Cambi: nuova crisi immobiliare? (ANALISI FXCM)
(ASCA-FXCM) – Roma, 6 gen – In questo mercato ancora parzialmente assente (una vera ripresa dei volumi e’ attesa infatti dalla seconda meta’ del mese) abbiamo ricevuto un elemento di analisi in piu’, per aiutarci a comprendere a quale punto si trovi realmente la ripresa degli States.
Proprio dal mercato da cui era iniziata la crisi, il mercato immobiliare, e’ giunta la pubblicazione del dato di novembre sulla vendite di case in corso (Pending Home Sales) peggiore dalla creazione dell’indice, precisamente dal 2002.
Un drastico calo del 16 % non solo ha oltrepassato le timide attese di un -2% da parte degli analisti ma ha di fatto invertito tutti i segnali deboli ma stabili giunti sul settore dall’inizio 2009.
La reazione del mercato c’e’ stata, parziale ripresa del dollaro, ma non e’ stata veloce ed a senso unico come ci si sarebbe potuto attendere: le ragioni di questo potrebbero essere due.
La prima e’ da ricercare nel fatto che e’ presente una grossa componente di operatori retail durante queste giornate di festa, che quindi cercano movimenti di giornata, non strutturali, con importi contenuti piuttosto che grossi trend supportati da grande liquidita’. La seconda e’ che il dato, seppur importante, e’ solamente un indicatore di quello che potra’ essere la vendita reale di case. Non dimentichiamo infatti che questo indice e’ dato dal conteggio dei preliminari di vendita depositati e non delle vendite realmente andate a buon fine con passaggio di liquidita’: il dato reale poi non dovrebbe essere cosi’ negativo in quanto l’incentivo di 8.000$ per l’acquisto di una casa, che avrebbe dovuto scadere a fine novembre (prolungato in extremis dal presidente Obama anche per i prossimi mesi), dovrebbe aver spinto ad una transazione immediata con passaggio di proprieta’ piuttosto che ad un preliminare. Potrebbe quindi trattarsi di una rilevazione parzialmente deviata dal trend reale sottostante.
Rimaniamo in ambito macroeconomico per vedere quali potrebbero essere i dati oggi in grado di fornire qualche altro spunto. In realta’ sono quattro: l’indice PMI dei servizi area euro, alle 10 ore italiane, l’indice PMI dei servizi in UK alle 10.30 ed infine dagli States, l’indice ISM non manifatturiero alle 16 e alle 20 la pubblicazione relativa alle minute dell’ultima riunione di politica monetaria del FOMC.
Passiamo all’analisi tecnica dove abbiamo potuto notare ieri la mancata rottura, ancora una volta parlando di eurodollaro, del livello di resistenza con successiva, tanto attesa, fuoriuscita dal range trading. Quella che gli anglosassoni chiamano ”line in the sand” si trova ora in una zona compresa in 20 punti, da 1.4460 a 1.4480 e la nuova rottura incompiuta immaginiamo possa condurre il cambio al test nuovamente del livello di minimo a 1.4280-1.43 prima di un nuovo tentativo rialzista.
Vi e’ stata poi una nuova ripresa della tendenza rialzista sul dollaro yen. Per capire se sia l’ennesimo swing per disorientare il mercato o qualcosa di piu’ strutturale si deve attendere la definitiva rottura rialzista di 91.80-92 figura. Come livello di supporto al rialzo e’ possibile considerare il livello di minimo di ieri a 91.25, quasi perfettamente coincidente con il doppio minimo del 22 e del 24 dicembre scorsi.
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Fonte: Asca.it
http://www.asca.it/news-CAMBI__NUOVA_CRISI_IMMOBILIARE__(ANALISI_FXCM)-885310-ECO-.html
Pubblicato il 7 gennaio 2010, in Immobiliare con tag 2002, case, crisi, Immobiliare, mercato, Roma, vendite, volumi. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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