Inps, dalla cartolarizzazione ai fondi immobiliari
A fine settembre, il commissario straordinario dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, esperto di finanza e già consigliere dello stesso istituto dal 2004, dichiara: “L’Inps sta dando inizio” a una gestione più razionale del patrimonio immobiliare. L’ente ha deciso di affidare ad un soggetto terzo la gestione del patrimonio per renderla più efficiente ed efficace”. Ebbene, mentre si sta dialogando con il ministero dell’Economia e delle Finanze per risolvere il contenzioso giudiziario in corso sui cosiddetti immobili di pregio intervengono alcuni incontri tra i ministeri vigilanti (Economia e finanze e Lavoro) e gli enti previdenziali nel corso dei quali questi ultimi rappresentano le proprie diversità in termini di patrimonio da gestire e di organizzazione soprattutto in relazione al patrimonio restituito ai sensi dell’art. 43-bis della L. 14/2009 (patrimonio ex- Scip). In realtà fa tutto parte di un disegno ben preciso, preordinato come sempre dal ministero dell’Economia e delle Finanze che, conclusa la stagione delle cartolarizzazioni, spinge sulla creazione di fondi immobiliari. Per questo, gli enti, manifestano la necessità di avere una uniformità gestionale del patrimonio riacquistato dalla Scip e di quello residuo già di sua proprietà mediante il ricorso ad un unico e più organico strumento di valorizzazione chiedendo subito la collaborazione ed il supporto tecnico di Via XX Settembre in considerazione “della competenza ed esperienza sulla specifica materia”. La Direzione VIII del Dipartimento del Tesoro indica le linee guida per gli Enti: valutare (per il patrimonio ex Scip) la possibilità di apportare modifiche alle procedure di vendita esistenti e la convenienza a realizzare operazioni finanziarie rispetto alla prosecuzione diretta delle vendite; avviare – per il restante patrimonio da reddito la puntuale ricognizione tramite l’Agenzia del Demanio e la valutazione dello stesso tramite l’Agenzia del Territorio. Il primo ente a muoversi è l’Inps. Mastrapasqua adotta subito una determinazione per la “valorizzazione del patrimonio immobiliare da reddito mediante la costituzione di un Fondo Immobiliare ad apporto privato” avviando di fatto il piano per la costituzione del fondo immobiliare, in cui farvi confluire il patrimonio dell’ente mediante una Sgr che avrà il compito di gestirlo. Si attiva nel contempo l’Agenzia del demanio per la ricognizione del patrimonio e l’Agenzia del territorio per una valutazione dello stesso ai sensi del comma 14 dell’art. 43-bis.
Insomma, dopo che il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps ha anche approvato all’unanimità i criteri generali del piano predisposto dal Commissario, ci si è incamminati in una strada che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio da reddito dell’Istituto attraverso: la costituzione di un comitato guida e l’individuazione di uno studio legale di supporto per predisporre il trasferimento dei contratti in essere e valutare la trasferibilità di tutti gli asset.
In questa valutazione si dovrà tener conto che una fetta del patrimonio ex Scip è interessata da un rilevante contenzioso giudiziario. Non è pensabile che in capo agli enti rimanga la gestione solo di questo pacchetto di immobili che in ogni caso è destinato alla vendita fatti salvi i diritti spettanti agli inquilini. Alla luce di queste considerazioni mi auguro che nell’ambito della due diligence che l’Istituto si appresta a fare, possa trovare finalmente spazio una soluzione transattiva del contenzioso in corso.
*c oordinatore nazionale
inquilini immobili di pregio
Pubblicato il 26 novembre 2009, in Post con tag cartolarizzazione, fondi, immobiliari, Inps, vendita. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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