Gli edifici italiani e la loro classe energetica
Quasi da un anno (più precisamente dal 6 giugno 2013) per tutti gli edifici vi è l’obbligo di presentare, durante i contratti di compravendita e di affitto, l’attestazione APE.
Senza di essa il contratto è nullo.
I valori partono da un livello di efficienza massima classificata A – di cui fanno parte tutte quelle case che hanno impianti progettati a consumare la minore quantità di energia possibile – fino ad un minimo denominato G.
Questa votazione (di durata decennale) è un biglietto da visita per le case in vendita o in locazione, che informa i futuri inquilini quanta energia consumerà, a quanto ammonteranno le bollette. La riqualificazione energetica consente non solo di salvaguardare l’ambiente, ma anche di risparmiare sulle bollette del riscaldamento e addirittura di incrementare il valore delle singole abitazioni.
I dati che andiamo a presentare non sono quindi molto incoraggianti, ma bisogna precisare che il nostro Paese vanta edifici storici ideati e costruiti in epoche, non tanto remote, ma in cui l’efficienza energetica non era assolutamente tra i pensieri di architetti e costruttori.
È assolutamente necessario presatre maggiore attenzione al tema della certificazione energetica, punto fondamentale per acquirenti e venditori nel momento di un contratto. L’importanza di immobili a classe energetica bassa assicura la possibilità di un innegabile risparmio economico che per preservare le nostre risorse, la nostra aria, il clima ed il nostro pianeta.
Circa 7 mesi fa Mioaffitto aveva svolto un’indagine sulla classificazione degli edifici italiani, ma oggiggiorno cosa è cambiato? La regione Toscana è più preparata a rispettare l’ambiente ed offrire ai suoi cittadini edifici attenti all’ecosotenibilità?
Disponiamo attualmente di un totale di 14.350 case in affitto in tutta la regione. Di questi, ben 10.289 (72%) ha una classe energetica di tipo G, il più basso, che comporta un maggior consumo energetico e solo l’1% ovvero 123 case possono vantare una prestazione energetica di tipo A.
La situazione è praticamente rimasta invariata dalla panoramica di ottobre, per quanto riguarda i valori degli edifici di classe A (ad ottobre risultavano essere 1,43%) ma abbiamo notato una diminuzione del 10% degli edifici di classe G, che in ottobre erano l’82%.
La Toscana non è l’unica regione a presentare solo l’1% di case con classe A: le fanno compagnia la vicina Liguria, il Piemonte, il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e l’ Emilia Romagna.
Quarta solo dopo il Lazio (78%) la Sicilia (77%), e la Basilicata, la Toscana sale sul podio con il numero più alto di edifici con certificazione energetica G, quelli che maggiormente inquinano e più pesano sulle tasche degli inquilini al momento di pagare le bollette.
La nostra ricerca si è poi focalizzata sui 2433 immobili di Firenze di cui solo l’1,4% presenta una certificazione energetica A, mentre l’ 82% degli appartamenti si classificano all’ultimo posto, con una votazione pari a G.
In questo caso i dati non sono variati quasi per nulla rispetto ad ottobre 2013, cosa che non si può dire per i prezzi degli affitti. Il prezzo medio per un appartmento a Firenze equivale a 995 euro al mese, circa il 6,6% in più rispetto a sei mesi fa.
Nella classifica di tutte le città d’Italia con il numero di edifici di classificazione energetica G, Firenze si posiziona nona, dopo Siena, Roma ed alcune delle principali città siciliane.
La realtà descritta non è sicuramente rasserenante e le certificazione eneregetiche basse si ripercuotono, oltre che sull’ambiente, anche sul nostro portafoglio e la situazione drammatica attuale ci mette di fronte i dati di uno spreco di risorse che non può essere più tollerato.
Pubblicato il 15 Maggio 2014, in Post con tag APE, attestazione, bollette, certificato energetico, certificazione, consumi, energia, immobili. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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