Problemi in vista per il mattone
Il comparto immobiliare tiene ma, avvertono gli analisti, si prepara a un difficile 2010. L’indice Msci del settore nell’ultimo mese (fino al 16 dicembre e calcolato in euro) ha guadagnato il 2,7%, portando a +20,5% la performance da inizio anno.
“La fiducia che fra alti e bassi si respira sui mercati sta facendo bene anche al mattone”, spiega una nota di Morningstar. “I problemi, tuttavia, non sono ancora finiti e, l’anno prossimo, bisognerà farci i conti”. Anche questa volta, le difficoltà partiranno dagli Stati Uniti. Circa 1.500 miliardi di dollari di mutui per l’edilizia commerciale americana, infatti, nel 2010 andranno in scadenza. Ma molti sottoscrittori hanno già fatto sapere che non saranno in grado di onorare gli impegni. Per questo stanno cercando con grosse difficoltà di rifinanziare il debito e sperano in un intervento del governo (simile a quello attuato per salvare le banche) per risolvere la situazione.
L’amministrazione Usa – e in particolare Tesoro e Federal Reserve – hanno tuttavia già lasciato intendere che non intendono intervenire nuovamente sul mercato. “Una soluzione per molte società immobiliari potrebbe essere quella di quotarsi in Borsa e intascare i soldi dell’Ipo”, continua la nota. “Una situazione simile si è già vista all’inizio degli anni ’90, quando i prezzi del mattone sono crollati”. Per quanto riguarda il settore abitativo, secondo gli ultimi dati rilasciati dal Dipartimento del commercio, la costruzione di nuove case ha novembre è cresciuta dell’8,9%, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Problemi potrebbero registrarsi anche nel settore immobiliare europeo. Ad attivare la sirena è stata Kate Baker, personaggio influente della Bank of England che si è detta sorpresa dal rimbalzo dei prezzi delle abitazioni registrato
negli ultimi mesi. Secondo i dati della società di consulenza Rightmove, il valore degli immobili da gennaio è cresciuto del 4%. Merito, ha spiegato la Baker della diminuzione della disoccupazione.
“Tuttavia, la situazione sul fronte del lavoro l’anno prossimo potrebbe deteriorarsi ancora. Questo porterà ad una stagnazione dei prezzi”, ha detto il membro della BoE. Lo stesso potrebbe accadere nel resto del Vecchio continente, visto che, di solito, l’andamento del mattone in Gran Bretagna anticipa quello europeo.
In Asia gli esperti tengono d’occhio soprattutto la Cina che, dal punto di vista immobiliare, nell’ultimo trimestre è stata una delle regioni peggiori a livello globale. La situazione è complicata dall’intenzione del governo di reintrodurre la tassa sulle rivendite di case effettuate entro cinque anni dall’acquisto. Precedentemente il limite era stato abbassato a due anni.
Gli operatori, tuttavia, sono ottimisti. “Il mercato ha già digerito il rischio di un intervento della politica nel settore delle abitazioni”, spiega uno studio della società di consulenza CLSA Asia Pacific Markets. “In generale il comparto immobiliare godrà di buona salute, grazie alla crescita economica del Paese che spingerà sempre più persone a investire nel mattone”.
Pubblicato il 22 dicembre 2009 su Stampa Italiana. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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