In Italia non funziona…
a prescindere.
Non scrivo da un pò, e non per pigrizia, noia o svogliatezza, ma perché sono stato preso da molte cose e ho osservato parecchio in queste settimane. Ho incontrato tanti colleghi sul territorio e mi sono confrontato con loro sul mercato e sulle prospettive che vedono nel prossimo futuro, e una cosa non mi è chiara. Come vedete il futuro della professione immobiliare? Credo che pochi se lo chiedano davvero, pochi cercano di anticipare il trend o quanto meno di comprenderlo, tanti, troppi, sperano nel passato, nel ritorno di vecchie dinamiche, e obsoleti sistemi. Il passato, spesso, da sicurezza. C’è già stato, se tornasse sapremmo come affrontarlo. Il problema è che il futuro non sarà mai uguale al passato, per sua stessa definizione. Non ho intenzione di parlare di cicli e andamenti, ma una cosa voglio condividerla con voi: state provando a cambiare qualcosa per adeguarvi al futuro?
La domanda posta così forse è poco immediata, ma se ci fermassimo un attimo a riflettere, non lo è. Dato per certo che nessuno di coloro che opera in un mercato, uno qualsiasi, pianifichi la sua produzione giorno dopo giorno, avete pensato a come affrontare il futuro? Che per inteso, il futuro è domani.
Per inciso, pochissimi operatori conoscono il proprio mercato, ovvero il numero di abitanti, di compravendite, di agenzie, e quasi nessuno ha idea di quale sia la propria quota di questo mercato. Pensate davvero di poter affrontare il domani ancora alla cieca?
Ecco, adesso, vi è chiara la domanda?
Quante volte vi siete sentiti dire, e avete detto a vostra volta, in Italia questa cosa non funziona. E molto spesso ci siamo dovuti ricredere, quando qualcuno che ha voluto leggere nel futuro ha provato a fare quella cosa che la maggioranza credeva fallimentare. Sono certo che ognuno di voi avrà in mente alcuni esempi, e per questo io mi trattengo da farne.
Siamo il Paese in cui tutto non funziona come nel resto del Mondo, siamo il Paese dove noi siamo Italiani e in Italia certe cose non vanno, siamo il Paese in cui ogni tanto guardiamo all’Estero e diciamo: beh, se facessimo come loro, forse ci troveremmo meglio. E subito rispondiamo: ma figurati, in Italia queste cose non andrebbero.
La risposta allora qual è? Al futuro non c’è risposta? E il futuro si preoccupa del fatto che noi non saremo pronti ad accoglierlo?
Io ritengo che ci possano essere soltanto due strade: anticipare il futuro, vivendo pensando al domani; vivere l’oggi, rimpiangendo il passato.
Però, il futuro è lì che avanza. Siamo certi che non valga la pena tentare di anticiparlo, o almeno di assecondarlo?
twitter @andrearussore
Pubblicato il 31 marzo 2012, in Post con tag agenti immobiliari, colleghi, futuro, Italia, mondo, paese, passato. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 12 commenti.
La soluzione potrebbe essere l’integrazione, ma non e’ facilmente praticabile.
Se l’agenzia ha 4/5 persone (ed e’ gia’ sovrastimata per le agenzie italiane) si trova bassi osti gestionali, ha collaboratori e non dipendenti e riesce a fare nero. Cosi’ si mettono in una nicchia di mercato e fanno concorrenza sleale a chi il nero non lo fa o non lo sa fare.
Se si supera questa soglia critica hai un mare di problemi:
1 fiscali (costi e contributi)
2 organizzativi (una cosa e’ gestire 4 persone ed altra e’ gestirne 10)
3 aziendali (la struttura non si basa piu’ sul carisma del capo che difficilmente riesce ad avere lo stesso ascendente su tante persone, e quindi devi creare delle fivure intermedie di raccordo)
In ultimo l’ultima riforma Monti o blighera’
Preveggente A.R., tu che sai le cose, ci puoi dire qualcosa in più sul futuro dell’agente immobiliare?
Prevedo che in Italia si andrà verso un fenomeno aggregativo come accade ormai in più parti nel mondo. Grandi strutture, con più agenti immobiliari associati che condividono business, abbattono costi di struttura e moltiplicano le opportunità di vendita. Io la vedo così.
Sono d’accordo, solo l’aggregazione può rendere tutto più facile. saluti lorenzo
sono d’accordo, ma nei piccoli centri come il mio è molto difficile.
Il quesito è interessante. Ci sono diverse realtà on-line che stanno cercando di “digitalizzare” il mestiere dell’agente immobiliare. Ovviamente non potrà mai essere sostituito fisicamente, ma ci sono strumenti sempre più efficaci per potersi interfacciare on-line con i clienti.
Lo sapevate che In Italia, sotto i Borgia, per trent’anni abbiamo avuto guerre,
terrore, assassinii, massacri ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento.
In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e
democrazia, e cos’hanno prodotto?
Gli orologi a cucù!
Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita.
Condivido il tuo post anche se in parte, non condivido quando dici che in Italia funziona come negli altri paesi, tendezialmente da noi c’è il vizio di fare troppo i furbi ed anche i disonesti ed il nostro settore non fa eccezioni ma al contrario è uno di quelli più sfruttati in questo senso per cui concludo che l’unica speranza è che la crisi ci tolga di mezzo definitivamente coloro che non hanno agito onestamente… ho seri dubbi in proposito ma tanta speranza!
Una notiziola che potrebbe interessare: “…Roma – Effetto Imu deleterio sui prezzi degli immobili. Secondo il Censis, a fine anno i valori delle case si ridurranno del 20% in media, con punte superiori al 50%. Lo ha detto il direttore generale Giuseppe Roma nel corso di una conferenza stampa. “Per far fronte alla nuova tassazione le famiglie venderanno le seconde case”. E il rischio di bolla immobiliare si fa piu’ reale del previsto….”
La notizia ieri sera campeggia su Televideo e sul web; stamattina è già quasi introvabile. Il livello orwelliano raggiunto dalla censura in Italia fa un po paura. Comunque, siamo al giro di boa? E’ arrivato il momento di cambiare? E cosa può avere spinto Monti ad una mossa così rischiosa?
Il miglior modo per anticipare o prevedere il futuro è….inventarlo!
spesso molta parte del futuro è stata già inventata, manca a noi applicarla adesso.
Bravo il mio Andreino, tanto bravo.