Propaganda Fide, l’«immobiliare» del Vaticano che trova casa ai vip
Via della Mercede, via Condotti, via Sistina: in ognuna di queste prestigiose strade – e in molte altre – del centro storico di Roma non è difficile ammirare uno dei palazzi di proprietà di Propaganda Fide, ora Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli. Proprietaria, secondo le stime più recenti, di un patrimonio immobiliare intorno ai nove miliardi di euro, disseminati tra le migliaia di appartamenti ed edifici di lusso abitati spesso da inquilini vip, da Bruno Vespa a Cesara Buonamici. Un patrimonio balzato alle cronache nell’ambito dell’inchiesta sulla ‘cricca degli appalti’ e sulla rete gestita da Angelo Balducci, attualmente in carcere e consultore della Congregazione all’epoca dell’ex ‘papa rosso’ card. Crescenzio Sepe. Era il 22 giugno 1622 quando papa Gregorio XV con la bolla Inscrutabili divinae providentiae fondò la congregazione Propaganda Fide con il compito specifico di diffondere la fede cattolica nel mondo intero.
A tal scopo, il dicastero vaticano «coordina ed esercita la giurisdizione sulle missioni della Santa Sede e promuove la formazione del clero e della gerarchie locali», si legge sul portale della Congregazione. E in quattro secoli di storia, il dicastero vaticano non ha certo lesinato in attività missionarie, teologiche e culturali per assolvere ai propri compiti. Dando vita, ad esempio, a quattro Pontificie Opere Missionarie, in Italia e in Francia, o avvalendosi, dal 1627, di un proprio ateneo, oggi chiamato Pontificia Università Urbaniana. Ma a far accendere i riflettori su Propaganda Fide in questi giorni sono soprattutto i suoi immobili coinvolti nell’inchiesta sui grandi eventi. Un patrimonio che da piazza di Spagna si irrada a raggiera per le vie più lussuose della capitale fino all’Esquilino e ai Parioli. E che i radicali hanno più volte passato al setaccio, denunciando un certo numero di sfratti per finita locazione nei confronti di vecchi inquilini che abitavano in appartamenti da ristrutturare.
Nel corso degli anni, numerosi vip sono stati affittuari nelle circa duemila case della congregazione. Altri immobili invece sono stati venduti, come il palazzetto di via Prefetti, ceduto all’ex ministro Lunardi. E nel patrimonio della congregazione, accumulato con i lasciti di chi vuole sostenere l’evangelizzazione in Africa o in Asia, non vanno contati i possedimenti extraterritoriali vaticani, come il Palazzo di Propaganda Fide, iniziato dal Bernini e finito dal Borromini. O come le offerte, che ogni anno i fedeli effettuano in occasione della giornata Missionaria e che portano alle casse del dicastero più ricco d’Oltretevere circa 70-80 milioni di euro. In aggiunta alle donazioni di tanti benefattori.
Fonte: L’Unità.it
Pubblicato il 19 giugno 2010, in Immobiliare, Stampa Italiana con tag appartamenti, Balducci, casa, edifici, euro, Fide, immobili, Immobiliare, inquilini, Lunardi, lusso, miliardi, palazzi, patrimonio, Propaganda, Roma, Vaticano. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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