio alla capacità di ottenere dall’investimento immobiliare rendite costanti quasi che il crescente costo della vita potesse stimolare un corrispondente aumento dei redditi pro-capite. Ormai è chiaro che ci vorrà ancora qualche anno prima che il mercato riparta con tendenze rialziste, e questo ribaltamento del rapporto domanda offerta ha modificato radicalmente l’approccio all’attività immobiliare sia per gli investitori che per gli operatori. Si investe in maniera più attenta e solo a fronte di liquidità certa da investire in operazioni ponderate, e i professionisti della mediazione e della consulenza approcciano nuovi sistemi di produzione. Di certo il 2011 rimarrà l’anno dello sdoganamento generalizzato della disponibilità a collaborare tra professionisti qualificati e riconoscibili. Studi associati, consorzi, network e gestionali condivisi sono risposta spesso vincente per chi vuole mantenere gradevoli quote di mercato e reddito dall’attività svolta.
Questo credo sia il messaggio più forte che viene fuori dalla storia del 2011: mai più da soli.
Questo modo di approcciare la professione vedrà un consolidamento negli anni a seguire per cui anche quando il mercato immobiliare dovesse tornare a macinare utili da qui al prossimo triennio, si radicherà sempre più negli operatori, perchè come ci sono i nativi digitali, ci saranno i nativi collaborativi.
Buon 2012
twitter @andrearussore
Mercato Immobiliare, calano i Prezzi e aumenta la Domanda
Secondo una ricerca di Tecnocasa, il costo degli immobili continua a scendere mentre le vendite aumentano, soprattutto nei capoluoghi di provincia. Tra gli acquirenti, il 64% ha tra i 18 e i 44 anni
I prezzi degli immobili calano e le vendite aumentano: il mercato immobiliare in Italia, stando ai dati presentati da Tecnocasa Group, è in ripresa.
Il 73,4% delle compravendite riguarda l’abitazione principale (prima casa o casa di sostituzione), il 5,9% invece la casa per le vacanze. Il 20,7% degli acquirenti ha invece puntato sugli immobili considerandoli “solo” un investimento.
Il 65,3% degli acquirenti ha tra i 18 e i 44 anni, il 36,9% dei quali tra i 35 ed i 44.
Lo studio si basa sui dati raccolti da circa 2700 agenzie della rete presenti nel Paese. Secondo la ricerca, la contrazione dei prezzi dovrebbe continuare per tutta la durata del 2010 ma malgrado i costi relativamente bassi degli immobili continueranno ad acquistare solo coloro che hanno una sufficiente capacità di indebitamento.
La diminuzione si fa sentire specialmente nei capoluoghi di provincia, dove il ribasso dei prezzi ha toccato quota -1,4%. Nell’hinterland delle grandi città i costi sono invece scesi dello 0,9% mentre nei maggiori centri italiani si è attestata sul -0,5%.
Sul fronte dei mutui, nel primo trimestre 2010 si registra una crescita del 20% su base annuale per un valore complessivo pari a 13,3 miliardi di euro, con una crescita nell’Italia insulare del 39%, del 35% al centro, del 26% al nord est e al meridione, del 4% nel nord ovest.
Fonte: Sky.it
http://tg24.sky.it/tg24/economia/2010/11/12/immobiliare_aumento_vendito_calo_prezzi_tecnocasa.html
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