Una casa su otto resta invenduta
Il mercato immobiliare, e non solo quello italiano, accusa il colpo di una crisi di liquidità senza precedenti. Secondo uno studio elaborato da Scenari Immobiliari – che verrà divulgato il prossimo 14 ottobre – le compravendite di abitazioni nel 2009 scenderanno del 15%. Praticamente una casa su otto rimane invenduta. Il che vuol dire soprattutto una contrazione del fatturato per l’intero settore del 10,2% (“solo” 109 miliardi di euro). Dopo la grande galoppata degli anni scorsi il settore immobiliare ha messo a segno il primo arretramento, soprattutto nel primo trimestre di quest’anno con i prezzi in contrazione del 4,5%. I prezzi, comunque, continueranno a scendere anche nei prossimi mesi anche se, sostiene l’analisi di Scenari Immobiliari, più lentamente, nel 2010. In Italia le compravendite di case a fine anno dovrebbero essere al di sotto delle 600mila, con una contrazione degli scambi più accentuata nei piccoli centri e nelle aree metropolitane, dove sono colpite in particolare le nuove iniziative. Anche i prezzi delle abitazioni hanno subito una brusca frenata nel corso dell’ultimo anno: -6,5 per cento rispetto al 2008, anche se i prezzi sono calati meno nelle grandi città che nei loro hinterland (in media rispettivamente -5,3% e -8,2% nel confronto con il 2008).
Resta però il problema degli investimenti. Nel 2009 si spenderanno in tutta Europa “appena” 52 miliardi di euro, il dato globale più basso degli ultimi 15 anni, con un dimezzamento rispetto ai 112 miliardi del 2008 e una flessione ancora più accentuata se paragonata con gli oltre 200 miliardi investiti nel settore non residenziale nel 2007.
crisi europea
Una crisi, quella immobiliare, che evidentemente non conosce confini e che ha coinvolto pesantemente anche la Francia (-18,9%), la Spagna (-17,2%), l’Inghilterra (-11,2%) e la Germania (-9,4%). Insomma, non è più tempo di vacche grasse e gli operatori del settore corrono ai ripari. Come ogni crisi che si rispetti i piccoli e i “mariuoli” sono stati (o verranno) spazzati via. In questi anni d’oro il settore immobiliare ne ha visti di soggetti improvvisati abbandonare altre attività per aprire un’agenzia. Ma non è più tempo d’improvvisazione. Anche i grandi players del mercato stanno ripensando al modello del proprio business. E si voglio consorziare. Proprio per questo motivo la prossima settimana (mercoledì pomeriggio all’Hotel Parco dei Principi di Roma), il Gruppo Volpes, Fondocasa e Eticasi presenteranno pubblicamente il progetto di social network per il settore immobiliare. I tre principali gruppi privati del settore hanno infatti creato il nuovo “Sistema di Servizi Alleare” rivolto alla comunità immobiliare. Il sistema “Alleare” ha dato vita ad un network di servizi immobiliari per offrire assistenza e supporto a singole agenzie indipendenti o a gruppi in franchising.
Dall’assistenza finanziaria per i mutui da offrire alla clientela (con istituti bancari come Monte dei Paschi di Siena a Banco Popolare, fino alle convenzioni con Unicredit, Banca Nazionale del Lavoro, ByYou e Barclays), all’abbattimento dei costi di avvio e gestione dell’attività. In sostanza Alleare stringe degli accordi privilegiati con i fornitori (dalle forniture dei materiali di cancelleria alla pianificazione delle inserzioni pubblicitarie), e poi il socio può usufruirne solo pagando una modesta quota d’iscrizione mensile. L’esperimento è già partito da alcuni mesi e sono già oltre 200 i soci che l’iniziativa ha già attirato grazie al passaparola. Ma questo è solo un aspetto del sistema messo in piedi.
network per la casa
L’idea nasce emulando Facebook, il famoso social network nato per ritrovare amici di scuola o del militare, o per rimanervi in contatto anche a distanza. Aderendo ad Alleare si può infatti scegliere come e con chi condividere, nel caso specifico, informazioni sui clienti e sulle richieste degli altri associati. Insomma, si allarga il giro d’affari, si riducono i costi di gestione e si intercettano nuovi operatori con cui collaborare. L’idea è nata quasi per caso nel gruppo Volpes (grazie a un’intuizione dei fratelli Tiziana e Nicola) che hanno pensato bene di allargare le potenzialità del network immobiliare ad altri operatori del settore. E non deve essere stata una cosa facile convincere gli operatori a rinunciare alla tradizionale diffidenza. Però il sistema Alleare, assicurano i soci fondatori dell’iniziativa, «offre così tanti servizi ed a un prezzo molto più basso del mercato». Insomma, allearsi per crescere su un mercato oggi reso più difficile dalla crisi finanziaria internazionale. E magari, come è già successo, il rientro grazie allo scudo fiscale dei capitali custoditi all’estero porterà ossigeno al comparto.
Fonte: Libero-news.it
Pubblicato il 10 ottobre 2009 su Immobiliare. Aggiungi ai preferiti il collegamento . Lascia un commento.
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