I cerchi nel grano dei franchising italiani di prima generazione
Riceviamo e pubblichiamo questo post di Simone Rossi da Bologna, buona lettura.
Premessa: ho vissuto, respirato, condiviso, sposato per 14 anni il Franchising Immobiliare, e sono grato perché questa esperienza mi ha offerto un metodo e mi ha dato la possibilità di escludere dal mio vocabolario la parola improvvisazione, anche se ciò non significa che non abbia commesso errori.
Dopo 14 anni ne sono uscito perché ho dovuto ammettere che il mio era rimasto un Franchising all’italiana di Prima Generazione, con limitazioni territoriali e con la conseguenza oggi anacronistica di non poter sempre aiutare un cliente fidelizzato per le sue necessità immobiliari, perché le esigenze dei clienti sono spesso al di la’ di quel ‘Cerchio’ contrattuale immaginario definito zona.
Questa breve premessa mi è utile per condividere meglio il mio punto di vista sul mercato immobiliare attuale.
Il mercato nel 2014 lancia qualche segnale positivo.
Tra i segnali positivi rispetto al 2013:
– Aumento Erogazione Mutui (+20% secondo ABI, +9,3% secondo Bankitalia ndr)
– Aumento Numero Transazioni Immobiliari (dati primo trimestre 2014 +1,6% su stesso periodo 2013 ndr)
– Stabilita’ Politica migliore rispetto agli anni precedenti
– Fondi Immobiliari quotati sul Listino Milanese stanno vivendo un notevole fervore dovuto all’interessamento di investitori esteri.
– Politica monetaria accomodante della BCE con tassi negativi in overnight (-0.10)
Aspettiamo i dati del prossimo trimestre per avere conferma o meno di queste lieve ripresa, anche se per l’ultimo punto sarà molto più lungo il periodo necessario per apprezzarne i benefici.
Detto ciò, sembra che questo piccolo fervore immobiliare non sia per tutti, ma solo per chi opera nel settore potendo assecondare il mercato e le sue fisiologiche dinamiche.
Ad oggi i centri storici delle principali città e i quartieri più ‘qualificati’ stanno cercando di rialzare la testa, provano a reagire dopo 5 anni di ‘botte’ a non finire.
Le estreme periferie, i comuni confinanti alle città principali, soffriranno ancora e soffriranno molto di più.
Sono convinto, vivendo quotidianamente la mia attività, che grazie alla sinergia con altri miei colleghi con cui ci scambiamo continuamente feedback e risultati, venga sempre fuori il pensiero che le zone e i quartieri non sono tutte uguali.
Per ottenere risultati importanti il nostro business si fonda sempre più su tre pilastri:
1- Ottimo rapporto prodotto/prezzo
2- Promozione degli immobili con standard molto più alti, ovvero foto professionali, e divulgazione attraverso tutti i canali disponibili purché siano misurabili, e quanto consenta una collaborazione sana e trasparente con tutti i colleghi.
3- Che esista un mercato di acquirenti in quella zona.
Il terzo punto è quello su cui voglio soffermarmi, perché gli immobili senza un mercato di acquirenti sono come i libri di scuola che conservi e si accumulano in soffitta nella speranza che tra un po’ torneranno buoni, anche se sappiamo bene che non sarà così.
Immobili senza un mercato di acquirenti ‘ingrassano’ solo i portafogli dei portali immobiliari e tolgono il tempo e le energie mentali necessarie nel dedicarsi a un Mercato che invece ha spazio.
Questo è il motivo per cui la zona ‘esclusiva’ (limite territoriale) nel 2014 crea posizioni di privilegio se ti trovi in quella giusta, e ingabbia un affiliato che si trova in quella sbagliata.
Oltre ai privilegi ed i limiti, pensare al 2014 in maniera così anacronistica, ovvero con la politica con degli orticelli predefiniti contrattualmente, si scontra con quasi tutti i criteri che e’ giusto tenere in considerazione per creare un business appagante:
A- Concentrarsi solo su un pubblico redditizio
B- Puntare alla personalizzazione del servizio su misura per il singolo cliente
C- Abbassare i costi fissi di produzione
D- Non accettare compromessi, ma cogliere per tempo i segnali e le indicazioni che il mercato ci offre
Mentre scrivo mi viene in mente un famoso spot, che tutti ricordiamo, di Banca Mediolanum.
Per me il messaggio è chiaro: disegnando un cerchio intorno alla propria persona non definiamo un limite territoriale, ma ci impegniamo a costruire un servizio personalizzando mettendo al centro il cliente, e nel settore immobiliare questo significa poter e dover seguire il cliente ovunque sia l’immobile che voglia comprare o vendere.
Giorno dopo giorno ho un’impressione sempre più positiva della categoria, e ciò anche attraverso i social, i blog e tutte le occasioni di confronto che la rete offre, e per questo sento di poter dire che stiamo crescendo tutti, ed è per questo che dobbiamo continuare ad ascoltare interpretare il mercato senza mai fermarci.
Siamo partiti ragazzi. Buon lavoro a tutti!
Simone Rossi
A.D immobili e Investimenti
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Pubblicato il 10 giugno 2014, in guest post, Post con tag Abi, agente immobiliare, Bankitalia, business, collaborazione, compravendita, dati mercato immobuliare, esclusiva, franchising immobiliare, Immobiliare, limite territoriale, mutui, transazioni, zona. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 7 commenti.
uno strumento potrebbe essere http://www.reopla.it e cominciare a collaborare seriamente!
Erika, Ciao!
Quello e’ il passo 2, il passo 1 e’ la cultura della collaborazione degli agenti immobiliari in italia.
Le piattaforme sono secondarie, anche se il rischio dello spezzatino, con piu’ piattaforme e’ lo stesso dei portali o delle associazioni di categorie.
In Italia basta una piattaforma , come basterebbe un portale, come basterebbe una associazione di categoria, come basterebbe PARLARNE.
Buonlavoro
Agenzie divise in quartierini potevano avere dei vantaggi durante le follie immobiliari di qualche anno fa!
Mi chiedo…. quale può essere lo strumento adatto a cavalcare le variazioni e le richieste del mercato?
Grazie
Fabrizio creati una rete di colleghi con cui scambiarsi le informazioni,
questo e’ la prima cosa!
Esistono inoltre sitemi su google per vedere le zone piu’ ricercate dagli utenti…
Ciao
“Mi chiedo…. quale può essere lo strumento adatto a cavalcare le variazioni e le richieste del mercato?”
Risposta : Il mandato di ricerca, che non può esistere in una struttura in cui ogni zona è un feudo e non vi è collaborazione come duccede in molti franchising!
Grazie Marcello!!
Vanno solo gli orticelli biologici nel 2014…
Bravo Simone..!! Come non condividere !!??