Leader e Follower
Pubblicato da Andrea Russo
Siamo in piena campagna elettorale, e la cosa che mi pare ben chiara è che la classe politica attuale non riesce più ad esprimere leader ma capi, che siano capi-popolo o capi-coalizione o capi e basta, ma non leader. Eppure in epoca di twitter dove tutti siamo follower e quindi seguaci, più che mai ci dovremmo aspettare di avere dei leader e quindi delle guide. Invece, ce ne sono sempre meno in giro.
Almeno in Italia, perché leader, cioè persone che indicano una via, ne troviamo in giro per il mondo. Leader furono Martin Luther King, Gandhi, o Steve Jobs, leader sono il Dalai Lama, San Suu Kiy e Sergey Brin. Ciò che accomuna queste personalità forti è il loro modo di prendere delle idee e dar loro forma e voce. Non importa che idee siano, ma è importante come queste persone sono state capaci di prendere un concetto e renderlo condiviso e condivisibile da una moltitudine di persone che guarda a loro come il riferimento perché ciò si realizzi.
I leader hanno sogni che vedono già realizzzati, perché li credono possibili. I leader fanno la prima mossa verso il cambiamento, non lo anticipano soltanto, lo accettano come normale evoluzione delle cose, immaginandolo prima di altri. I leader guardano avanti senza fermarsi davanti alle difficoltà, o ai fallimenti.
Una delle frasi più celebri di Gandhi fu “devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, e un leader non è altri che colui che vede avanti, e non aspetta che il mondo cambi ma è lui a cambiare il mondo. Di conseguenza un follower è colui che vede nel leader la persona che detterà le regole del cambiamento.
Ecco, per poche, e sempre meno guide, esistono molti, e sempre più, seguaci. Twitter vive di ciò. Milioni di iscritti che si seguono, ma che soprattutto seguono. Del resto è più facile seguire che essere seguiti, perché se vuoi essere seguito devi avere idee, o devi fare qualcosa che gli altri non riuscirebbero a fare.
Questa dinamica è propria di ogni ambito della società, dell’economia e della vita quotidiana, dove è sempre più difficile individuare dei riferimenti, delle persone capaci di essere il cambiamento, quelle che mancano in Italia. Per questo guardiamo sempre Oltreoceano per capire cosa ci aspetterà nel futuro prossimo venturo.
E nell’immobiliare, sì l’immobiliare che mostra in questi anni il suo volto più debole, esistono Leader? C’è qualcuno in grado di indicare la via? Qualcuno con il giusto coraggio di “cambiare”?
Eppure la via è tracciata, o meglio è stata tracciata, da leader che in giro per il mondo in campo immobiliare hanno apportato innovazione e cambiamenti decenni di anni fa.
Quotidianamente incontro agenti immobiliari, e la totalità di essi conferma e insiste nel dire che una piaga del settore sono gli alti costi fissi di gestione di un’agenzia immobiliare, e un balsamo che si è trovato è l’apertura a collaborazioni sempre più importanti con altri operatori. La via è quindi abbastanza chiara, andrebbe soltanto imboccata nella formula dell’aggregazione, della condivisione e della collaborazione. Ma, ahìnoi, pochi sono capaci di essere leader, tanto da prendere un’idea farla propria e indicare agli altri un modello da seguire. Per questo molti preferiscono essere follower, è più comodo, ci sono meno responsabilità, non occorre coraggio né carisma, nessun rischio e zero possibilità di riuscire.
La gente, però, ricorda i leader, e a loro riconosce e tributa il successo.
Sta a noi decidere se essere il cambiamento o seguire il cambiamento.
E tu sei follower o credi di essere un leader?
twitter @andrearussore
Vota:
Correlati
Pubblicato il 23 gennaio 2013, in Post con tag agenti immobiliari, aggregazione, Barack Obama, cambiamento, campagna elettorale, coalizione, collaborazione, condivisione, Dalai Lama, follower, Gandhi, Immobiliare, Italia, leader, San Suu Kyi, Sergey Brin, Steve Jobs, Twitter. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
Concordo in pieno il tuo pensiero ORA E’ IL MOMENTO DI AGIRE ,DI CAMBIARE ORA O MAI PIU!Un saluto affettuoso.Pasquale Aiello.