Il Ministro parla di «un nuovo inizio» con gli Istituti. «Sul debito più tempo alle imprese»
Tremonti: dalle banche una moratoria sulle scadenze. Faissola apre
ROMA — «Bisogna fare qual cosa in più. Banche, imprese e governo devono fare assieme uno sforzo ulteriore»: il ministro dell’Economia, Giulio Tre monti abbandona i toni duri della critica usati negli ultimi mesi e invita il presidente dell’ Abi, Corrado Faissola che ha ap pena concluso la sua relazione d’apertura dell’assemblea dell’ Associazione, ad «un nuovo inizio » nei rapporti comuni. E lo fa chiedendo alle banche una «moratoria sulle scadenze più pressanti dei crediti delle imprese » da fare subito, magari entro agosto, e ancora di un «rafforzamento del patrimonio netto delle aziende». Quanto al governo «si impegna a rivedere in meglio il regime fiscale di deduzione delle perdite su crediti ». Positiva la risposta di Faissola che «apprezza» il cambio di marcia del ministro: «La proposta va sicuramente verso la ricerca di soluzioni condivi se: deve essere approfondita e riempita di contenuti» dice mentre anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, commenta con favore: «Ottimo, è una cosa importante su cui lavorare subito», dice. Dal mondo delle banche, l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, osserva di aver sentito con piacere Tremonti parlare di «voler finalmente lavorare assieme» e ricorda che Intesa ha annunciato da mesi una proposta simile che «è stata formalizzata venerdì scorso con i rappresentanti delle piccole e medie imprese». Anche il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, che chiude l’assemblea si rivolge, e non sempre in modo soft, alle banche. Innanzitutto rileva il rallentamento del credito alle imprese, «particolarmente in tenso per le banche maggiori». E accompagnato da un aumento delle sofferenze, cioè dei prestiti non rimborsati, che prose guirà dice il governatore ricordando che nella recessione dei primi anni Novanta il picco del le perdite su crediti ci fu dopo due anni dalla fine della crisi.
Le banche sono comunque solide dice Draghi rivelando i risultati dell’ultimo stress test condotto sul sistema italiano ma si devono preparare fin da ora «ad operare con una dota zione di capitale, in prospetti va, più ampia di oggi». Rafforzare il patrimonio «è soprattutto indispensabile per affrontare il deterioramento del quadro macroeconomico senza far mancare il sostegno di cui ne cessitano imprese, famiglie ed economia».
E sulla crisi Draghi si limita ad osservare il segnale positivo della diminuzione in giugno delle ore di cassa integrazione. Potrebbe essere solo frutto del la stagionalità, «una rondine non fa primavera ma speriamo che arrivino altre rondini». Sulla disciplina dell’antiriciclaggio e sulle commissione per il massimo scoperto, il governatore è severo. «L’intervento del legi slatore sulla materia è stato necessario. Ora le banche devono risolvere la questione alla radice: sostituiscano una volta per tutte le commissioni complesse e opache con commissioni ragionevoli sui fondi messi a di sposizione. Per il resto, si riconduca tutto all’applicazione trasparente dei tassi di interesse».
autore: Stefania Tamburello
Fonte: Corriere della Sera
Pubblicato il 9 luglio 2009, in Stampa Italiana con tag Abi, banca, banche, Draghi, Faissola, intesa, Italia, Marcegaglia, Passera, San Paolo, Tremonti. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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