L’immobiliare divisa tra Guelfi e Ghibellini.

Da qualche anno vivo in Toscana e di questa Regione mi sono innamorato oltre che per i luoghi incredibili anche e soprattutto per quanta parte della storia italiana sia stata scritta tra Firenze e la Regione tutta.

E la Toscana m’è d’esempio con i suoi campanili e le sue rivalità per provare a descrivere il rapporto tra gli agenti immobiliari ‘indipendenti’ e quelli che per scelta si riconoscono in un gruppo, come se fossero appunto Guelfi e Ghibellini.

Lungi da me prendere le parti di una o dell’altra parte, vuoi soltanto perché la mia ‘appartenenza’ è nota e allo stesso tempo credo anche lo sia la mia oggettività, vorrei piuttosto trarre da una discussione tediosa e stucchevole lo spunto di una riflessione propositiva.

Una doverosa premessa in tal senso è quella per cui non esiste nessuno che sia davvero indipendente, in quanto essere partecipi di un’associazione professionale o di un qualsiasi consesso rende chiunque schierato da una o da un’altra parte. E questo è normale tanto quanto lo è schierarsi politicamente anche semplicemente esprimendo un voto (che bella cosa le libere elezioni).

Ed ecco quindi che gli agenti immobiliari, unici tra tutti i professionisti (o forse anche per questo non ancora considerati professionisti di diritto) si ritrovano contrapposti in fazioni. Da una parte i ‘no logo’ e dall’altra i brandizzati, ‘peggio’ ancora se aderenti a reti in franchising.

Fermo restando che la legge Italiana riconosce, regola e tutela le forme commerciali di partenariato o franchising (vedi Legge 129 del 2004) e allo stesso tempo promuove la libera iniziativa (articolo 41 della Costituzione Italiana), la spaccatura del settore è una delle profonde ferite che colpiscono a morte l’attività di mediazione immobiliare. In tutto ciò chi ne soffre davvero è il mercato, il quale piuttosto che scegliersi e schierarsi, opta per la terza via, l’astensione. Del resto anche questa è una forma di determinazione: n’è con gli uni n’è con gli altri, in quanto non mi rappresentate.

Ora, a prescindere da qualsiasi legge che combatta l’abusivismo, che sarebbe di certo un grande segnale verso un percorso di trasparenza e riordino dell’attività, pensate davvero che il problema del mercato sia legato alle insegne che campeggiano sulle agenzie immobiliari, o sia piuttosto da ricercare all’interno delle singole agenzie?

Come ho avuto modo di dire diverse volte è il mercato ad essere unico giudice ed arbitro, e di certo fintanto che vedrà gli operatori distratti da guerre intestine e divisioni affatto costruttive al mercato resterà sempre in mano l’opzione vincente di scegliere di non fidarsi.

Buona Pasqua

 

A.R.

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Pubblicato il 18 aprile 2014, in Post con tag , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.

  1. Ritengo la vera piaga del nostro settore sia la mancanza di qualsiasi “protezione” di mercato da parte degli enti preposti!! Si è tanto parlato di iscrizione al ruolo e relativa preparazione tecnica, per poi trovarci in continuazione di fronte a consulenti finanziari che si occupano anche di “consulenza” immobiliare, di società costruttrici che oltre a vendere il proprio fanno intermediazione.. geometri, commercialisti; nonchè intraprendenti personaggi senza nè arte nè parte, provvisti di parlantina e tempo da dedicare ai rapporti sociali.
    Il tutto sfacciatamente spesso pubblicizzato, ho notato anche attraverso questa rete!
    Le normative sarebbero chiare e molto restrittive in contrapposto alle ridicole sanzioni applicabili agli “abusivi”..ma questo è nulla rispetto alle prove da esibire in merito per indurne l’applicazione!!!
    Serve produrre un preliminare controfirmato ove viene citato il soggetto in qualità di intermediatore!!! MA QUANDO MAI!!! Ma non è tutto!!! Lo aspetta una multerella ed il ritorno della provvigione percepita!! Al di là della mancanza di proporzioni tra la selettività di settore operata ed il più completo permessivismo che fà sì che chi lavora in nero se la ride oramai da anni, non si è mai davvero capito (e sono passati tanti anni) : chi dovrebbe applicarle, quale ente, quale procedura, in che sistema.!!! Visto che, la camera di commercio se ne frega altamnte e chiede quanto sopra per muoversi, l’ausilio dei vigli non ho mai nè visto nè sentito sia stato messo in opera, le associazioni parlano piuttosto di aria fritta nella più totale tolleranza… Pertanto, chi lavora seriamente con tanto di iscrizione, partita iva e spese fisse correnti che ben conosciamo; si ritrova a competere con questo sottobosco. Credo questa sia la vera vergogna che oltre a descreditarci ci crea enorme danno finanziario.
    Faccio questo lavoro da un numero grande di anni, ho notato questo: il cliente compera quando trova la casa che cercava:) Sia l’intermediazione operata dal mediatore improvvisato che ha conosciuto al bar, sia essa operata attraverso un serio proffessionista con sede, iscrizione e partita iva. Questo perchè? L’obiettivo è la casa,il resto molto secondario.

  2. Penso che non faccia una piega, e mi associo totalmente, complimenti Andrea.
    E’ tanto che mi batto per far si che esista una coesione tra persone di una categoria unica, a vantaggio di tutta la categoria stessa.
    Si parla tanto di collaborazione, trasparenza, deontologia professionale, ma aimè bisognerà ancora lavorare tanto, per far si di raggiungere la piena consapevolezza che agendo solamente in questa direzione potremmo affrontare un futuro più roseo.
    Buona Pasqua anche a te e anche a tutti quelli che non la pensano così, ci sarà un bel momento che capiranno.

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