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Quanto sono sicuri gli ascensori in Italia?
A seguito dell’incidente al montacarichi di Assago (Mi), che ha portato con sé un pesante bilancio di un morto e due feriti, torna alla ribalta la sicurezza di ascensori e montacarichi in Italia.
Secondo i dati forniti da Il Sole 24 Ore di oggi in un articolo a firma Saverio Fossati, in Italia ben il 40% degli impianti in funzione è “un pericolo a norma di legge”. Questa inquietante definizione è presto spiegata. Nel 1999 è entrato in vigore il DPR 162 che ha imposto le severe norme attuali per ascensori e montacarichi, ma che non essendo retroattiva “consente”, ancor oggi, a circa 400’000 impianti sugli 870’000 esistenti in Italia di funzionare in assenza, a volte, anche delle più ovvie misure di sicurezza, come ad esempio l’assenza di porte nella cabina.
In sostanza tutti gli impianti ante 1999 possono rimanere in funzione se rispettano i criteri di sicurezza validi per il loro periodo di istallazione.
Il Decreto Ministeriale del 23 luglio 2009 che doveva porre fine a questa anomalia, a firma dell’ex Ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola, per motivi che non siamo in grado di valutare (fate poi voi…) è stato annullato dal TAR del Lazio il primo aprile del 2010 (e non è uno scherzo!), a seguito del ricorso di Confedilizia.
Nel frattempo chi si stava apprestando a rivedere gli impianti ha sospeso ogni opera e investimento, in attesa che
qualcuno decida.
Di certo bonificare, rinnovare, sostituire 400’000 impianti sarà un’operazione onerosa e impegnativa, ma servirebbe ad evitare incidenti mortali come quello di Assago. Nella speranza che non si ripetano nel vuoto legislativo attuale altre sciagure che potrebbero essere evitate.
Andrea Russo
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Quali prospettive per il comparto immobiliare?
Segnali positivi da Igd, Impregilo e Pirelli RE
Il mercato immobiliare Usa continua ad inviare segnali che fanno sperare bene per il futuro. Ad agosto l’indice “pending home sale”, ovvero quello che si riferisce alla vendita di case esistenti per le quali è stato sottoscritto un preliminare di compravendita ma non è stato ancora chiuso il contratto, è cresciuto del 4,3% sul mese precedente portandosi a 82,3 punti. Le attese erano per un aumento più contenuto, nell’ordine dell’1%. Questo indice, elaborato dalla National Association of Realtors (l’associazione Agenti Immobiliari degli USA), viene considerato un affidabile specchio della situazione economica in generale e della fiducia che le famiglie hanno nei confronti dei propri mezzi finanziari. Il contesto del settore negli Usa appare in miglioramento, seppure a partire da una situazione di estrema debolezza: le spese per costruzioni sono aumentate ad agosto (+0,4%) battendo le attese (-0,5%), così come le vendite di case esistenti che nello stesso mese sono aumentate del 7,6% a 4,13 milioni di unità (contro i 4,10 milioni attesi).
Certo, il numero della case invendute rimane ai livelli massimi dal 1999 e nell’ultimo anno il prezzo di vendita è risultato in calo dello 0,8%, ma alcuni segnali di risveglio sono ormai evidenti. Kb Home ad esempio, azienda tra le più rappresentative del settore edile, ha comunicato recentemente di aver chiuso il terzo trimestre fiscale con ricavi in crescita del 9% (a 501 milioni di dollari), un cambiamento di rotta dopo quasi quattro anni di contrazione (le attese erano infatti per un calo del fatturato trimestrale a 481 milioni), mentre Lennar, altro gigante del settore, ha annunciato di essere tornata all’utile nel terzo trimestre fiscale e di aver visto i ricavi aumentare del 14% a 825 milioni.
L’indice Phlx del Philadelphia Stock Exchange relativo al comparto immobiliare (Housing Sector Index, HGX) ha disegnato negli ultimi tre mesi una fase laterale che ha interrotto il brusco trend ribassista subito dai massimi di aprile. Il ritorno al di sopra di quota 100 da parte dell’indice segnalerebbe l’inizio di una fase di rimbalzo che potrebbe avere influenze positive anche per mercati diversi da quello Usa.
Anche sul mercato domestico i titoli del comparto evidenziano la creazione di una fase laterale della durata di alcuni mesi che potrebbe fornire la base per una reazione. In almeno un caso anzi, quello di Immobiliare Grande Distribuzione (IGD) il segnale di rottura del limite superiore del trading range e di conseguente ripresa del trend rialzista è già stato inviato, in altri, come Pirelli RE e Impregilo, le resistenze sono state superate di recente e basterebbe uno sforzo contenuto per confermare il cambiamento del trend.
Nel caso di Igd come detto il segnale di interruzione della fase laterale disegnata a partire dai minimi del 25 maggio è stato già inviato, il primo ottobre, con il superamento della resistenza a 1,24 euro (le oscillazioni tra fine maggio ed inizio ottobre possono essere viste anche come un testa spalle rialzista, anche se forse non un esempio da manuale), dove si collocano i massimi di metà giugno e fine agosto. Il successivo impulso rialzista, sostenuto da volumi in netta crescita, è arrivato in vista della resistenza a 1,40 euro, 61,8% di ritracciamento del ribasso dal top di ottobre 2009. In caso di superamento anche di area 1,40 il titolo confermerebbe di aver iniziato una fase rialzista non solo correttiva rispetto alla precedente discesa ma destinata a dare un seguito a quella vista dai minimi del marzo 2009. Oltre 1,40 primo target a 1,63, poi in area 1,80, lato superiore del canale che è possibile disegnare dai minimi del 2009. Solo ritorni al di sotto di area 1,15, dove transita la media mobile a 100 giorni, metterebbero seriamente in discussione le prospettive di rialzo.
Anche Pirelli RE ha saputo inviare segnali positivi nel recente passato che permettono di guardare con relativa fiducia al futuro (parlando dei titoli di questo comparto non bisogna dimenticare che la storia recente, a partire dai massimi del 2007, li ha visti crollare in modo vistoso e che questi tentativi di rimbalzo sono per il momento poca cosa rispetto al trend ribassista precedente, che necessiterà di ben altri sforzi rispetto agli attuali per essere negato). I prezzi si sono lasciati alle spalle ad inizio settembre la media mobile a 100 giorni, successivamente i massimi di giugno, ora supporto a 0,3975, ed il lato superiore del canale tracciato dai minimi di maggio. La rottura di 0,4550, 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di ottobre 2009, dovrebbe permettere al titolo di puntare ai ritracciamenti successivi nella serie di Fibonacci, posti a 0,5030 ed a 0,5530. Solo oltre questa ultima resistenza il rialzo in atto da maggio potrebbe acquistare sicurezza e tentare di ricongiungersi con il top dell’ottobre 2009 a 0,70 circa. Perchè la prospettive di rialzo non vengano cancellate è necessario che i prezzi rispettino il supporto a 0,40 euro.
Impregilo ha passato le ultime settimane oscillando attorno alla linea di tendenza ribassista tracciata dai massimi di settembre 2009, linea in transito per 2,15 circa. Precedentemente, ad inizio settembre, il titolo aveva comunque superato la media mobile a 100 giorni, ora supporto in area 2,00, ed il picco di giugno a 2,15. Se le quotazioni si portassero al di sopra di 2,30, 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di settembre 2009, i recenti segnali positivi troverebbero ulteriore conferma aprendo la strada a movimenti verso i ritracciamenti di Fibonacci successivi, a 2,47 e 2,63. Oltre questa soglia, resistenza coincidente con i massimi di marzo ed aprile, sarebbe possibile una ulteriore estensione del rialzo verso i 3,10/15 euro. Solo il ritorno al di sotto della media a 100 giorni costringerebbe ad una revisione dello scenario prospettando il test della base del range laterale disegnato tra maggio ed agosto in area 1,75 euro.
Fonte: LaStampa.it
http://finanza.lastampa.it/Notizie/0,407459/Quali_prospettive_per_il_comparto_immobiliare_.aspx
Affitti, quando lo sconto è dovuto
Continuano ad aumentare gli affitti nel nostro Paese. Stando ad un’indagine Sunia i canoni di locazione sarebbero aumentati dal 1999 al 2008 del 150%.
La spesa per il canone di locazione pesa sempre più sulle tasche delle famiglie italiane che trovano più conveniente la stipula di un mutuo.
Sempre riferendosi ai dati Sunia sarebbe di 1.030 euro la spesa media mensile sborsata per un affitto di un appartamento di 80 metri quadri in città. Il campione cui l’indagine fa riferimento è di 5.000 offerte di locazione pubblicate nel primo semestre 2009. L’Osservatorio Immobiliare CODICI sottolinea che si tratta di una media approssimativa: in città come Roma, Milano e Venezia i prezzi si impennano a cifre da capogiro, a seconda della zona scelta ma con un incremento dei costi anche in periferia che registra una forte domanda di richiesta.
Fonte: Soldiblog.it
http://www.soldiblog.it/post/2679/affitti-quando-lo-sconto-e-dovuto