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Palermo. Interventi negli edifici del centro
Venerdì il bando: ecco tutti i punti
Un contributo massimo di 300mila euro da parte della Regione per lavori di ristrutturazione e risistemazione di edifici del centro storico. Venerdì, sulla Gazzetta ufficiale, verrà pubblicato il bando dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e alla mobilità attraverso il quale verranno “previste agevolazioni economiche per interventi di recupero di immobili localizzati nel territorio regionale con destinazione esclusivamente residenziale ubicati nei centri storici o in zone omogenee ‘A’ o comunque classificati netto storico in favore di proprietari”. Queste agevolazioni saranno conseguibili attraverso la “stipula di apposite convenzioni tra l’amministrazione regionale e gli Istituti di credito, per la concessione di mutui con ammortamento ventennale e pagamento dei relativi interessi a totale carico dell’amministrazione regionale. La procedura di ammissione a contributo degli interventi, è regolata da una valutazione di ammissibilità condotta secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze”. L’impegno previsto per la Regione ammonta a 12,5 milioni (7,5 per l’anno 2009 e 2,5 ciascuno per il 2010 il 2011).
Quali interventi saranno finanziabili
I lavori per i quali si potranno chiedere i contributi sono i seguenti: Interventi di restauto o risanamento conservativo
Interventi di ripristino funzionale Interventi di manutenzione straordinaria Interventi per l’adeguamento alle norme vigenti ed alle disposizioni antisismiche.
Come presentare la domanda
L’istanza di ammissione deve essere prodotta a decorrere dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’avviso nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana,unitamente alla dichiarazione di un tecnico qualificato abilitato, e inoltrata dal proprietario o da tutti i proprietari dell’alloggio di cui si chiede l’intervento, con raccomandata con avviso di ritorno al Dipartimento Infrastutture dell’Assessorato di via Leonardo Da Vinci.
Importi finanziabili
Come detto, l’importo massimo ammissibile a contributo è di 300mila euro. Per la precisione: per la realizzazione di interventi di restauro e di risanamento conservativo fino a Euro 300.000,00. Per la realizzazione di interventi di ripristino funzionale fino a Euro 300.000,00.
Per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria fino a Euro 150.000,00. Per la realizzazione di interventi per l’adeguamento alle norme vigenti ed alle disposizioni antisismiche fino a Euro 150.000,00.
I mutui
Dopo il riscontro della documentazione richiesta, agli aventi diritto, sarà data comunicazione dell’ammissibilità con allegata l’indicazione degli Istituti di credito convenzionati che sarà comunque disponibile sul sito internet. Per tutti gli interventi ritenuti ammissibili, con procedura a sportello, sulla scorta della disponibilità di risorse, il relativo mutuo verrà erogato direttamente dall’istituto di credito convenzionato in seguito all’approvazione dell’istanza, previa adozione delle competenti determinazioni dello stesso Istituto sull’istanza prodotta.
Il soggetto dichiarato beneficiario, entro sessanta giorni dalla data di comunicazione dell’ammissibilità del contributo, inoltra istanza all’Istituto bancario convenzionato prescelto e per onoscenza all’Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità con raccomandata R.R..
Il contratto di mutuo, poi, prevede un periodo di pre-ammortamento di 24 mesi, durante il quale il beneficiario potrà attingere per pagamenti relativi all’esecuzione dell’intervento, ai materiali utilizzati, nonché per le spese tecniche esclusivamente a mezzo di bonifici bancari, limitatamente all’importo originariamente richiesto ed autorizzato. Gli interessi maturati sulle anticipazioni di denaro ricevute sono interamente a carico del bilancio regionale. Il contratto di mutuo dovrà prevedere espressamente l’impegno del mutuatario ad usare l’immobile secondo la destinazione residenziale per dieci anni decorrenti dalla data di ultimazione dei lavori, pena la decadenza del contributo.
Fonte: LiveSicilia.it
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Il prezzo di una casa si calcola in base a molti fattori. Dipende dalla posizione rispetto al centro della città, dal contesto nel quale si trova. Se ci sono spazi verdi vicini, oppure servizi per i cittadini, spazi ricreativi per i bambini o strutture sportive. E poi ci sono le infrastrutture, quelle già esistenti e quelle ancora da fare che contribuiscono in maniera determinante a far crescere il prezzo delle case. Ecco come. I risultati arrivano da una ricerca, «La centralità delle linee metropolitane per lo sviluppo urbano: quali implicazioni per il governo del territorio» promossa da Inpartner, Investitori & Partner Immobiliari e curata dal gruppo Clas che ha voluto dare una fotografia degli effetti delle nuovi collegamenti metropolitani e ferroviari sui costi degli immobili a Milano città e provincia.
Partendo dai servizi che già ci sono, la vicinanza di una stazione della metropolitana fa salire il prezzo medio degli edifici del 18% nelle zone del Comune di Milano e del 7,7% nei comuni della Provincia. In media, in città l’effetto dei mezzi di trasporto sul prezzo degli immobili è inferiore nel centro rispetto alla periferia. Per gli uffici l’aumento del valore dell’immobile si ferma al 15% a Milano, il 3% in provincia. Decisamente inferiore l’effetto della vicinanza di una stazione ferroviaria: 1% nell’area metropolitana a causa del degrado e della poca sicurezza che caratterizzano spesso le zone vicino alle stazioni.
E per le linee ancora da costruire? In previsione, continua la ricerca, le tratte delle nuove metropolitane avranno un effetto rilevante sui valori immobiliari. Maggiore nelle aree cittadine prima più distanti dalla fermata dei mezzi. Come a Paullo, Pantigliate, Concorezzo, Agrate, Assago, per i comuni della Provincia; Baggio-Quinto Romano, Pellegrino Rossi-Affori-Bruzzano, Forlanini-Mecenate per le zone di Milano. Per le prime due aree l’aumento previsto del prezzo delle case è in media del 45%. Con alcune differenze: nella zona Forlanini Mecenate che sarà toccata soltanto da una stazione della M4, l’incremento del valore degli immobili è del 30%. Oppure in zona Caprilli-San Siro dove c’è già la M1, il passaggio della M5 farà salire il costo delle abitazioni del 20%. In città, il maggior impatto è legato alla realizzazione della M5 sia per le case sia per gli uffici con aumenti previsti del 15%, mentre in provincia sarà il prolungamento della linea 3 a determinare i cambiamenti più significativi.
Concludendo: la vicinanza di una fermata della metropolitana è pari ad un aumento medio del 15% del prezzo dell’immobile. I risultati, validi per la città di Milano, sono simili a quelli di Amsterdam, Parigi e Londra. E però, la ricerca ha messo in evidenza altri fattori, oltre all’accessibilità, che valorizzano gli edifici. Va bene, il collegamento ad una rete di trasporti che funzioni, ma il contesto in cui si trova una casa tiene anche conto della presenza del verde pubblico, dei servizi sportivi, ricreativi o spazi educativi per i bambini. Così come, al contrario, ci sono altri elementi che producono un effetto negativo, come la presenza di aree con forte degrado sociale e poca sicurezza. I risultati della ricerca mostrano che per valorizzare pienamente il patrimonio immobiliare è necessario tenere conto di tutti gli elementi che qualificano il contesto urbano. Limitarsi soltanto al collegamento con un rete dei trasporti e in particolare a quella della metropolitana è una condizione necessaria, ma non sufficiente per stimolare la domanda nei mercati immobiliari. E il fatto di trascurare un approccio integrato col tempo, tende ad annullare l’effetto positivo che deriva dalla vicinanza delle infrastrutture.
Autore: Giulia Guerri
Fonte: IlGiornale.it