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Accordo con FIAIP Bergamo

Oggi prende il via l’accordo con la FIAIP Bergamo per la pubblicazione sulle nostre pagine dei loro comunicati stampa.

Il rapporto collaborativo concordato con il Presidente Provinciale della FIAIP Bergamo Giuliano Olivati rende merito alla costanza e all’impegno con cui ci rapportiamo all’utenza, ed è conseguenza dell’attenzione che il mondo immobiliare ci presta.


comunicati stampa FIAIP Bergamo


1)FIAIP Bergamo, cosa abbiamo fatto – e capito – nel 2010


“Abbiamo fatto fatica a ricostruire tutte le inziative messe in cantiere nel 2010”, afferma Giuliano Olivati , presidente provinciale Fiaip Bergamo, la federazione italiana agenti immobiliari professionali. “Abbiamo postato un video su Youtube con un breve consuntivo per spiegare “Cosa abbiamo fatto – e capito – nel 2010”, riassumendo in una manciata di minuti i nostri 70 comunicati stampa, ripresi da giornali, siti web, TV locali e nazionali, di settore e generalisti, oltre a social network come Facebook e Twitter. Per la formazione l’elenco dei convegni, corsi e seminari gratuiti per i nostri associati è lungo: manovra finanziaria e riflessi sul real estate, mutui bancari, prestiti personali e cessione del quinto, accertamenti fiscali, studi settore e redditometro, locazione, proposte d’acquisto e preliminari, modulistica per agenzie immobiliari, certificazione energetica e influenza sulle valutazioni immobiliari, marketing immobiliare e multimedia, risparmio e riqualificazione energetica, sicurezza sui luoghi di lavoro, antiriciclaggio, normativa mediazione creditizia, normativa agenti immobiliari, standard EN 15733 “Servizi degli agenti immobiliari”, nuova normativa sulla conformità catastale nei rogiti, vendita di immobili provenienti da donazione, Dia e Scia in edilizia, Scia e nuova procedura di attivazione delle agenzie immobiliari”.

“Un altro fronte sul quale siamo sempre presenti è l’urbanistica – prosegue Olivati – con l’Osservatorio immobiliare Fiaip Bergamo come punto di riferimento per le amministrazioni pubbliche. Siamo entrati a pieno titolo nel dibattito sul Pgt di Bergamo, successivamente siamo stati chiamati come “parte ecomnomica” a collaborare al Pgt di Dalmine e Treviglio”.

“In generale siamo interlocutori istituzionali a 360 gradi – conclude il presidente Fiaip Bergamo – e dialoghiamo costantemente con l’Agenzia del territorio, i Comuni e le pubbliche amministrazioni, la Camera di commercio con la quale siamo sempre in contatto. Gli ultimi due importanti accordi di collaborazione, interscambio e consulenza, con il Consiglio notarile distrettuale e con il Movimento Consumatori, dimostrano che Fiaip Bergamo è una casa di vetro che vuole confrontarsi con tutti gli attori del real estate per essere fedele al suo slogan: “dal 1976 lavoriamo per la vostra tranquillità”.

2) FIAIP Bergamo, torna in edicola l’Osservatorio Immobiliare

Anche nel 2011 prosegue la collaborazione iniziata nel 2008 tra Fiaip Bergamo (la Federazione italiana agenti immobiliari professionali) e Terra Nova Editore SpA, leader nella stampa specializzata real estate, per la pubblicazione dell’ “Osservatorio Fiaip dei prezzi degli immobili di Bergamo e provincia”. “Siamo soddisfatti di fare ancora un pezzo di strada con un editore che ha creduto da subito alle potenzialità del nostro Osservatorio”, commenta Giuliano Olivati, presidente Fiaip Bergamo e direttore responsabile della testata, che riporta tutti gli anni i valori immobiliari dei 43 quartieri di Bergamo e dei 244 comuni della provincia. “I nostri 1.000 operatori aggregati sul territorio, facenti capo a 300 agenzie immobiliari associate, sono la rete capillare dei rilevatori dell’Osservatorio, che riporta i prezzi del reale venduto e scatta ogni anno, dal 1986, una fotografia del mercato immobiliare bergamasco”, conclude il presidente Fiaip Bergamo. I dati raccolti vengono poi elaborati dal Comitato scientifico dell’Osservatorio, presieduto da Olivati e composto dai consiglieri provinciali Fiaip Roberto Boffelli, Antonino Chiarini, Salvatore Ranucci e Roberto Tassetti. Il Comitato scientifico pubblica, nella prima parte del volume, anche l’ “Osservatorio immobiliare previsionale della città di Bergamo”, un report statistico con un’analisi qualitativa del mercato, realizzato con il supporto scientifico dell’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Statistiche e riportato anche sul sito http://www.fiaipbergamo.it. Il mercato delle compravendite e delle locazioni del capoluogo è stato messo sotto la lente per tipologia, ubicazione e stato della conservazione degli immobili. Sono stati individuati i vari tipi di immobili in vendita e in affitto e i tempi di conclusione, anche con riferimento al credito e alla tipologia della clientela, individuando la quota delle transazioni concluse tramite l’attività degli agenti immobiliari. Infine vengono riportati il sentiment e le previsioni per il mercato bergamasco del 2011. L’Osservatorio è spedito ad una lista di opinion leader e venduto in edicola in primavera, in volume con un CD allegato per una comoda consultazione e archiviazione sul proprio pc.

3) FIAIP Bergamo, commento ai dati statistici della Camera di Commercio

I dati statistici pubblicati all’inizio dell’anno dalla Camera di Commercio indicano che nel 2009 si è assistito ad una brusca battuta d’arresto delle “attività immobiliari” nella provincia di Bergamo. Le 3.534 società di capitale operanti nel settore hanno visto un calo di fatturato del 24,2%, da una media di 454.270 Euro del 2008 ai 344.377 del 2009. “Si tratta di dati parziali, considerando che nel settore operano molte società di persone e ditte individuali che non depositano i bilanci”, commenta Giuliano Olivati , presidente provinciale Fiaip Bergamo, la Federazione italiana agenti immobiliari professionali, “ma l’indicazione statistica della Camera di Commercio è chiara: nel 2009 anche a Bergamo il settore immobiliare ha impattato contro lo tsunami della crisi mondiale del real estate. È stato il nostro “annus horribilis”, quello in cui non si riusciva a colmare il gap tra domanda e offerta. In tre anni, dalla crisi dei mutui subprime del 2007 ad oggi, i valori immobiliari si sono ridotti in media del 20%, con picchi del 30%, e molti proprietari immobiliari sono rimasti paralizzati, congelando il prezzo in attesa di tempi migliori. Solo nel 2010 – prosegue Olivati – ci si è resi conto che le “vacche grasse” non sarebbero tornate presto, e i proprietari hanno cominciato a metabolizzare il plafonamento dei valori, abbassando i prezzi richiesti o rendendo più elastiche le trattative, per cui il mercato ha ricominciato timidamente a fluidificarsi. Del resto – conclude il presidente Fiaip Bergamo – anche al netto della crisi, i valori immobiliari sono almeno raddoppiati in 10 anni, complice anche l’introduzione dell’Euro. L’immobile che si vendeva nel 2000 a 100 milioni di lire oggi vale almeno 100 mila Euro, segno che il caro vecchio mattone non tradisce mai. Il bene immobile, rileva l’ Osservatorio Fiaip Bergamo , si rivaluta regolarmente considerando un ciclo decennale, e frutta un reddito diretto se dato in locazione, o indiretto se abitato dal proprietario che risparmia così l’affitto. Non esiste altro investimento al mondo con simili performance”.

Visto l’interesse dell’argomento e il grado di novità rappresentato delle tematiche affrontate,si ringrazia anticipatamente per l’attenzione che ci sarà riservata.

Restando a disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento, è gradita l’occasione per porgere i più cordiali saluti.

Giuliano Olivati
Presidente provinciale Fiaip Bergamo
Email: olivati@fiaip.it
www.fiaipbergamo.it
Cell. +39 335 6069107



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L’imposta comunale sugli immobili (ICI) ed il condominio negli edifici.

Le parti comuni soggette a tassazione, il ruolo dell’amministratore e la ripartizione delle spese

La legge n. 504 del 1992 ha istituito l’imposta comunale sugli immobili, la così detta ICI. Si tratta d’un tributo com’è intuibile gravante sugli immobili. A partire dal 2008 l’imposta non è dovuta per gli immobili adibiti ad abitazione principale (il riferimento è alla ben nota legge che ha sancito l’abolizione dell’ICI sulla prima casa).

Ai sensi del secondo comma dell’art. 1 l. n. 504/92:

Presupposto dell’imposta è il possesso di fabbricati, di aree fabbricabili e di terreni agricoli, siti nel territorio dello Stato, a qualsiasi uso destinati, ivi compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l’attività dell’impresa”.

Soggetti passivi dell’imposta, ossia le persone (fisiche e giuridiche) tenute al versamento sono “ il proprietario di immobili di cui al comma 2 dell’articolo 1, ovvero il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, sugli stessi, anche se non residenti nel territorio dello Stato o se non hanno ivi la sede legale o amministrativa o non vi esercitano l’attività. Nel caso di concessione su aree demaniali, soggetto passivo è il concessionario. Per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria, soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto” (art. 3 l. 504/92)

Soggetto attivo, ossia chi accerta, liquida e riscuote l’imposta è il Comune del luogo in cui è ubicato l’immobile (art. 4 l. n. 504/92).

L’ente locale, nell’ambito delle facoltà riconosciutegli dalla legge, ha ampia discrezionalità nella determinazione dell’aliquota e della sua concreta applicazione. La legge specifica, inoltre,quali comunicazioni, iniziali o di variazione, debbano fare i possessori degli immobili.

Per quanto concerne il condominio è lecito domandarsi: le parti comuni sono soggette ad ICI? Se si quali?

La risposta è contenuta nella stessa legge n. 504 che oltre ad individuare specificamente le parti soggette all’imposta, chiarisce anche chi è il soggetto tenuto ad effettuare le necessarie comunicazioni ed i pagamenti della stessa.

In sostanza è possibile affermare che i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere sono soggetti al pagamento dell’ICI e delle vicende inerenti il tributo è tenuto ad occuparsi l’amministratore di condominio. In tal senso è chiara la parte finale del terzo comma dell’art. 10 l. n. 504/92 a mente della quale “ per gli immobili indicati nell’articolo 1117, n. 2 del codice civile oggetto di proprietà comune, cui è attribuita o attribuibile una autonoma rendita catastale, la dichiarazione deve essere presentata dall’amministratore del condominio per conto dei condomini”.

Come si ripartisce la spesa per il tributo?

A ben vedere, in effetti, il codice menziona le spese di conservazione, quelle per il godimento dei beni e servizi comuni ma non anche la suddivisione degli oneri fiscali.

Non v’è motivo di dubitare, tuttavia, che la ripartizione andrà fatta sulla base della c.d. tabella di proprietà. Ciò perché ognuno ha diritti e doveri in relazione alle cose comuni in proporzione ai valori millesimali della propria unità immobiliare (artt. 1118-1123 c.c. e 68 disp. att. c.c.)

Autore: Avv. Alessandro Gallucci

Fonte: CondominioWeb.com

http://www.condominioweb.com/condominio/articolo449.ashx

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Il Governo si appresta a far pagare l’Ici alla Chiesa

Vaticano Real Estate, l’Ici della discordia vale 2 miliardi di euro

Vaticano Real Estate, l’Ici della discordia vale 2 miliardi di euro

Uno dei più controversi privilegi fiscali della Sante Sede è ora oggetto di un’inchiesta europea. In gioco ci sono circa due miliardi di euro che potrebbero giungere nelle casse dei Comuni

 

La commissione europea si prepara ad aprire un’inchiesta formale sulle esenzioni dall’Ici  concesse dall’Italia allo Stato del Vaticano. Secondo il governo di Bruxelles le esenzioni, favorendo fiscalmente un solo soggetto e i suoi beni immobiliari, sarebbero incompatibili con le norme europee sul libero mercato e la libera concorrenza.
Va detto che il braccio di ferro fiscale tra amministrazione finanziaria italiana ed enti religiosi va avanti da parecchi anni, prima di sbarcare sui tavoli della Corte di giustizia Europea e costringere la Commissione Ue ad aprire un’inchiesta.

La domanda che molti italiani si pongono e alla quale è chiamata a rispondere ora Bruxelles è la seguente:
è giusto che gli immobili di istituti ecclesiastici, di qualunque confessione, beneficino di un’esenzione fiscale per il semplice fatto che l’attività non commerciale – quelle di religione e di culto – prevale su quella commerciale (si pensi alla gestione di case di cura, strutture ospedaliere, alberghi, ostelli, case editrici…)?

“L’ente ecclesiastico – si legge su la Voce.info – è considerato, fiscalmente, sempre e comunque non commerciale, in quanto sottratto a quel giudizio di prevalenza dell’attività non commerciale su quella commerciale, contemplata invece per tutti gli altri soggetti. Non solo, allora, gli enti ecclesiastici possono esercitare attività d’impresa perseguendo finalità accessorie a quelle di religione e di culto, ma è anche possibile che tali attività risultino in concreto “prevalenti”, senza che ciò comporti una riqualificazione degli enti stessi e la perdita dell’agevolazione”.

E il patrimonio immobiliare della Chiesa è immenso. Il catasto comprenderebbe 100 mila fabbricati, anche se è impossibile determinarne con certezza il numero. Il cui valore si aggirerebbe attorno ai 9 miliardi di euro. Facendo l’esempio di Roma, si parla di 500 chiese550 tra conventi  e istituti250 scuole200 case generalizie65 case di cura50 missioni43 collegi30 monasteri25 case di riposoe ospizi e 18 ospedali.

Al momento, dopo che il governo Berlusconi ha esentato tutti gli immobili di proprietà di enti religiosi no profit, l’ici colpisce solo i locali utilizzati “esclusivamente” a scopo commerciale. Questo si traduce in una perdita per i Comuni di 2 miliardi di euro circa all’anno. Senza considerare i conseguenti vantaggi competitivi rispetto ai concorrenti laici.

Fonte: Virgilio.it

http://notizie.virgilio.it/cronaca/vaticano-chiesa-esente-ici.html

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