Mercato immobiliare italiano: continua il ballo del mattone
Comprare casa inizia ad essere un affare: ma per chi e a quali condizioni?
Il mercato immobiliare italiano attuale svela l’ennesimo uovo di Colombo: chi può mai trarre vantaggio dalla situazione attuale dove crollano i prezzi, scompaiono posti di lavoro, e i tassi di interesse viaggiano ai minimi storici? Chi dispone di liquidità! Sembra ovvio, ma così non è. Sono circa 10 anni che il mercato non si presenta tanto vantaggioso per chi vuole investire in proprietà immobiliari, sia a mezzo di capitali propri che tramite l’utilizzo di leve finanziarie.
Quindi se dal 2000 al 2007 sono esplosi i prezzi degli immobili e i redditi nello stesso periodo sono cresciuti rispettivamente del 30% nel settore privato e del 40% in quello pubblico, è chiaro come il crollo dei prezzi che ha lentamente eroso i valori immobiliari negli ultimi 3 anni e il ritorno di tassi di interesse veramente vantaggiosi, spingano le famiglie, che mantengono così un ottimo potere d’acquisto, a investire nel mattone.
Il mercato immobiliare è così ripartito, anche se con il silenziatore. Sintomatico il +9% di erogazione di mutui finalizzati all’acquisto casa e soprattutto il fatto che il capitale medio erogato sia salito da € 122’000 a € 135’000 (stime di MutuiOnLine importante broker on-line).
Il potere d’acquisto delle famiglie che hanno dei risparmi, e di coloro che hanno mantenuto i redditi raggiunti nella prima metà di questo decennio, spingono in avanti il mercato immobiliare di città come Genova, Palermo, Napoli, Torino, dove secondo le stime del Corriere della Sera si riesce ad acquistare con i prezzi e i tassi variabili attuali si riescono ad acquistare mediamente fino a 35 mq in più rispetto al periodo del boom. Diverso discorso con i tassi fissi, dove si va dal +6/10 mq di Milano al + 18 mq di Torino, che è sempre un buon comprare. Con il tasso fisso l’unica città dove non si riesce a realizzare l’affare è Roma, che invece mantiene ancora alti valori immobiliari e nel mutuo a tasso fisso decennale si scopre meno conveniente del passato, con il variabile invece anche Roma consente buone opportunità.
Andrea Russo
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Pubblicato il 8 novembre 2010, in Immobiliare, Post con tag 2000, 2007, acquisto, affare, casa, comprare, fisso, Genova, immobili, Immobiliare, immobiliari, italiano, mattone, mercato, Milano, mutui, Napoli, Palermo, prezzi, proprietà, redditi, Roma, tassi, Torino, variabile. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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