BUON 2010

Siamo certi che quello che ci lasciamo alle spalle è stato un anno davvero impegnativo. Un “nuovo mondo” ci ha accolto. La parola più usata ed abusata è stata crisi: dei mercati finanziari, della famiglia tipo, dei governi, dell’immobiliare. In realtà, soprattutto in Italia, siamo stati colpiti da una profonda “confusione”. Imprese non pronte a reagire ad un mercato nuovo, con molti competitor e poche risorse “reali”. Una finanza basata su prodotti “stressati”, i derivati dalla realtà, moneta virtuale, economia di carta. La famiglia che è tornata al centro dell’attenzione di tutti: il vero ammortizzatore sociale; ma è sempre più difficile costituirne una e soprattutto mantenerla unita. In questo contesto i governi hanno cercato di mantenere la barra di comando, ma a parte qualche correttivo utile, hanno in generale manifestato il forte interesse dei governanti verso la garanzia dei loro posti di comando, forse non sempre ben assegnati. In tutto ciò il Real Estate internazionale ha avuto uno scossone forte ma previsto da molti. Un’economia basata su sistemi che non si sovrappongono alla realtà ha mostrato tutti i suoi limiti. In Italia la crescita fortissima degli ultimi 10 anni che aveva toccato il picco nel biennio 2005-2006, era da tempo in dirittura d’arrivo. Un dato per tutti: il numero di transazioni che il mercato italiano riesce ad assorbire per anno è circa 550’000… Chiaramente quando sul mercato esiste un surplus di nuove abitazioni che non trovano famiglie che li abiti e il numero delle transazioni nel periodo d’oro 2004-2006 ha toccato il picco di 800’000 transazioni anno, era chiaro che la spinta si sarebbe attutita. Tutti pensavano ad un rallentamento del mercato, pochissimi ad un suo stop. Uno stop fisiologico, quasi un fermo biologico, che è servito a dar fiato ad un comparto che oggi per l’Italia vale tantissimo e che per tal motivo deve basarsi su un’economia reale. I famosi mutui al 120% non sono stati il vero problema. Finchè la gente avesse pagato, per le banche nessun problema. Ma con la crisi economica, e la perdita dei posti di lavoro, la contrazione dei redditi, chiaramente i mutui sono andati in sofferenza. Grandi gruppi bancari italiani, che non per niente già 3-4 anni fa hanno avviato politiche di aggregazione e consolidamento, già nel 2006 prevedevano nel biennio successivo il 50% di mutui incagliati o in sofferenza. Gente che non avrebbe potuto sostenere il pagamento delle rate, perchè parte di un sistema economico poco solido.

Il 2010 sembra nascere con auspici migliori. Tanti operatori si trovano concordi sul dire che il 2009 è comunque un anno migliore rispetto al biennio 2007-2008, ma nessuno pensa anche solo per un attimo ad abbassare la guardia. Politiche di consolidamento e aggregamento anche in ambito del Real Estate sono allo studio. Risanamento è stata salvata, e così i suoi creditori. Pirelli ha corteggiato, in vano, Fimit, per cedere il ramo Real Estate che non si è rivelato davvero remunerativo come si pensava per un soggetto che in altri business è sicuramente leader, ma che non per questo ha potuto davvero sconvolgere il mercato immobiliare italiano, da sempre refrattario alle politiche dei grandi numeri e dei passi da gigante.

La novità assoluta di quest’anno del Real Estate italiano è comunque la presa di coscienza da parte degli operatori che deve esserci interscambio e collaborazione con i colleghi, chiaramente con chi dimostra capacità e competenza. L’interscambio e la sinergia permettono di mantenere un numero gradevole di compravendite e soddisfare un mercato che è inverso rispetto a quello in cui ci siamo mossi: oggi non è più l’immobile il vero protagonista, ma il cliente. E’ lui che detta le regole, che conosce il mercato e che pretende risposte concrete e competenza.

Da questi convincimenti il progetto 1001CASA. Professionalità, formazione e tecnologia.

Non possiamo più esimerci da esprimere una professionalità che infonda fiducia al mercato. Formazione continuativa per poter dare risposte concrete e immediate, oltre che soluzioni sicure a chi vuole comprare o vendere casa. Uso della tecnologia, Internet come strumento di lavoro attivo e non più passivo. Il Web 2.0 ci mette nelle condizioni di essere protagonisti del nostro successo. Il cliente va cercato, reperito, e una volta trovato, curato, coccolato e servito. Bisogna esserci e farsi vedere. Usare Internet e i nuovi media per creare valore e mediare prodotto. Mls, piattaforme, blog, social network, quanti più strumenti riusciamo ad usare e coordinare tra di loro, tanti più contatti si riescono a produrre. Oggi il valore del singolo contatto è infinito. Fino a qualche mese fa, per ogni cliente ne avevamo altri 10 pronti a comprare, oggi un cliente che vuole comprare è unico. Inoltre è consapevole, quasi certamente solvibile, e con le idee molto chiare. Lui non ha bisogno dell’immobile, ma della consulenza necessaria all’acquisto. Della garanzia e della serenità di fare un passo importante nel massimo della tranquillità.

Vi lascio con questo augurio e questo pensiero: il 2010 deve essere l’anno di svolta per tutto il movimento. Professionalità, formazione e tecnologie.

P.s. Mentre scrivo questo post, il nostro Twitter www. twitter.com/1001casa ha raggiunto i 305 followers: 55 followers in più dal 27 dicembre ad oggi e  il nostro blog http://www.1001casablog.com ha ottenuto 21’500 visite da settembre ad oggi…

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Pubblicato il 31 dicembre 2009 su Immobiliare, Post, Real Estate. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 1 Commento.

  1. auguri anche a voi e complimenti per i risultati ottenuti.

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