Federalismo: IMU, Cedolare Secca, Sblocco Addizionale, le novità
Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legge su fisco municipale
Giunge in porto il decreto legislativo sul fisco municipale, dopo un iter parlamentare travagliato e una complessa trattativa fino all’ultimo con i Comuni e le forze parlamentari di opposizione condotta dal Ministro per la semplificazione, Roberto Calderoli. Nonostante il parere del presidente della bicameralina, Enrico La Loggia, sia stato respinto con un esito del voto di parita’, dopo un vertice a Palazzo Grazioli il governo ha ceduto alle pressioni della Lega e il decreto e’ stato definitivamente approvato dal Consiglio dei Ministri. Soltanto la Commissione bilancio del Senato si e’ espressa positivamente sul parere di La Loggia. Il testo finale, che ora passa al vaglio del Quirinale per la promulgazione, ha subito una radicale trasformazione rispetto a quello approvato dal governo in prima lettura.
Imposta municipale unica (Imu) al posto dell’Ici, cedolare secca sugli affitti che pero’ vengono bloccati, sblocco dell’addizionale Irpef, compartecipazione dei Comuni all’Iva, devoluzione ai sindaci della fiscalita’ immobiliare. E ancora, imposta di soggiorno e tassa di scopo. Sono le novita’ contenute nel decreto, che sara’ applicato gradulamente a partire da quest’anno. Andra’ a regime del 2014. E’ rimasto fuori dal decreto il fondo per gli aiuti agli inquilini, con particolare riferimento alle famiglie con figli. In una bozza rielabortata da Calderoli, era pure comparso un fondo di 400 milioni, ma nelle versioni successive e’ stato cassato (sostituito dal blocco dei canoni).
IMU – parte dal 2014, si applica su tutti gli immobili esclusa la prima casa (ma su quelle di lusso di applica comunque). Prende il posto dell’Ici, dell’irpef sugli immobili e relative addizionali. L’aliquota base e’ dello 0,76% ma i Comuni possono determinare aumenti o diminuzioni sino allo 0,3% e anche dimezzarla per le societa’.
Cedolare Secca – si applica a partire dal 2011. I proprietari di immobili affittati possono scegliere di restare con l’attuale regime Irpef o la cedolare con aliquota del 21% per i canoni liberi. Per i canoni concordati scende al 19%. Nella prima versione del decreto le aliquote erano rispettivamente del 23% e del 21%. I proprietari che scelgono la cedolare rinunciano ad applicare aumenti previsti nel contratto a qualsiasi titolo, compreso l’adeguamento all’indice Istat. Gli inquilini devono essere avvertiti della scelta con lettera raccomandata. La cedolare secca sostiuisce anche le imposte di registro e di bollo sulle risoluzioni o le proroghe del contratto di locazione.
Fiscalità Immobiliare e Fondo di Riequilibrio – dal 2011 sono attribuite ai Comuni la cedolare secca e il 30% dell’imposta di registro e di bollo, delle imposte ipotecarie e catastali. Il gettito confluisce nel fondo sperimentale di riequilibrio, fino all’entrata in vigore del fondo perequativo previsto nella delega. Come chiesto dalle opposizioni, viene meglio specificato rispetto alla prima versione, il funzionamento di entrambi i fondi.
Addizionale Irpef – vengono sbloccate, accogliendo una richiesta dell’Anci. I Comuni che attualmente hanno un’addizionale non superiore allo 0,4% possono istituirla o aumentarla fino a quella soglia. In ogni caso non puo’ essere aumentata per piu’ dello 0,2% l’anno. Lo sblocco parte dall’anno di imposta 2010 se le relative delibere vengono approvate entro il 31 marzo 2011.
Imposta di Soggiorno – anch’essa e’ stata fortemente voluta dall’Anci. I Comuni capoluogo di provincia, le unioni di Comuni e i Comuni negli elenchi regionali delle localita’ turistiche o d’arte possono istuire una tassa di soggiorno fino ad un massimo di 5 euro a notte. Il gettito va a finanziare interventi nel settore del turimo, comprese le strutture ricettive, interventi di manutenzione dei beni culturali ed anche i relativi servizi pubblici locali.
Imposta di Scopo – viene ampliata. Potra’ essere istituita dai Comuni per finanziare un range piu’ ampio di opere pubbliche e puo’ finanziare l’intero ammontare della spesa per l’opera.
Compartecipazione all’Iva – questa disposizione e’ stata sollecitata dal Fli (la versione precedente prevedeva la compartecipazione all’Irpef per il 2%). Ai Comuni e’ attribuita una compartecipazione al gettito Iva. La percentuale e’ fissata in misura equivalente al 2% dell’irpef. In sede di prima applicazione e in attesa della determinazione del gettito iva ripartito per Comune, l’assegnazione del gettito avviene sulla base del gettito iva per provincia suddiviso per il numero degli abitanti di ciascun comune.
Più Controlli ai Comuni – I Comuni sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nella lotta all’evasione fiscale. E i sindaci sono incentivati farlo perche’ ai municipi viene assegnato tutto maggior gettito derivante dall’accatastamento degli immobili fantasma e il 50% (anziche’ il 30% come e’ attualmente) del maggior gettito derivante da accertamenti fiscali.
Sanzioni – a decorrere dal primo aprile 2011 le sanzioni previste per inadempimento degli obblighi di dichiarazione delle variazioni di consistenza o di destinazione sono quadruplicati. Il 75% delle sanzioni e’ devoluto al Comune di ubicazione dell’immobile interessato.
Fonte: Asca.it
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Pubblicato il 4 febbraio 2011, in Post con tag Anci, blocco dei canoni, cedolare secca, Commissione Bilancio, Compartecipazione all'Iva, comuni, Consiglio dei Ministri, Enrico La Loggia, federalismo, fiscalità immobiliare, fisco municipale, Fondo di Riequilibrio, governo, Ici, immobile, Imposta di Scopo, Imposta di Soggiorno, Imu, inquilini, Irpef, ISTAT, Lega, Palazzo Grazioli, Roberto Calderoli, sanzioni, sblocco addizionale, Senato. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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