La rinascita di Times Square
New York. La fine del progetto di sviluppo immobiliare e riqualificazione lungo trent’anni della famosissima Times Square e della 42esima strada è sancita dalla ultimazione dei lavori al civico 11. La realizzazione di una torre di acciaio e vetro che verrà occupata da uffici, è solo l’inizio della fine di un processo lungo e tortuoso che porta questa zona di New York ad un nuovo splendore.
Un intervento che ha interessato 5 ettari di città compresa tra Broadway e l’Ottava, ovvero il luoghi in cui hanno vissuto 4 governatori e 3 sindaci di New York, i posti che hanno visto 2 boom immobiliari e le 2 recessioni, e che oggi si inquadra come il primo tassello della rinascita di New York con i progetti che interesseranno ancora la zona di Ground Zero (luogo in cui sorgevano le Torri Gemelle) e altre importanti come quella lungo il fiume Hudson. Ciò che ai più è venuto spontaneo pensare è che quando una grande città pensa in grande, tutto è possibile, occorrano anche due o tre decenni.
La zona è stata riqualificata e bonificata da spacciatori, prostitute e delinquenza comune, consentendo ai 35 milioni di
visitatori l’anno di godere di questo scorcio di New York. Inoltre stanno prendendo sede molte multinazionali che stanno contribuendo a rinverdire i fasti di una zona che negli anni è stata luogo dell’affissione pubblicitarie privilegiato, e che vedeva già 30anni fa il valore di un affissione al numero 1 di Times Square pari 4 milioni di dollari l’anno. In trent’anni sono state realizzate opere di riqualificazione urbanistica che hanno interessato i teatri, i cinema e gli edifici con investimenti per miliardi di dollari. I problemi sono stati tantissimi legati ai vari momenti di crisi economica vissuti dal 1980 ad oggi ai quali si sono sommati gli atteggiamenti ostili dei proprietari di peep-show e cinema a luci rosse che non vedevano di buon occhio il repulisti. Poi è arrivata la Disney e Topolino che volle a tutti i costi un proprio teatro a Broadway dove ha rappresentato Il Re Leone e Mary Poppins. A seguire sotto l’impulso economico dei primi anni Novanta vedero la luce il coloratissimo Westin Hotel e il B. B. King Club and Grill, oltre ai colossi multinazionali Reuters e Condè Nast che edificarono i loro palazzi tra la 42esima e Times Square. Oggi il palazzo al civico 1 di Times Square, quello per intenderci da cui cade la sfera per l’ultimo dell’anno, valeva in 110milioni di dollari nel 1997 in affissioni! Alla fine tutto ciò fa dire anche al nostalgico 80enne ex allenatore di pugile Jimmy Glenn, uno degli ultimi storici della vecchia Times square: “Everybody loves Times Square now”.
Andrea Russo
da: New York Times
leggi articolo originale: http://www.nytimes.com/2010/12/04/nyregion/04square.html?pagewanted=2&_r=2
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Pubblicato il 5 dicembre 2010, in Real Estate con tag Broadway, Ground Zero, Hudson, Immobiliare, New York, riqualificazione, sviluppo, Times Square, urbanistica. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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