Gerardo Paterna

Gerardo Paterna – http://www.gerardopaterna.com

Negli ultimi anni in Italia abbiamo preso confidenza con termini sempre nuovi nel settore immobiliare, tra questi l’acronimo NPL che sta per Non Performing Loans, ovvero i cosidetti Crediti Non Performanti.

Questo è uno degli argomenti di cui abbiamo parlato con Gerardo Paterna nell’intervista che segue.
D:  Ciao Gerardo, la prima domanda che mi viene in mente è chiederti qualcosa dei tuoi quasi 20 anni di attività nel settore. Qual è stato il tuo percorso professionale in ambito immobiliare?

Gerardo. Ho iniziato a lavorare nel settore immobiliare nel 1994 in un’agenzia indipendente. Successivamente sono stato socio di alcune strutture affiliate ad un marchio storico. Con l’aumentare dell’esperienza ho avuto l’opportunità straordinaria di conoscere colleghi in tutta Italia, percorrendola come business developer per una rete franchising. Successivamente mi sono focalizzato, sempre come consulente, sul segmento corporate, quindi operazioni di sviluppo immobiliare e commercializzazione di immobili complessi. Ad oggi mi relaziono prevalentemente con imprenditori e investitori istituzionali (banche e fondi immobiliari) e collaboro strettamente con aziende che operano nella gestione di NPL’s e nel franchising con brand primario.

D. Grande esperienza, dunque, caratterizzata dal voler sempre guardare avanti. In tal senso, cosa ti ha spinto a specializzarti in NPL?

Gerardo. La curiosità, l’idea di operare in un mercato potenziale e di lungo respiro, la possibilità di portare soluzioni innovative. Più che di specializzazione, parlerei di risposta professionale ad un bisogno del mercato di figure con competenze diffuse, flessibili e con spiccate doti empatiche, un mix indispensabile per muoversi agevolmente nel contesto dei crediti problematici.

D. Da osservatore della prima ora del mercato immobiliare, ricordiamo il tuo immofranchising.net oggi raggiungibile sul tuo sito personale, come immagini la professione in un futuro prossimo?

Gerardo. Nel futuro prossimo, immagino persone consapevoli e con una preparazione di alto livello, connesse a network relazionali sia on-line che off-line, che operano in mobilità, che danno il giusto peso al proprio aggiornamento professionale e che investono in infrastruttura tecnologica. Immagino persone che si muovono verso aggregazioni di valore e che condividono opportunità.

D. Quindi sei tra coloro che pensano che l’agente immobiliare debba lavorare sulla propria brand position, che suggerimenti ti senti di dare?

Gerardo. Si, ritengo indispensabile questo passaggio. L’attività del consulente immobiliare è prevalentemente locale (paese o quartiere); a prescindere dal marchio sull’insegna quello che conta è la sua reputazione, la sua penetrazione del mercato locale. Tecnologia, conoscenza, etica, tutti valori che devono avere un volto, meglio se (ri)conosciuto e vicino alla gente che compone il proprio mercato.

D. Ciò che emerge da questa breve intervista, e come un professionista immobiliare riesca ad avere molteplici competenze e possa sviluppare quelle che lo rappresentano di più, e di ciò Gerardo ne è un’ottima testimonianza.

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Pubblicato il 4 luglio 2013, in interviste con tag , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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