Piano casa, Berlusconi ha firmato: stanziati i primi 200 milioni per finanziare edilizia pubblica, cooperative e fondi immobiliari
Matteoli: centomila nuovi alloggi in cinque anni e nuovi posti di lavoro nelle imprese edilizie
ROMA – «Con la firma del decreto da parte del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si conclude l’iter procedurale per il concreto avvio del piano casa, che si prefigge l’obiettivo di realizzare centomila alloggi in 5 anni». A comunicarlo il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. La firma al decreto presidenziale fa seguito al parere favorevole sul Piano espresso dalla Conferenza unificata Stato-Regioni e dal Cipe.
I BENEFICIARI – Il Piano, prosegue la nota, prevede interventi diversificati a seconda delle categorie interessate, disponibilità di finanziamenti pubblici e privati da utilizzare con procedure snelle, incentivi e agevolazioni fiscali. Gli alloggi saranno destinati sia in proprietà quali prima casa, sia in locazione a canone sostenibile e a canone sociale. Beneficiari del piano casa sono nuclei familiari a basso reddito, giovani coppie, anziani in condizioni sociali svantaggiate, studenti fuori sede, sfrattati, immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno 10 anni in Italia o da 5 nella stessa Regione.
«RIPERCUSSIONI SULL’ECONOMIA» – «Parte così la realizzazione di un ambizioso piano di alloggi che avrà positive ripercussioni sociali e che amplierà l’offerta di lavoro nel settore delle imprese edilizie su tutto il territorio del Paese – dichiara ancora il ministro Matteoli – Inizialmente si prevede un intervento di 200 milioni di euro che diventeranno 550 milioni con prossimi stanziamenti. Il Piano – sottolinea Matteoli – consiste in un insieme di interventi di edilizia residenziale pubblica, project financing, agevolazioni alle cooperative edilizie e un sistema integrato di fondi immobiliari, cui è devoluto uno stanziamento di 150 milioni di euro, che a regime si stima attrarrà investimenti per 3 miliardi di euro. Il tutto da attivare con la collaborazione anche finanziaria di Regioni ed Enti locali. Tra l’altro – conclude – è prevista la valorizzazione di aree demaniali con la loro riqualificazione urbana».
Fonte: Corriere della Sera
Pubblicato il 21 luglio 2009, in Stampa Italiana con tag alloggi, aree, Berlusconi, casa, Cipe, cooperative, demaniali, edilizia, enti, euro, fondi, immobiliari, Infrastrutture, Italia, locali, Matteoli, milioni, Ministro, Presidente, pubblica, regioni, riqualificazione, stato, urbana. Aggiungi il permalink ai segnalibri. 3 commenti.
La cosa che mi spaventa di piú è che di fronte ad una crisi come quella che stiamo vivendo, iniziata dal settore immobiliare, la risposta dell’europa non è per niente chiara e sembra che siamo in attesa della risposta degli USA. Come sempre ci stiamo dimenticando dell’individualitá di ogni stato, con una situazione, a parte la crisi mondiale, differrente l’una dall’altra! Ad ogni modo vedremo i provvedimenti del nostro governo dove ci porteranno!
P.S. Per incentivare l’immobiliare aspettiamoci anche un bellissimo condono edilizio…coming soon! 😉
Ma per dare un impulso all’economia non sarebbe meglio effettuare investimenti pubblici per rendere accessibile l’acquisto di una casa agli italiani che non ne posseggono una? Visto l’altissimo numero di alloggi vuoti, invenduti e sfitti presenti sul territorio italiano non mi sembrerebbe una brutta idea!
In effetti, non c’è proprio da darti torto. Sicuramente avrai notato come stiamo ponendo particolarmente attenzione alla legislazione inerente l’affitto. Come fai ben notare, esiste in Italia un vasto patrimonio immobiliare che non produce reddito. Un’arma spesso ventilata per favorire l’emersione del “nero” e soprattutto ridare “motivazione” economica ai proprietari, è quella di uniformare l’aliquota di tassazione dei redditi da locazione al 20% o comunque a livello della tassazione sulla rendita. Altro aspetto da non sottovalutare è la difficoltà da parte dei proprietari di essere rimessi nel possesso dell’immobile a fronte di morosità. Questi sono gli aspetti che fanno da maggiori deterrenti verso la locazione. Negli USA, ad esempio, i grandi Condo’s vengono rilanciati tramite una sorta di affitto, ad un canone chiaramente più alto di quello di mercato, che prevede un patto di futuro acquisto; ciò consente ai costruttori di rientrare a mezzo gli affitti quanto meno di parte degli interessi passivi che pagano alle banche, dare credibilità finanziaria ad un inquilino che potrà presentarsi a richiedere un mutuo forte di una locazione condotta correttamente e che fa “curriculum” oltre che ,avendo già versato parte del prezzo, abbassare notevolmente la percentuale di intervento richiesto all’Istituto e il conseguente rischio, e consente, inoltre, al conduttore di scontare quanto versato in affitto come acconto prezzo e al costruttore-locatore di trattenere tutte le somme versate qualora il conduttore non volesse acquistare l’immobile alla fine del periodo di locazione.