Edilizia intelligente, arriva la norma Uni sulla classificazione acustica delle unità immobiliari
Il quadro delle informazioni a disposizione dell’utente del bene edilizio con il meccanismo della classificazione graduata, conferisce un nuovo valore economico legato alla capacità dello stesso di soddisfare esigenze spesso immateriali dell’utilizzatore quali comfort, privacy, emissioni Co2 e consumo
Roma, 22 lug. – (Adnkronos) – E’ stata pubblicata oggi l’attesa norma UNI 11367 ‘Acustica in edilizia – Classificazione acustica delle unità immobiliari – Procedura di valutazione e verifica in opera’. La classificazione acustica di una unità immobiliare, basata su misure effettuate al termine dell’opera, consente di informare i futuri proprietari/abitanti sulle caratteristiche acustiche della stessa e di tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo edilizio (progettisti, produttori di materiali da costruzione, costruttori, venditori, ecc.) da possibili successive contestazioni. Alla elaborazione di questa norma hanno partecipato oltre 60 esperti in rappresentanza di tutti gli interessi ”in gioco”. Infatti tutte le fasi che convergono nel processo di realizzazione dell’opera sono determinanti ai fini del risultato acustico: la progettazione, l’esecuzione dei lavori, la posa in opera dei materiali, la direzione dei lavori, le eventuali verifiche in corso d’opera. La norma si applica a tutti i tipi di edifici, tranne a quelli ad uso agricolo, artigianale e industriale. Nell’ambito di applicazione della norma, i requisiti acustici di ospedali, cliniche, case di cura e scuole sono definiti da una specifica appendice. La norma UNI prevede quattro differenti classi di efficienza acustica: si va dalla classe 1, che identifica il livello più alto (più silenzioso), alla classe 4 che è la più bassa (più rumoroso): va considerato che, seppure il livello prestazionale ”di base” sia rappresentato dalla terza classe, la stragrande maggioranza degli edifici italiani attualmente esistenti non raggiunge neppure la quarta classe. Secondo Piero Torretta, presidente Uni, “la nuova norma tecnica sulla classificazione acustica degli edifici costituisce un esempio di efficacia della normazione tecnica volontaria in quanto ha saputo conciliare e sintetizzare le esigenze e le aspettative dell’utente sulle caratteristiche prestazionali del prodotto (e le conseguenti garanzie d’uso), con la capacità/possibilità del produttore (progettista, fornitore di componenti, assemblatore, impresa di costruzioni) di realizzarle, garantendo le prestazioni dichiarate ed attese”. ”Per sua natura – aggiunge – la norma tecnica volontaria definisce infatti lo stato dell’arte di un prodotto/servizio, ma non è una norma imposta dall’alto o dall’esterno, bensì è un accordo condiviso, trasparente, consensuale, alla cui definizione possono partecipare tutti gli stakeholders interessati”. Torretta evidenzia come ”la norma sulla classificazione acustica degli edifici si aggiunge a quella sulla certificazione energetica (e potrà essere integrata nel futuro da quella sulla sostenibilità) migliorando il quadro delle informazioni a disposizione dell’utente del bene edilizio”. Quadro che “con il meccanismo della classificazione graduata, conferisce al bene edilizio un nuovo valore economico legato alla capacità dello stesso di soddisfare esigenze spesso immateriali dell’utilizzatore (comfort, privacy, emissioni co2, consumo materiali…)”.
Fonte: Adnkronos.com
Pubblicato il 23 luglio 2010, in Legislazione con tag acustica, classificazione, edilizia, immobiliari, norma, Roma, UNI, unità. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.
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