Usa, la crisi immobiliare «proseguirà fino al 2011»
La crisi del settore immobiliare americano potrebbe protrarsi a lungo. In particolare, in almeno il 50% delle città più grandi degli Stati Uniti i prezzi delle case potrebbero continuare a scendere fino al primo trimestre del 2011, in modo inversamente proporzionale alla crescita dei tassi di disoccupazione e dei pignoramenti. A sostenerlo è uno studio della PMI Group Inc. società specializzata nell’erogazione di mutui. Trenta delle cinquanta principali aree metropolitane del Paese hanno, secondo il rapporto, il 75% di possibilità di vedere calare il prezzo del mattone. E si tratta – riferisce l’agenzia Bloomberg – di un declino che attraverserà soprattutto gli Stati più colpiti dalla crisi del settore: California, Florida, Nevada e Arizona. «Il mercato immobiliare è stato colpito soprattutto dalle scarse possibilità di acquisto dei cittadini americani e dalla spinta al ribasso provocata dalla vendite delle case pignorate, cedute a prezzi stracciati», ha spiegato in un’intervista LaVaughn Henry, economista di PMI Group. Il tasso di disoccupazione, infatti, ha raggiunto il livello record del 9,5% a giugno, con un totale di 6,5 milioni di posti di lavoro persi dal dicembre del 2007. Contemporaneamente, i pignoramenti sono cresciuti a 1,8 milioni nella prima metà dell’anno, a causa dell’impossibilità di molti americani di far fronte alle rate dei propri mutui.
http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=1379
Pubblicato il 9 luglio 2009, in Stampa Italiana con tag 2007, 2011, acquisto, americano, anno, Arizona, California, case, città, crisi, dicembre, disoccupazione, erogazione, Florida, giugno, Immobiliare, mattone, mercato, milioni, mutui, Nevada, pignorate, prezzi, rapporto, rate, record, ribasso, settore, Stati Uniti, tasso, trimestre, USA, vendite. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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