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Secondo RE/MAX Italia prospettive di ripresa nel 2011
Segnali positivi soprattutto per la domanda d’acquisto
Milano, 28 marzo 2011 – Re/MAX Italia – filiale del più diffuso network di franchising immobiliare internazionale presente in Italia, con una rete di circa 200 agenzie affiliate e oltre 1.400 consulenti immobiliari – a seguito dei dati raccolti a livello italiano ed europeo evidenzia una lieve ripresa del mercato immobiliare che non ha comunque ancora superato del tutto la crisi subita nell’ultimo anno.
Il mercato immobiliare nazionale, legato a filo doppio alla ripresa economica e all’andamento dell’occupazione e dei consumi, sta ancora vivendo una fase di ‘rimbalzi tecnici’, che per qualche tempo ci faranno assistere ad un andamento altalenante. La stessa situazione di incertezza è stata registrata anche per il mercato immobiliare europeo dove la ripresa stenta a decollare, nonostante qualche piccolo segnale positivo sia stato registrato in occasione dell’indagine condotta da RE/MAX e divulgata all’interno del Barometro Immobiliare Europeo di RE/MAX, strumento che raccoglie e sintetizza l’evoluzione e le tendenze attuali del mercato immobiliare in Europa.
Da questa ricerca è emerso che, negli ultimi sei mesi, in Italia i clienti delle agenzie RE/MAX hanno cercato nel 46% dei casi degli immobili in acquisto, il 23% invece aveva già scelto di optare per una casa in affitto ed il restante 31% ha rappresentato coloro che, a seconda delle possibilità, si sono dimostrati disposti ad andare in affitto o ottenere un mutuo per l’acquisto. Nel 2011 i prezzi rimarranno verosimilmente stazionari, mentre in lieve ripresa saranno le compravendite.
Anche a livello europeo il mercato nel 2010 ha avuto uno sviluppo positivo. Dall’Osservatorio RE/MAX (composto da esperti di 20 Nazioni: Austria, Croazia, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Israele, Italia, Lituania, Malta, Olanda, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia) appare che i giorni più difficili per il settore immobiliare in Europa sono dietro di noi.
Una tendenza al rialzo e al recupero che continuerà per tutto il 2011 attestata dai dati forniti dagli agenti RE/MAX che, per il 56,4 %, hanno segnalato un aumento della domanda d’acquisto dovuto anche all’interesse dimostrato dagli europei verso investimenti nel settore immobiliare quale opportunità ideale a basso rischio per tutelare i propri risparmi, anche in alternativa a fondi pensionistici.
Sulla base delle segnalazioni che RE/MAX Italia riceve dalla sua rete, è possibile affermare anche che gli stranieri maggiormente interessati ad acquistare un immobile in Italia sono ancora gli inglesi e i tedeschi, subito seguiti dagli austriaci e dai francesi che puntano la loro attenzione verso le regioni italiane a loro confinanti. Negli ultimi tempi si sono affacciati al nostro mercato anche gli investitori cinesi e russi, questi ultimi sono per lo più interessati al mercato del lusso sia in luoghi di vacanza che nelle città d’arte di Toscana e Umbria.
Guardando più da vicino la tipologia di clienti RE/MAX che compra immobili emergono dati interessanti relativi ai due mercati.
Se in Italia i giovani dai 20 ai 35 anni manifestano una propensione all’acquisto pari a quella dell’affitto, prediligendo i bilocali, dai 35 anni in su la ricerca è focalizzata sull’acquisto di trilocali e oltre, con un dato pari al 25 % di questi più interessati a ville e case con giardino. Tra i criteri più importanti nella ricerca di un immobile per gli italiani: il prezzo e l’ubicazione, affiancati però dalla qualità degli immobili e dalle dimensioni, a cui fanno seguito la presenza di garage e quella di terrazzo e/o giardino, oltre al fatto che l’edificio sia di nuova costruzione e che sia vicino ai mezzi di trasporto. Ormai irrilevante la presenza di portierato.
Da segnalare inoltre che il 90% delle coppie e delle famiglie in Italia ricerca immobili in vendita, mentre i single sono maggiormente indirizzati a cercare immobili in affitto.
A livello europeo, secondo RE/MAX, invece emerge che più di due terzi degli acquirenti sono di età compresa tra i 35 e 50 anni, mentre i giovani tra i 20 e i 35 anni rappresentano il 28%. In Europa gli appartamenti di piccole dimensioni (25,4%) e villette e appartamenti di medie dimensioni (17,2%) preferibilmente nel centro della città rappresentano le tipologie di immobili residenziali con una domanda elevata. Come in Italia, anche in Europa i due criteri più importanti nella selezione di un immobile rimangono il prezzo e l’ubicazione. Accrescono invece l’importanza di un immobile il quartiere dove è localizzato e, di recente interesse, anche la classe di consumo energetico.
Ufficio Stampa Re/Max Italia
RdP Strategia e Comunicazione srl
tel. 02 7490794 – fax 02 70006596 rdp@rdp.it
Notizie dal Mercato Immobiliare di Cina, Russia e Austria
Cina: Città limitano Acquisto Case per sgonfiare Bolla Immobiliare
Shanghai, 19 feb. (Adnkronos/Xin) – Shanghai e altre citta’ cinesi hanno varato restrizioni all’acquisto di abitazioni, nel tentativo di sgonfiare le bolle che si vanno formando nel mercato immobiliare. Le regole, che sono state comunicate oggi dall’Ufficio di Garanzie e Registrazione delle Abitazioni di Shanghai, proibiscono gli acquisti di nuove case da parte delle famiglie registrate in loco che abbiano posseduto due o piu’ case e da parte delle famiglie non registrate in loco che abbiano posseduto almeno una casa.
In piu’, le famiglie che non siano registrate a Shanghai e siano prive dei documenti che certifichino il pagamento della previdenza sociale o dell’imposta sul reddito nella citta’ per un anno, non possono acquistare proprieta’ immobiliari. Le vendite di proprieta’ immobiliari sono cadute del 42,4% anno su anno a Shanghai nel 2010, per effetto delle misure varate per raffreddare la domanda sul mercato.
Malgrado la diminuzione in volume delle vendite, il prezzo medio delle nuove abitazioni e’ salito del 7,6% a 20.995 yuan (3.200 dollari) per metro quadrato l’anno scorso. Sempre oggi, le autorita’ della citta’ di Nanjing, nella Cina orientale, e di Harbing, nella parte nordorientale della Repubblica Popolare, hanno varato simili restrizioni agli acquisti.
Fonte: Libero.it
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=673385
Austria, andamento del Mercato Immobiliare
La crisi economica e finanziaria che hanno segnato il 2009 hanno prodotto una generale sfiducia nei mercati ed un ritorno in Austria al classico investimento nel “mattone”, ritenuto più sicuro.
La prosecuzione del trend anche nel 2010 ha significato un generale rincaro del prezzo di acquisto degli immobili nell’ordine del 2-3% con punte del 20% per le abitazioni di lusso. Per quest’anno si attende un ulteriore incremento del 3-5%.
Gli appartamenti maggiormente richiesti sono i bi e trilocali. Un quarto degli immobili acquistati viene successivamente affittato.
Fonte: Euroregion.net
http://euregion.net/index.php?option=com_content&task=view&id=10552&Itemid=35
In crescita il Mercato Immobiliare Russo
Il managing director della società di gestione degli investimenti Origin Ltd, Pierfederico Lossa, specializzato nel settore dell’immobiliare russo, ha spiegato: “Prima della crisi i profitti del settore immobiliare erano strabilianti. Nel 2008 la crescita è stata del 30%, mentre nel 2007 era stata del 15“. Successivamente la recessione economica ha portato successivamente il settore ad un crollo del 40% lasciando “congelate” tutte le operazioni che erano in programma.
Oggi, grazie alla ripresa economica anche il tale mercato, sia commerciale che residenziale, gode di un significativo rilancio, particolarmente nel segmento medio-alto. Per la prima volta dal 2007 sono i russi, e non gli stranieri, a mostrare il proprio interesse per gli appartamenti di lusso nella capitale. Inoltre, secondo una ricerca effettuata dal centro sondaggi VTsIOM, l’acquisto di una seconda proprietà sta diventando una sorta di status symbol per la crescente classe media, la quale guarda prevalentemente a: Italia, Turchia, Bulgaria, Spagna e Francia.
Per quanto riguarda gli investimenti, è importante sottolineare che nel programma del Governo una significativa attenzione è riservata al finanziamento per la modernizzazione del paese e della cittadella dell’innovazione tecnologica a Skolkovo.
Pertanto non soltanto si sta assistendo ad un risveglio nel settore immobiliare ed edile, ma si prevedono anche alte prospettive di crescita che porteranno ad una richiesta sempre maggiore di prodotti e servizi Made in Italy.
Fonte: CorriereInformazione.it
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Immobili, Ocse: Costi di Compravendita troppo alti in Italia
L’Italia è al quinto posto nella classifica dell’Ocse per i costi collegati alla compravendita di immobili. Tra tasse, imposte di registro, spese notarili e tariffe delle agenzie immobiliari se ne va infatti il 12% del valore della proprietà.
Tra i 33 paesi industrializzati presi in considerazione dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ci superano solo Belgio, Francia, Grecia e Austria. Agli ultimi posti si collocano invece Danimarca e Islanda.
Le ripercussioni sul mercato del lavoro
Il costo eccessivo delle transazioni immobiliari determina, secondo l’Organizzazione, una riduzione della mobilità residenziale e del lavoro. Un effetto non secondario, perché può avere ripercussioni anche sulla ripresa dell’occupazione. In particolare, l’Ocse specifica che “le politiche governative possono contribuire a ridurre i costi, attraverso una ristrutturazione del sistema tributario e/o annullando le barriere di entrata nelle professioni coinvolte nel settore, in particolare dove i costi sono eccessivamente elevati e probabilmente riducono la mobilità residenziale, come in Belgio, Francia, Grecia e Italia”.
Le contromosse da mettere in atto
Le proposte per aumentare la mobilità passano per l’allentamento delle normative sugli affitti, che in Italia risultano particolarmente protettive per gli inquilini. Nella classifica dell’Organizzazione il nostro Paese figura infatti al settimo posto fra i 33 presi in considerazione.
Gli spostamenti potrebbero inoltre essere favoriti da un ampliamento dell’accesso al credito, evitando però “un alto livello di indebitamento”. Secondo l’analisi, il credito facile (nel 2007 negli Stati Uniti il 22% degli acquirenti non versava un acconto) e l’inadeguatezza dei controlli bancari ha determinato dapprima il boom immobiliare, che si è accompagnato ad una alta volatilità dei valori (aumentati di oltre il 90% in alcuni Paesi), e quindi la crisi sub-prime.
Infine, l’Ocse suggerisce di tassare la prima casa come tutti gli altri investimenti e di evitare tasse che favoriscono la proprietà dell’abitazione principale, perché rischiano di incentivare gli investimenti nel residenziale a scapito di altri investimenti più produttivi, rallentando la crescita.
Autore: Jennifer Zocchi
Fonte: SimplyBiz
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