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Notizie d’agenzia Gennaio 2011 / 2
Federalismo: no Imu per scuole Chiesa
Anche per nuova imposta valgono esenzioni gia’ previste da Ici
(ANSA) – ROMA, 20 GEN – Niente Imu non solo sugli immobili sede di culto e di proprieta’ della Santa Sede, ma anche per ospedali e cliniche legate alla Chiesa, scuole private, alberghi del mondo cattolico e oratori. Lo prevede l’ultima versione del decreto del federalismo fiscale sul fisco comunale che mantiene anche per la nuova imposta comunale, che scattera’ dal 2014, le stesse esenzioni gia’ previste dall’Ici. Nella precedente bozza di decreto l’esenzione per gli immobili ‘non di culto’ non era prevista.
Fonte: Ansa.it
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/01/20/visualizza_new.html_1618200443.html
Exor: investimento da 400 mln a Londra per Elkann (MF)
MILANO (MF-DJ)–John Elkann, presidente di Exor, forte di un miliardo di liquidita’ in cassa, potrebbe segnare l’avvio dell’anno con un grande investimento immobiliare, a Londra, attorno a uno degli sport inglesi per definizione: il cricket.
D’altronde, si legge in un articolo di MF, il 2011 dovrebbe essere l’anno nel quale la finanziaria degli Agnelli raccogliera’ i frutti dei semi gettati sul terreno nei mesi scorsi, fra i quali proprio la sottoscrizione del 55% del neonato veicolo di real estate Almacantar, in cui Exor ha investito 100 mln euro.
Almacantar, che come rivelato da MF-Milano Finanza lo scorso novembre era fra i tre candidati alla gara, sarebbe entrata in trattativa esclusiva con il Marylebone Cricket Club (Mcc) per sviluppare la parte residenziale del progetto di rilancio dell’intera zona del club, che per primo due secoli fa ha fissato le regole mondiali del tipico sport anglosassone. Si tratta di un’operazione stimata complessivamente 400 milioni di sterline compreso il costo dei terreni, secondo la rivista inglese Property Week che ha rilevato la notizia. Almacantar dovrebbe rilevare per 100 mln di sterline 3,5 acri (14 mila metri quadrati) di terreno edificabile da Mcc, sulla parte est del campo, a St John’s Wood a nordovest di Londra. Successivamente sull’area dovrebbe essere sviluppata un’area residenziale da circa 100 mila metri quadrati che dovrebbe portare il valore dell’intera operazione a circa 750 mln sterline (secondo le stime della rivista specializzata inglese). red/lab
Fonte: Borsaitaliana.it
http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=816894&lang=it
Usa, vendite case esistenti piu’ 12,3%
E’ l’incremento maggiore da maggio 2010
(ANSA) – NEW YORK, 20 GEN – Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti in dicembre sono aumentate del 12,3% a un tasso annualizzato di 5,28 milioni di unita’: si tratta dell’incremento maggiore da maggio 2010. Lo comunica la National Association of Realtors, sottolineando che nell’intero anno le vendite sono risultate pari a 4,91 milioni di unita’, il dato piu’ basso dal 1997. I prezzi medi delle case in dicembre sono risultati pari a 168.800 dollari in calo rispetto ai 170.500 dollari del dicembre 2009.
Fonte: Ansa.it
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/01/20/visualizza_new.html_1618222762.html
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Pirelli RE: cambio denominazione in Prelios
PIRELLI & C. REAL ESTATE SPA ASSUME IL NUOVO NOME “PRELIOS SPA” , IN SEGUITO AL PERFEZIONAMENTO DELLA SEPARAZIONE DA PIRELLI & C
BORSA ITALIANA: DAL 25 OTTOBRE CAMBIA LA DENOMINAZIONE A LISTINO
UNO DEI PRINCIPALI GESTORI IMMOBILIARI IN ITALIA E A LIVELLO EUROPEO, CON UN
PATRIMONIO GESTITO DI CIRCA 15,6 MILIARDI DI EURO
Pirelli & C. Real Estate S.p.A. annuncia la modifica della denominazione sociale in “Prelios S.p.A.” per effetto del perfezionamento della separazione da Pirelli & C. (si rimanda al relativo comunicato stampa di Pirelli & C. diffuso in data odierna).
Borsa Italiana modificherà, conseguentemente, la denominazione della Società sul listino a partire dal prossimo 25 ottobre 2010.
Con Prelios – che sancisce il riposizionamento della società avviato con il piano industriale volto alla creazione di una “pure asset management company” – si posiziona sul mercato, in Italia e a livello europeo, uno dei principali gestori immobiliari con circa 15,6 miliardi di euro di patrimonio gestito, attraverso un modello distintivo basato sull’integrazione dei servizi specialistici funzionali alla gestione e alla valorizzazione dei portafogli immobiliari. Il Gruppo, attraverso la controllata Prelios SGR (come verrà ridenominata contestualmente Pirelli RE SGR) è anche leader nel mercato italiano del fund management con circa 6 miliardi di euro gestiti principalmente attraverso 21 fondi immobiliari.
Il nuovo brand
La nuova denominazione “Prelios S.p.A.” era stata approvata dall’Assemblea degli Azionisti lo scorso 15 luglio 2010. Il nome unisce le prime lettere di “premium” con la parola “helios”, termine greco che designa il sole. Il nuovo brand Prelios è costituito da un lettering – sviluppato specificamente per Prelios con l’intento di comunicare solidità e dinamismo – abbinato al simbolo stilizzato di una “scintilla”, posta significativamente a esponente. Nel suo insieme il brand Prelios, semplice ed efficace, sottolinea come la Società nata da Pirelli RE ne raccolga e ne rilanci l’eredità verso il futuro, nel segno dell’eccellenza e dell’integrazione delle competenze che sono da sempre alla base della sua capacità di creare valore nel tempo.
La conseguente attività di re-branding rappresenta un’opportunità per affermare e consolidare il posizionamento del nuovo marchio – interamente focalizzato nel settore real estate – allineandolo al nuovo modello incentrato sulla gestione immobiliare.
Fonte: PirelliRe.com
http://www.pirellire.com/Press/Press_Release_detail.asp?IDNews=6091&titleGroup=News&Group=2
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L’Europa precipita insieme alle vendite di case in Usa
I listini europei allargano le perdite sulla scia delle indicazioni provenienti dal mercato immobiliare negli Stati Uniti, dove le vendite di case esistenti sono precipitate del 27,2% a luglio, al livello più basso da 15 anni. Piazza Affari perde ora il 2,43% sul Ftse All Share e il 2,53% sul Ftse Mib.
Male anche Francoforte (-2,26%) e Parigi (-2,52%). A New York, intanto, il Dow Jones cede l’1,44% e il Nasdaq l’1,77%. Secondo i dati resi noti dalla National Association of Realtors, le vendite hanno raggiunto un ritmo annuo di 3,83 milioni di unità, il più basso da maggio 1995.
Le attese degli economisti, invece, erano per un calo del 12% a un ritmo annuo di 4,7 milioni di unità. Il prezzo medio, invece, è salito dello 0,7% annuo a 182.600 dollari. Al contempo l’indice della Federal Reserve di Richmond per il mese di luglio ha mostrato un peggioramento ad agosto a -10 dagli 8 punti di luglio per i ricavi del settore servizi.
E’ sceso a -8 dai zero punti di luglio per i ricavi dell’attività di vendita al dettaglio, a 11 dai 16 punti del mese precedente per l’attività manifatturiera e, infine, l’indice sulle consegne di manifatture è sceso a 11 da 22 punti. E mentre l’euro è in ripresa dopo la pubblicazione dei dati americani: ha varcato quota 1,26 dollari arrampicandosi fino a 1,2665 dopo aver segnato un minimo di seduta a 1,2584, sul listino milanese soloCampari (-0,62%) e Parmalat (-0,42%) limitano i danni.
Si confermano molto deboli le banche con Unicredit che guida i ribassi accusando un calo del 3,33%. Giù Ubi Banca (-2,54%), Intesa Sanpaolo (-0,99%), Mps (-2,64%),Banco Popolare (-2,65%) e Bpm (-2,82%). Oggi gli analisti di Goldman Sachs hanno raccomandato cautela sul comparto bancario italiano, ritenendo che per adesso sia “troppo presto esprimere previsioni positive per il sistema, considerando l’incertezza della ripresa e il basso livello dei tassi di mercato”.
Nei prossimi mesi saranno le indicazioni dei vertici delle banche, e in particolare quelle sulla qualità del credito, a imprimere la tendenza ai titoli del settore. Gli analisti della banca Usa ritengono che i numeri del secondo trimestre, in pubblicazione questa settimana, mostreranno una crescita dei prestiti molto moderata, un miglioramento poco significativo sul fronte dei margini, un impatto negativo sui ricavi dal debole trading, accantonamenti ancora elevati e utili sostenuti da guadagni non ricorrenti.
Quindi, nonostante i titoli delle banche italiane abbiano registrato una performance peggiore rispetto a quelli delle banche europee del 16% circa, è meglio per adesso essere cauti. In particolare gli esperti, che hanno tagliato i target price di tutti i titoli, hanno una raccomandazione sell sul Credem (-3,4%), di ci hanno rivisto il target price da 5 euro a 4,85 euro, e sul Banco Popolare (target tagliato da 4,95 euro a 4,80 euro), mentre hanno reiterato il giudizio neutral sugli altri istituti italiani, fatta eccezione per Unicredit su cui resta il giudizio buy con un target price rivisto però da 2,85 euro a 2,80 euro.
Unicredit ha già annunciato i risultati del secondo trimestre, mentre giovedì sono in agenda quelli di Mps, la Popolare di Milano e Creval e venerdì il calendario comprendeIntesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banco Popolare e Credem. Nel caso del Banco PopolareGoldman Sachs si aspetta che il margine di interesse si attesti a 545 milioni di euro, pressoché piatto rispetto ai livelli del primo trimestre 2010 (547 milioni), i ricavi dovrebbero salire di poco a 1.048 milioni di euro da 1.002 milioni del primo trimestre con un utile operativo atteso a 429 milioni, in rialzo dai 391 milioni.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte: MilanoFinanza.it