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Immobiliare, nel 2011 riparte il Residenziale nelle Aree Metropolitane

Nelle grandi aree urbane si prevede una ripresa degli acquisti di alloggi, male invece gli uffici i cui prezzi caleranno del 3,6%

“Per il residenziale, nelle aree metropolitane, il 2011 sarà l’anno della ripresa degli acquisti. A meno che venga fatta l’ultima follia, quella di introdurre una tassa patrimoniale”.

 

Federico Oriana

A fornire un quadro della situazione del mercato immobiliare in Italia è Federico Oriana, presidente nazionale di Aspesi e vicepresidente vicario di Federimmobiliare. “Nelle grandi aree metropolitane – spiega Oriana, interpellato da Il Sole 24 Ore – non abbiamo visto una crisi dei prezzi e ogni anno occorrono 300mila nuovi alloggi, molto più di quanto si riesca a costruire. Le case in realtà mancano dove effettivamente servono, sia perché i nuclei familiari diventano sempre più piccoli (oggi siamo a 1,66 persone per alloggio) sia per la richiesta da parte di immigrati”.

 

Forte richiesta di alloggi

A confermare la forte richiesta di alloggi sono i vari cantieri in costruzione in Italia – ad esempio il nuovo quartiere Citylife di Milano, Porta Nuova sempre a Milano, il complesso la Bufalotta a Roma – dove non si registra un calo delle vendite né dei prezzi al metro quadrato. “La domanda sempre sostenuta non consente ai prezzi di scendere – spiega il presidente di Aspesi – La crisi c’è stata nei tempi di vendita e nel numero di transazioni. Ma la situazione in Italia non è quella spagnola dove si è costruito talmente tanto che serviranno 20 anni per assorbire le abitazioni sul mercato”. Tuttavia, secondo Mario Breglia di Scenari Immobiliari il rallentamento dei cantieri verificatosi negli ultimi anni potrebbe causare un’offerta insufficiente, e nel 2012 la domanda potrebbe superare l’offerta.

Andamento negativo per gli uffici

Se nel 2011 il settore abitativo registrerà una ripresa, il settore degli uffici, dei negozi e dell’industriale resterà fermo. Secondo Reag quest’anno i prezzi degli uffici subiranno un calo del 3,6% a livello nazionale, con punte del 6% a Bari, mentre a Milano l’abbassamento dei prezzi sarà limitato allo 0,2%. Nel settore degli uffici gli operatori riscontrano una polarizzazione, con una carenza di mercato per gli spazi posizionati casualmente e di scarsa qualità e invece una tenuta della domanda e dei prezzi per gli uffici situati in edifici di qualità e nei poli terziari attrezzati.

Fonte: CasaEClima.com

http://www.casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article&id=6607:immobiliare-nel-2011-riparte-il-residenziale-nelle-aree-metropolitane&catid=1:latest-news&Itemid=50

 

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Nomisma – Presentazione Rapporto “La Condizione Abitativa in Italia”

A tre anni di distanza dalla pubblicazione del Rapporto “La condizione abitativa in Italia: fattori di disagio e strategie di intervento” Nomisma ha realizzato questo secondo Rapporto ”Dalle esperienze di housing sociale alla risposta del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa e del Piano Casa”, che si propone come l’aggiornamento del primo, alla luce dei tanti fatti nuovi intercorsi. Il primo Rapporto del 2007, faceva il punto, fornendo ampia documentazione ed evidenze empiriche, sulla dimensione e le caratteristiche che aveva assunto il disagio abitativo, in particolare il disagio delle numerose famiglie locatarie. Al contempo venivano delineate strategie di intervento possibili. Con quel primo Rapporto tornava al centro del dibattito, dopo molti anni di assenza, la “questione della casa”.  Da allora, le più recenti esperienze di Edilizia Residenziale Sociale in Italia sono nate dalle opportunità generate dalle nuove forme di rapporto pubblico-privato – in tal caso si parla di Edilizia Privata Sociale (EPS) – attraverso soluzioni come l’offerta di suoli o di diritti urbanistici pubblici, l’impegno dei Comuni come garanti nei confronti degli affittuari o il carattere misto degli interventi, con la possibilità di realizzare, da parte dei privati, una quota di alloggi per la vendita ad integrazione dell’intervento di alloggi sociali in locazione. Sono stati perciò introdotti alcuni dei più recenti strumenti finanziari per dare soluzione al disagio abitativo, al fine di fronteggiare il problema della scarsità delle risorse pubbliche e della maggiore complessità della domanda abitativa, rispetto al recente passato.  Tra di essi, la costituzione di riserve fondiarie da destinare all’edilizia pubblica e all’edilizia sociale, coinvolgendo tutti gli operatori proprietari di aree oggetto di futura trasforma-zione, così come la promozione di strumenti finanziari immobiliari innovativi, cosiddetti di  social housing, quali l’istituzione di fondi immobiliari per la residenza sociale, il ricorso al project financing, alle società di progetto, alla locazione finanziaria.

Per dare conto delle numerose, variegate epoco note esperienze di social housing in corso nei territori, questo Rapporto propone in rassegna, anche in forma di tavola sinottica, i principali progetti e programmi di intervento inItalia nel periodo dicembre 2009-giugno 2010. Dall’esame delle esperienze in corso emergono nuovi modelli di offerta che traggono origine dall’evolversi della domanda e che necessitano di essere inseriti all’interno di una strategia complessiva, dal “centro” sino alle “periferie”. Una strategia che governi e agevoli queste nuove forme di welfare dell’abitare che, soprattutto, devono poter superare la fase prototipale per divenire procedure diffuse e dimen-sionalmente rilevanti dell’offerta complessiva.In assenza di una evoluzione in tal senso è evidente che lo iato fra domanda e offerta non potrà essere avvicinato. L’auspicio è che questo Rapporto – che non sarebbe stato possibile realizzare senza il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture edei Trasporti e il sostegno degli Sponsor, A-GCI Abitazione, Federabitazione Confcoope-rative, FIRE, Generali Immobiliare Italia SGR,Legacoop Abitanti, Prelios  e di Federimmobiliare – con il contributo alla conoscenza delleesperienze di housing sociale e dei meccani-smi del Piano Nazionale  di Edilizia Abitativapossa essere, esso stesso, di stimolo al per seguimento degli obiettivi di una moderna politica della casa funzionale alle esigenze della persona umana e alla crescita economico-sociale della collettività.

Fonte: Nomisma

 

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Roma, Affitti universitari alle stelle: dai 900 ai 1.100 euro al mese

Dai 900 euro dell’Ostiense ai 1.100 di zone come Flaminio, Villa Ada, Università (Piazza Bologna) passando per i 950 della zona Trieste ai 1.000 di Tiburtina San Lorenzo. Sono i canoni di locazione medi per gli studenti che prendono in affitto un appartamento bilocale nella Capitale.

E’ quanto risulta da un’indagine effettuata dal gruppo Tecnocasa. Per quanti vogliano comprare casa ai propri figli proprio in previsione dell’università e anche per affrontare un investimento futuro i prezzi variano da zona a zona raggiungendo il top in zona Università con 5.800 euro a metro quadro di media. La zona più “economica” è quella dell’Ostiense con 3.800 euro a metro quadro.

AFFITTI UNIVERSITARI, PASQUALI (FLI): INSERIRE RESIDENZE IN PIANO CASA – “L’indagine effettuata dal gruppo Tecnocasa conferma che le famiglie della nostra Regione sono gravate da costi proibitivi se hanno figli che studiano nella Capitale. Inoltre i disservizi dei treni che raccolgono l’utenza delle province sono un disincentivo alla pratica del pendolarismo da studio. Le famiglie inoltre si trovano spesso intrappolate nel rigoglioso mercato nero degli affitti rivolti agli studenti.

Tecnocasa

Affrontare concretamente il tema delle residenze universitarie nella discussione del Piano Casa offre importanti opportunità, da un lato per venire incontro alle esigenze di tutte quelle famiglie che non possono permettersi il lusso di pagare quote di affitto pari ad uno stipendio medio, dall’altro farebbe emergere il diffuso mercato nero”. Lo dichiara, in una nota, Francesco Pasquali, capogruppo di ‘Futuro e Libertà’ alla Regione Lazio e componente della Commissione Urbanistica.

 

Tor Vergata assegna 60 nuove residenze a studenti – Siamo vicini al Natale e gli studenti dell’Università di Tor Vergata troveranno sotto l’albero un regalo molto speciale: a dicembre sono state infatti assegnate 60 nuove residenze agli studenti del Campus di Tor Vergata, che da avranno a loro disposizione alloggi moderni, ecosostenibili e a prezzi contenuti”. Lo comunica l’ateneo. “Le residenze del Campus di Tor Vergata, progettate da Ingenium Re e inaugurate lo scorso ottobre, sono infatti uno degli esempi più innovativi in Italia di architettura sociale ecosostenibile, con un totale di 1.500 residenze per studenti, professori e ricercatori, in grado di provvedere autonomamente, attraverso pannelli termici e fotovoltaici, al 70% del fabbisogno energetico necessario per la produzione di acqua calda e per l’illuminazione stradale – continua – Ma non solo: gli studenti in affitto pagheranno circa 360 euro al mese, contro i 650 che in media spende uno studente fuori sede a Roma, evitando coså di alimentare il mercato nero che troppo spesso coinvolge le residenze universitarie”.

“Il Campus di Tor Vergata rappresenta un esempio di abitare sostenibile che parte dall’impiego di interventi di tipo passivo, che sono da sempre il presupposto più sensato e più economico per ottenere risparmi e condizioni ambientali favorevoli; prevede l’impiego di impianti ad alto rendimento ed anche un consistente apporto delle energie rinnovabili con un risparmio di oltre mille quintali di emissioni di CO2 all’anno – spiega l’architetto Marco Tamino, presidente di Ingenium Real Estate e progettista del complesso residenziale del campus,- Il Campus, che è il più grande realizzato in Italia, è composto da 17 unità, per un totale di 1500 residenze per studenti, docenti e ricercatori, inserite in un grande parco pedonale attrezzato per il tempo libero e lo sport. E’ stata realizzata la massima coesione degli spazi privati col la rete degli spazi pubblici che offrono non solo servizi per lo studio ma anche per il tempo libero, la socializzazione, il ristoro e lo sport – conclude Marco Tamino -la dimensione sociale dell’architettura troppo spesso assente nell’architettura contemporanea dedita per lo più ad acrobazie di forme, di decorazioni ed agli effetti speciali, torna ad essere una prioritÖ nella progettazione: il campus di Tor Vergata ne è un esempio concreto”.

Fonte: AffarItaliani.it

http://www.affaritaliani.it/roma/affitti_roma131210.html

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