Il futuro dell’immobiliare in Italia – intervista a Giuseppe Pizzuti

Giuseppe Pizzuti – Responsabile Sviluppo RE/MAX Italia
L’intervista che segue è la prima di alcune interviste ad importanti esponenti del settore che verranno pubblicate e che ci offriranno diverse opinioni e punti di vista sul futuro del mercato immobiliare in Italia.
Oggi parliamo di prospettive del mercato immobiliare con Giuseppe Pizzuti, già Responsabile Sviluppo Centro/Sud per RE/MAX Italia dal 2009 e che in questi giorni ha assunto il nuovo incarico di Responsabile Sviluppo Nazionale per il network immobiliare. Giuseppe ha 43 anni e vanta una lunga carriera, ricca di successi, nel settore immobiliare. Prima di entrare a far parte del Gruppo RE/MAX ha lavorato per il Gruppo Toscano S.p.A dove dal 1991 ha ricoperto diversi ruoli, oltre a diventare Area Manager Sud/Est Italia, nel 2000 è diventato anche membro del consiglio di amministrazione della Toscano Spa.
d. Ciao Giuseppe, e grazie di aver accettato di condividere con noi alcune riflessioni. Rompiamo subito il ghiaccio: il mercato immobiliare offre diverse prospettive e punti di vista, tu che operi da oltre 20 anni nel franchising, come immagini il prossimo futuro?
r. Caro Andrea, vedo un futuro molto interessante per il mercato immobiliare nel nostro paese, noto segnali di decelerazione nella discesa. Nomisma prevede una stabilizzazione delle compravendite, con un cambio di intonazione tra la prima e la seconda parte dell’anno. Molti risparmiatori quindi attratti da prezzi, in alcuni casi molto competitivi, si stanno riaffacciando all’investimento nel mattone. Agli operatori del settore, il compito di intercettare questi flussi, dimostrando professionalità, cultura specifica ed una competitività spiccata.
d. Alla luce della recente acquisizione della rete di agenzie La Casa Agency da parte di RE/MAX Italia, che ruolo credi avrà il franchising nei prossimi anni?
r. Il Franchising Immobiliare in Italia, sta cambiando volto e significato; prima il volersi fregiare di un Brand noto era il motivo fondamentale che spingeva un agente immobiliare ad affiliarsi ad un network. Oggi il valore del Marchio, da solo non basta più e quindi il singolo operatore del settore cerca nel franchising la risposta alla sua necessità di essere competitivo nella sua zona rispetto ai concorrenti. L’acquisizione di cui parli tu ne è lo specchio. Il futuro del franchising sarà in mano a quei player che sapranno dare ai singoli imprenditori molti servizi, a prezzi convenienti, oltre al valore, la storia ed alla solidità della Marca.
d. Durante la tua carriera hai vissuto altre “crisi” del mercato, come pensi che verremo fuori da questa?
r. Si ho vissuto altre crisi; la più profonda fu quella del periodo 1992-1997; sicuramente diversa da questa attuale. Come affermavo in alto sono ottimista, timidamente il mercato sta dando dei segnali di positività, se a questo aggiungi delle politiche fiscali interessanti, guarda per esempio l’abbassamento dell’aliquota per l’acquisto di una prima casa, che dal 1/1/2014 passerà dal 3% al 2% (circa il 33% di diminuzione). Ovviamente come tutte le crisi, anche questa ha fatto e farà selezione tra gli addetti, ne uscirà vincitore solo chi saprà dotarsi dei giusti mezzi per essere più performante.
d. Approfittando della tua esperienza, che consigli ti senti di dare agli operatori immobiliari?
r. Oggi molti colleghi sono molto confusi e stanchi, il consiglio è quello di sforzarsi di più ed investire molto in formazione, tecnologia, comunicazione e cura del cliente. Certo le migliaia di piccole agenzie immobiliari in Italia, che vengono fuori con le “ossa rotte” dall’andamento degli ultimi anni, fanno fatica a pianificare investimenti di decine di migliaia di euro per emergere e primeggiare, allora una scelta economica, ma con risultati maggiori è sicuramente quella del Franchising Immobiliare, ma a patto di scegliere con grande attenzione il Franchisor.
Nelle prossime settimane pubblicheremo altre interviste che possano offrirci diverse prospettive sul futuro del mercato immobiliare.
A.R.
twitter @andrearussore
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Pubblicato il 6 ottobre 2013, in interviste con tag 1992, brand, crisi, formazione, franchising, Giuseppe Pizzuti, Immobiliare, La Casa Agency, network, nomisma, operatori immobiliari, prospettive, RE/MAX Italia, riflessioni, tecnologia, Toscano spa. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 2 commenti.
Dopo circa 15 anni di franchising immobiliare mi permetto di dire che il costo sostenuto per il marchio non è sempre ripagato dai servizi che ti vengono offerti ma soprattutto non hai la possibilità di esprimere le tue idee se non sei in linea con il gruppo. Quindi , sei un imprenditore come dicono loro, ma ti conviene restare nel gregge…
Giuseppe Pizzuti : “Certo le migliaia di piccole agenzie immobiliari in Italia, che vengono fuori con le “ossa rotte” dall’andamento degli ultimi anni, fanno fatica a pianificare investimenti di decine di migliaia di euro per emergere e primeggiare, allora una scelta economica, ma con risultati maggiori è sicuramente quella del Franchising Immobiliare, ma a patto di scegliere con grande attenzione il Franchisor.”
Fonte Infoimpresa:
Agenzie immobiliari indipendenti 37.699 (0,88% rispetto a 2012)
Agenzie immobiliari in Franchising 4.610 (-13,75% rispetto 2012)
La matematica non è un opinione.