Professionalmente Professionisti
Imparare, è vivere. Sapere, è morire.
Jacques Séguéla
La categoria degli agenti immobiliari, come è noto, non ha la possibilità di riconoscersi in un ordine professionale che ne sancisca il titolo di professionisti alla stregua di notai, avvocati, medici, architetti e via così, ma opera di fatto come si conviene ad un professionista. Eppure, chi vuole fare il lavoro di agente immobiliare deve possedere dei requisiti, deve aver frequentato un corso riconosciuto che lo autorizzi all’esame di idoneità all’esercizio dell’attività, sostenere e superare un esame scritto e uno orale, e operare nel rispetto di adempimenti, oneri e compiti non di certo assimilabili a quelli tipici di un commerciante, di un artigiano, o di qualunque altro titolare d’impresa.
Data l’assenza di riconoscimento legale della professione, l’agente immobiliare ha, dunque, un unico modo per imporsi come professionista: essere professionale, ovvero agire come e meglio di un professionista “titolato”. Del resto, a parità di titolo, tra un avvocato e un altro, tra un notaio e un altro, tra un medico e un altro, il cliente sceglie di rivolgersi a quello che a suo giudizio è più preparato e competente.
Preparazione e competenza sono due degli elementi che caratterizzano un “lavoratore” che si voglia dire professionale o professionista. Anche un bravo ebanista si può definire un abile professionista, in quanto adempie con professionalità al proprio lavoro, e lo stesso vale per ogni altro artigiano. In qualsiasi ambiente lavorativo, la differenza tra due operatori è riscontrabile nelle qualifiche proprie del soggetto.
Appare evidente come uno degli investimenti più importanti che deve essere disposto ad affrontare un agente immobiliare sia quello sulla propria professionalità.
La competenza si acquisisce sul campo, e si affina con l’esperienza, ovvero con la pratica costante, ma non può prescindere dallo studio.
Pratica e teoria non sono scindibili e una non esclude l’altra, ma, al contrario, sono conseguenti e conseguenziali. In effetti, oggi una cosa su cui la maggioranza assoluta degli operatori è d’accordo si traduce nell’accettazione pressoché unanime di come il mercato immobiliare sia radicalmente diverso rispetto a quello di pochi anni fa (3/4), da cui deriva un’incontrovertibile certezza: l’agente immobiliare non può più essere uguale a come era ieri.
Eppure, questa considerazione che appare ovvia ad ogni professionista che costantemente si aggiorna e migliora i propri skills, consapevole del fatto che nello stesso momento qualcun altro più o meno vicino a lui sta cercando di accrescere la propria credibilità professionale, non sempre lo è per l’agente immobiliare, che troppo spesso derubrica conoscenza e “allenamento” ad attività secondarie e non indispensabili.
Paradossalmente, è come come se un atleta si presentasse alle Olimpiadi senza essersi adeguatamente preparato e ambisse ad una medaglia!
Un professionista, aldilà di albi e leggi, lo si riconosce dal rispetto che ha verso il proprio lavoro e dall’attenzione con cui lo cura, perché soltanto chi dedica tempo ed energie al miglioramento delle proprie performance può definirsi davvero professionale. Maggiori sono le conoscenze che si acquisiscono, più alte sono le possibilità di avere risultati eccezionali.
Essere professionalmente professionisti significa mantenere sempre viva la voglia di imparare e di migliorare, porgendosi al proprio mercato con l’autorevolezza di chi è padrone della propria attività e svolge il proprio lavoro con perizia e competenza.
Nella vita, come nel lavoro, non si smette mai di imparare.
Andrea Russo
twitter @andrearussore
Pubblicato il 6 settembre 2013, in Post con tag agente immobiliare, albo, blogimmobiliare, competenza, formazione, Jacques Seguela, mercato immobiliare, operatore, preparazione, professionalità, professione, professionista, ruolo, studio, titolo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
Andrea, condivido le tue affermazioni, ed aggiungerei che il professionista moderno non deve mai dimenticare di curare gli interessi del cliente, consigliandolo e supportandolo con le proprie competenze, applicando regole deontologiche di trasparenza, onestà e rettitudine.